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Cdr 20 Lug 2006

La7: dipendenti e giornalisti in sciopero contro l'appalto all'esterno di settori vitali della tv

Venerdì 21 luglio black out totale a La7 per un primo sciopero di 8 ore su tutti i turni dei dipendenti, sabato 22 luglio astensione audio – video dei giornalisti per l’intera giornata.

Venerdì 21 luglio black out totale a La7 per un primo sciopero di 8 ore su tutti i turni dei dipendenti, sabato 22 luglio astensione audio – video dei giornalisti per l’intera giornata.

È la mobilitazione congiunta messa in campo dalle organizzazioni sindacali Rsu, territoriali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uil Comuil e dal Comitato di redazione per protestare contro il trasferimento dell’emissione del segnale ( il cuore industriale di La7 ). Da Roma a Milano, e di decine di lavoratori addetti a messa in onda, coordinamento e assemblaggio dei programmi. Ancor più grave poi è l’intenzione di Ti Media di affidare la gestione di tali settori ad altra azienda - Mtv - di proprietà al 49% del colosso multimediale Viacom. Un processo che ha già interessato tutti i programmi di rete di La7, appaltati esternamente a quelle stesse società di produzione che oggi decidono il destino della tv italiana. Di fatto nel corso degli ultimi due anni si è assistito allo “svuotamento” di La7 con la conseguente chiusura del polo produttivo romano, l’impoverimento professionale delle risorse interne e l’aumento esponenziale della precarizzazione in tutti gli ambiti tecnici e amministrativi. Ma la stessa informazione non è stata risparmiata: sempre più nuovi programmi giornalistici vengono realizzati oggi esternamente, il palinsesto del digitale sportivo è totalmente appaltato e già si parla di affidare a società terze il programma contenitore del mattino “Omnibus”. Nonostante le richieste di confronto avanzate dai sindacati i vertici di La7 non hanno saputo chiarire i motivi industriali del trasferimento, restano invece del tutto oscuri il piano industriale e i budget settoriali, più volte richiesti e mai illustrati a Cdr e Rsu. Un atteggiamento che vanifica ogni serio confronto e testimonia del grave degrado delle relazioni sindacali di Ti Media.

@fnsisocial

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