Iraq: Ancora lontana la libertà di stampa nell’era post Saddam. La denuncia di Article 19 in un nuovo rapporto sulle normative in vigore nel paese

Iraq: Ancora lontana la libertà di stampa nell’era post Saddam. La denuncia di Article 19 in un nuovo rapporto sulle normative in vigore nel paese

La libertà di stampa nell’era post Saddam Hussein? A dieci mesi dalla caduta del regime, “i fantasmi di un passato autoritario perseguitano ancora l’Iraq e minacciano il possibile sviluppo di un sistema rispettoso della libera espressione”. E’ quanto emerge da “Freedom of Expression essential to Iraq’s future. Iraq media law analysis”, rapporto fresco di stampa elaborato da Article 19 e Index on Censorship. L’analisi – un resoconto dettagliato delle normative in vigore in Iraq unito a indicazioni per avvicinarsi agli standard internazionali sulla libertà di stampa – rivela che numerose leggi particolarmente rigorose, tipiche del sistema dittatoriale e vigenti sotto Saddam, sono ancora normalmente in vigore e costituiscono seria minaccia per il giornalismo indipendente. Questo significa che un giornalista accusato si insultare un cittadino iracheno può essere condannato ad oltre 10 anni di detenzione. E la cosa più grave è che un provvedimento del genere può essere invocato in ogni momento con estrema disinvoltura. Secondo Article 19 inoltre, anche le misure introdotte dalla Coalition Provisional Authority (CPA), l’organismo governativo provvisorio guidato dagli Stati Uniti non lasciano ben sperare. Si tratterebbe di norme che mettono al bando pubblicazioni ritenute capaci di “infiammare gli animi” e che limitano il diritto a riunirsi liberamente in assemblea. Una situazione, questa, che nell’ottica di Article 19 è totalmente incompatibile con l’obiettivo dichiarato dal CPA di condurre il paese alla democrazia. Il rapporto è scaricabile in lingua inglese all’indirizzo http://www.article19.org/docimages/1721.doc Fonte: Informazione Senza Frontiere Traduzione di Sara Mannocci