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La sede del Consiglio regionale del Lazio (Foto: stamparomana.it)
Associazioni 12 Ott 2016

Lazio, il Consiglio regionale riorganizza gli uffici. Stampa Romana: «Penalizzati i giornalisti»

«Il Consiglio regionale del Lazio ha varato l'ennesimo piano di riorganizzazione degli uffici, penalizzando gravemente i giornalisti dell'ufficio stampa istituzionale». È quanto denuncia l'Associazione Stampa Romana, che auspica l'intervento del legislatore regionale e chiede un incontro all'amministrazione.

«Il Consiglio regionale del Lazio ha varato l’ennesimo piano di riorganizzazione degli uffici, penalizzando gravemente i giornalisti dell’ufficio stampa istituzionale. Le cosiddette posizioni organizzative degli addetti stampa passeranno dal 1 novembre da nove a quattro, mentre resta confermata la posizione organizzativa per compiti amministrativi, ingiustificata per i contenuti dell’incarico. Questo a fronte delle 75 posizioni organizzative totali e 15 di alta professionalità distribuite a pioggia alla Pisana». È quanto denuncia, in una nota, il segretario dell’Associazione Stampa Romana, Lazzaro Pappagallo.

«La scelta dell’Amministrazione, assolutamente immotivata – spiega Pappagallo – determina una ingiusta discriminazione all’interno dell’ufficio stampa istituzionale, dove colleghi che svolgono esattamente lo stesso lavoro si troveranno a percepire retribuzioni diverse. Non solo: l’attribuzione dei punteggi per l’assegnazione delle quattro posizioni è affidata a personale non giornalistico, quindi incompetente per materia».

Questa ennesima spaccatura tra colleghi si aggiunge al diverso trattamento giuridico ed economico tra i colleghi dell'ufficio stampa della Giunta regionale, che godono di contratto giornalistico, e quello dei colleghi dell'ufficio stampa del Consiglio regionale, cui è ancora negato il Cnlg.

«È evidente – incalza Stampa Romana – che non è più procrastinabile una soluzione. L’occasione giusta poteva essere l’approvazione dell’emendamento alla legge regionale sulla comunicazione approvata la scorsa settimana, con la previsione dell’applicazione del contratto giornalistico a tutti gli addetti stampa. Così purtroppo non è stato».

L’Associazione stampa romana auspica quindi «un intervento definitivo del legislatore in occasione dell’imminente sessione di bilancio» e rinnova la richiesta all’Amministrazione di un incontro «non più procrastinabile, volto a definire i profili professionali degli addetti stampa, così come vuole la legge e così come ha stabilito il giudice del lavoro nella causa per comportamento antisindacale nei confronti dell’Asr che ha visto soccombente la Regione Lazio più di un anno fa».

L’Assostampa ricorda, inoltre, che gli addetti dell’ufficio stampa del Consiglio regionale del Lazio sono inquadrati ben al di sotto di quanto spetterebbe loro, come sostengono da anni Fnsi e Asr, e così come ha riconosciuto anche il Tribunale del lavoro di Roma nella sentenza della causa pilota promossa dal sindacato romano conclusasi anche in appello con la vittoria di un giornalista dell’ufficio stampa nel 2014.

E c’è poi l'ordine del giorno approvato in Parlamento a latere della legge sull'editoria, primo firmatario Walter Verini, in cui si chiede l'applicazione del contratto giornalistico agli enti pubblici.

«Alla luce di quanto sopra esposto – conclude il segretario Pappagallo – l’Associazione stampa romana contesta fermamente la nuova riorganizzazione dell’ufficio stampa del Consiglio regionale del Lazio e un’attribuzione di posizioni secondo criteri incomprensibili e ingiustificabili che rischia di demotivare colleghi che da anni svolgono il proprio lavoro con grande professionalità e impegno. L’Ars chiede un incontro immediato con l’Amministrazione finalizzato ad affrontare le numerose questioni aperte e a rimuovere i motivi che hanno portato alla condanna della Regione Lazio per comportamento antisindacale».

@fnsisocial

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