CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Vertenze 14 Gen 2010

L'assemblea di "Libero" proclama lo stato di agitazione contro il licenziamento di un giornalista La protesta di Fnsi, Associazione Lombarda dei Giornalisti e Associazione Stampa Romana: "Provvedimento ingiustificato e lesivo dei diritti del collega"

Lo stato di agitazione, con l'affidamento al Cdr di una giornata di sciopero, e' statoproclamato dall'assemblea dei redattori del quotidiano 'Libero', diretto da Maurizio Belpietro, per protestare contro il licenziamento di un giornalista che lavora a Roma

Lo stato di agitazione, con l'affidamento al Cdr di una giornata di sciopero, e' stato
proclamato dall'assemblea dei redattori del quotidiano 'Libero', diretto da Maurizio Belpietro, per protestare contro il licenziamento di un giornalista che lavora a Roma

.
''L'assemblea - si legge in un comunicato dell'organismo sindacale - denuncia  la violazione, avvenuta con il licenziamento del collega Giancarlo Riccio da parte dell'azienda
editrice di questa testata, dell'art. 8 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico, che recita '(¨) il giornalista non potra' assumere incarichi in contrasto con gli interessi morali
e materiali della azienda alla quale appartiene.
Fatti salvi questi interessi, il giornalista potra' manifestare le proprie opinioni attraverso altre pubblicazioni di carattere culturale, religioso, politico o sindacale'''. E ''la violazione
dell'art. 21 della Costituzione, secondo il quale 'tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione'''.
Il Comitato di redazione chiede l'immediato reintegro del giornalista a cui esprime solidarieta'.(ANSA)

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l’Associazione Lombarda dei Giornalisti e l’Associazione della Stampa Romana comunicano

“Il Sindacato dei Giornalisti è al fianco del collega Giancarlo Riccio e dell’assemblea di redazione di “Libero”, che contro il suo licenziamento ha proclamato lo stato di agitazione affidando al CdR una giornata di sciopero. L’aver moderato due dibattiti, proprio in quanto giornalista di “Libero”, non può a nessun titolo essere considerato incarico in contrasto con gli interessi dell’azienda, ma incontestabile esercizio di quel diritto di manifestare le proprie opinioni che anche ai giornalisti la Costituzione garantisce. Non c’è il minimo appiglio per invocare la “giusta causa”, alla quale immotivatamente l’azienda fa riferimento nel comunicare la decisione del licenziamento. Ancor meno la si può ritenere una causa così grave da richiedere il licenziamento in tronco e da motivare dunque la mancata comunicazione al Comitato di Redazione: l’articolo 34 del Contratto nazionale di Lavoro giornalistico Fieg-Fnsi è al riguardo chiarissimo. La Fnsi, nel sostenere la protesta della redazione, esige che l’azienda si attenga al rispetto delle regole fondamentali di correttezza nelle relazioni sindacali e che dunque ritiri il licenziamento”.    

@fnsisocial

Articoli correlati