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Vertenze 02 Dic 2008

La Cassazione: "Sì al lavoro giornalistico fino ai 65 anni"

I giornalisti, rispetto alle altre categorie di lavoratori, non possono essere penalizzati dalla loro contrattazione collettiva e dai regolamenti dell'Inpgi: pertanto anche loro possono, sei mesi prima del compimento del 60/mo anno di età, esprimere l'opzione per rimanere in servizio fino a 65 anni, anche se hanno già raggiunto il tetto massimo di contributi maturando il diritto alla pensione di vecchiaia.

I giornalisti, rispetto alle altre categorie di lavoratori, non possono essere penalizzati dalla loro contrattazione collettiva e dai regolamenti dell'Inpgi: pertanto anche loro possono, sei mesi prima del compimento del 60/mo anno di età, esprimere l'opzione per rimanere in servizio fino a 65 anni, anche se hanno già raggiunto il tetto massimo di contributi maturando il diritto alla pensione di vecchiaia.

Lo sottolinea la Cassazione - sentenza n. 28529 - respingendo un ricorso della Rai contro Ermanno Corsi, conduttore in video con la qualifica di capo redattore. Per Corsi, l'azienda di viale Mazzini aveva fatto scattare il prepensionamento anticipato e coatto mettendolo in pensione a 57 anni al momento del compimento dell'anzianità contributiva di 360 mensilità. Corsi si era rivolto al Tribunale di Napoli sostenendo che si trattava, in realtà, di un ''licenziamento per motivi ritortivi in quanto lui aveva promosso e vinto alcune cause contro la società ''. Il tribunale lo aveva reintegrato nel posto di lavoro condannando la Rai anche al risarcimento dei danni. La decisione veniva confermata in appello. Adesso senza successo la Rai ha protestato in Cassazione sostenendo che il diritto di opzione Corsi lo avrebbe dovuto esercitare sei mesi prima del compimento dei 57 anni. La Cassazione ha bocciato questa tesi sottolineando che ''la Rai non può giustificare la disapplicazione delle norme previste dalla legge 534 del 1982 sul diritto di opzione per il proseguimento del rapporto di lavoro non oltre il 65/mo anno di età, per avere la contrattazione collettiva di categoria ed il regolamento dell'Inpgi previsto che il diritto alla pensione sorge allorquando il giornalista raggiunge il limite massimo di 360 contributi mensili e 57 anni di età ''. La Cassazione aggiunge che in nessun caso un giornalista può essere privato di un diritto ''previsto da una regole di carattere generale'' come quella che prevede il diritto all'esercizio dell'opzione per rimanere in servizio fino a 65 anni. L'unica condizione che deve essere rispettata è quella di comunicare all'azienda la scelta per l'opzione sei mesi prima del compimento dei 60 anni. (ANSA)

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