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Intercettazioni 11 Ott 2011

Lettera a Napolitano per 'rivedere alcune norme del ddl'

Una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stata consegnata dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Vittorio Corradino, dal vice-segretario regionale dell' Assostampa siciliana, Massimo Bellomo, e dal presidente del Gruppo siciliano dell'Unci-Unione cronisti, Leone Zingales, al prefetto Umberto Postiglione. La lettera è stata consegnata a conclusione di un sit-in, organizzato da Unci, Ordine e Assostampa, al quale hanno partecipato decine di giornalisti ''per difendere la libertà di stampa e il diritto di tutti ad essere informati''.(Pubblichiamo il testo integrale della lettera indirizzata al Presidente della Repubblica)

Una lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stata consegnata dal presidente dell'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Vittorio Corradino, dal vice-segretario regionale dell' Assostampa siciliana, Massimo Bellomo, e dal presidente del Gruppo siciliano dell'Unci-Unione cronisti, Leone Zingales, al prefetto Umberto Postiglione. La lettera è stata consegnata a conclusione di un sit-in, organizzato da Unci, Ordine e Assostampa, al quale hanno partecipato decine di giornalisti ''per difendere la libertà di stampa e il diritto di tutti ad essere informati''.
(Pubblichiamo il testo integrale della lettera indirizzata al Presidente della Repubblica)

I giornalisti si sono dati appuntamento questa mattina davanti ai cancelli di villa Whitaker, sede della Prefettura di Palermo. Corradino, Zingales e Bellomo, quest'ultimo in rappresentanza del segretario regionale, Alberto Cicero, hanno incontrato il Prefetto nel suo studio privato e, al termine dell'incontro, che si è svolto in un clima disteso e cordiale, i tre rappresentanti delle categorie dei giornalisti hanno consegnato a Postiglione la lettera da inoltrare al Capo dello Stato. Ordine, Sindacato regionale ed Unci chiedono al Governo nazionale di rivedere alcune norme del ddl sulle intercettazioni e di cancellare la norma che prevede il carcere per i giornalisti. (ADNKRONOS)

Pubblichiamo il testo integrale della lettera indirizzata al Presidente della Repubblica che i rappresentanti dell'Associazione siciliana della Stampa, dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia e del Gruppo siciliano dell'Unci hanno consegnato martedì 11 ottobre al Prefetto di Palermo Umberto Postiglione, per manifestare la loro contrarietà al disegno di legge sulle intercettazioni, la cosiddetta legge bavaglio, in corso di discussione al Parlamento
ORDINE DEI GIORNALISTI DI SICILIA
ASSOCIAZIONE SICILIANA DELLA STAMPA
UNCI-UNIONE NAZIONALE CRONISTI ITALIANI
-Gruppo siciliano-

Palermo lì, 11 ottobre 2011

Caro Presidente,
l'Ordine dei Giornalisti di Sicilia, l'Associazione siciliana della Stampa ed il Gruppo siciliano dell'Unci-Unione nazionale cronisti italiani si rivolgono a Lei in un momento difficile per le Istituzioni di questo Paese, costretti a questo passo dal ritorno nell'agenda del Governo, e con una corsia preferenziale di priorità in Parlamento, del 'famigerato' disegno di legge sulle intercettazioni, che non esitiamo a definire 'liberticida'.
Inutile sottolinearLe quanto, nella forma predisposta dal Governo, il ddl costituisca un grave ostacolo all'esercizio del diritto-dovere di cronaca e si risolva in una inaccettabile limitazione della libertà di stampa.
Ci rivolgiamo a Lei dalla Sicilia, rammentando la Sua visita del giugno 2007 al Giardino della Memoria di Ciaculli, a Palermo, che custodisce il ricordo, tra le tante vittime della mafia, anche dei giornalisti che nella nostra isola hanno pagato con la vita il proprio impegno per un'informazione coraggiosa, indipendente e libera da qualsiasi condizionamento.
Un'informazione che oggi verrebbe gravemente mutilata dall'approvazione del ddl, proposto dal Governo, per evitare che gli elettori vengano a conoscenza dei comportamenti di una classe dirigente, nel suo complesso, sottoposta a dure critiche anche a livello internazionale.
Chiediamo a Lei, signor Presidente,
di farsi interprete presso il Governo ed i Parlamentari italiani invitandoli a ‘fare un passo indietro’, abbandonando il progetto che prevede, tra le altre misure, anche il carcere per i giornalisti che pubblicano le conversazioni, costituendo, dunque, uno strumento di intimidazione senza precedenti nel tormentato percorso della libertà nel nostro Paese.
Nella certezza di un Suo autorevole ascolto,
Le porgiamo i sensi della nostra stima

Vittorio Corradino
Presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia
Alberto Cicero
Segretario regionale dell'Assostampa siciliana
Leone Zingales
Presidente del Gruppo siciliano dell'Unci
Unione nazionale cronisti italiani

@fnsisocial

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