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Un momento dell'assemblea dei giornalisti Mondadori
Vertenze 30 Ott 2018

Mondadori, il Cdr proclama lo sciopero generale: «Lese le prerogative del sindacato». Fnsi Alg e Asr al fianco dei colleghi

La decisione presa al termine di un'assemblea «che si è dovuta svolgere all'esterno della casa editrice, a causa del rifiuto intollerabile dell'azienda di concedere uno spazio per discutere della vertenza di Panorama e del futuro dei periodici», spiegano i giornalisti. Astensione dal lavoro il 30 e 31 ottobre.

Il Comitato di redazione della Mondadori ha proclamato uno sciopero generale per le giornate di martedì 30 (pomeriggio) e mercoledì 31 ottobre (intera giornata). «La decisione – spiega una nota del Cdr – è stata presa al termine di un'assemblea che si è dovuta svolgere all'esterno della casa editrice, a causa del rifiuto intollerabile dell'azienda di concedere ai giornalisti uno spazio per discutere della vertenza di Panorama, del futuro dei periodici e del progressivo deterioramento delle relazioni sindacali».

Anche nel corso dell'esame congiunto in Fieg sulla cessione di Panorama alla società La Verità Srl, proseguono i giornalisti, «sono state gravemente lese le prerogative del sindacato attraverso il continuo ricorso a omissioni, mezze verità, trattative individuali secretate e informazioni svianti. Da tempo abbiamo a che fare con un'azienda che usa sistematicamente l'arma del ricatto per attaccare diritti e retribuzioni e che ritiene che i giornalisti possano essere sostituiti con tecnici e collaboratori 'abusivi' precari e a basso costo».

Nello scorso mese di giugno, ricorda il Cdr di Mondadori, «poco prima che iniziasse l'ennesimo stato di crisi, l'azienda si era impegnata, nonostante abbia chiuso il 2017 in utile, ad aprire con il Comitato di redazione un tavolo di confronto volto al contenimento dei costi, certamente non imputabili ai soli giornalisti. Quell'impegno non è stato mantenuto, mentre dobbiamo purtroppo registrare condizioni di lavoro sempre più precarie e i sacrifici pesantissimi imposti ai colleghi di Panorama oggi, così come a quelli di Tu Style e Confidenze nel recente passato. Ci chiediamo dunque quale credibilità possa ancora avere un interlocutore che si comporta in questo modo e non rispetta le più elementari norme della dialettica sindacale».

Vertenza Mondadori, il sindacato al fianco dei colleghi
«Mancano poco più di 24 ore alla chiusura dell'operazione di vendita della testata Panorama (Mondadori) e dei suoi giornalisti all'editrice La Verità che fa capo a Maurizio Belpietro. E ancora non si sa se saranno soddisfatte le 'clausole sospensive' - mai rese esplicite - che Belpietro ha posto per poter concludere l'operazione. Certezze non ce ne sono, malgrado le aziende, contro il parere del sindacato, abbiano unilateralmente dichiarato esaurito l'esame congiunto per il trasferimento di ramo d’azienda». È quanto affermano, in una nota, Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Associazione Lombarda dei Giornalisti, Associazione Stampa Romana in merito alla decisione del Cdr di Mondadori di proclamare lo sciopero immediato dopo che l'azienda ha negato ai lavoratori uno spazio all'interno della casa editrice per discutere della vertenza.
«Altre cose - prosegue il sindacato - sono invece molto certe: 1. Le relazioni industriali in Mondadori sono definitivamente deteriorate. Oggi i giornalisti hanno dovuto riunirsi fuori dall'azienda, che non ha concesso né spazi né ore per permettere il normale svolgimento dell’assemblea. 2. I colleghi che, sotto la minaccia di chiusura della testata entro fine anno, hanno deciso di passare alla società di Belpietro hanno dovuto tagliarsi pesantemente lo stipendio, fino al 45% del totale, azzerando la propria storia professionale. 3. La Mondadori ha mentito al tavolo dell'esame congiunto dicendo che non ci sarebbero stati incentivi mentre in queste ore sta affannosamente trattando con i colleghi che non vogliono firmare riduzioni di stipendio affinché accettino un esodo incentivato. 4. L'acquirente La Verità srl ha dichiarato più volte al tavolo che era assolutamente necessario avere almeno una ventina di giornalisti di Panorama sul totale di 24 per poter chiudere l'affare e fare un buon giornale. Intanto però fervono le trattative per mandare via i resistenti e non averli a stipendio pieno come la legge imporrebbe».
Federazione nazionale della Stampa italiana, Associazione Lombarda dei Giornalisti e Associazione Stampa Romana si schierano a fianco dei colleghi Mondadori, «che - proseue il sindacato - per opporsi a questi metodi contrari a qualsiasi buona regola di confronto sindacale, hanno proclamato uno sciopero per le giornate di oggi e di domani. I comportamenti messi in atto al tavolo sindacale dalle due società meriterebbero un'attenta valutazione anche da parte delle istituzioni competenti: le clausole sospensive, mai esplicitate, hanno favorito il tentativo di eludere gli obblighi imposti dalle norme sul passaggio di ramo d'azienda. Così vengono danneggiati i lavoratori, che invece da quelle norme dovrebbero essere tutelati, ad esclusivo vantaggio delle imprese. Il mondo politico batta un colpo: invece di pensare a tagliare i pochi fondi rimasti a una parte esigua dell'editoria, cerchi di lavorare per mettere in campo misure per salvare i posti di lavoro ed evitare lo smantellamento del sistema dell'informazione nel nostro Paese».

Mondadori, la Efj sositiene i giornalisti interessati dalla cessione di Panorama
Il comitato direttivo della Federazione europea dei giornalisti (Efj) esprime «solidarietà ai giornalisti italiani interessati dalla cessione della rivista 'Panorama' da parte della grande casa editrice Mondadori». È quanto si legge in una nota pubblicata anche sul sito web della Efj.
In rappresentanza del sindacato europeo dei giornalisti, era presente all'assemblea sindacale Anna del Freo, componente dell'esecutivo della Efj e segretario generale aggiunto vicario della Fnsi. «La decisione di Mondadori di vendere Panorama a La Verità Srl costringerà i 24 giornalisti che lavorano per la rivista ad accettare il taglio del loro salario del 45%. L''offerta' che stabilisce le nuove condizioni di lavoro è un ricatto contro la legge italiana sul trasferimento del ramo d'azienda e dimostra come Mondadori calpesti le normali e corrette relazioni sindacali. La vertenza Mondadori è un segnale del deterioramento delle relazioni industriali in atto nell'editoria italiana, come hanno ripetutamente denunciato i leader della Fnsi», ha detto Del Freo.

La solidarietà del Cdr di Mondadori Scienza
Preso atto di quanto accade in questi giorni in Arnoldo Mondadori, in relazione alla poco chiara cessione di Panorama e della sua redazione, situazione che si aggiunge alle recenti vicende di Tu Style e Confidenze, il Comitato di Redazione di Mondadori Scienza esprime sconcerto per l'intera vicenda e solidarietà con i colleghi giornalisti di Mondadori stigmatizzando, in particolare, la pericolosa deriva imposta dall'Azienda nei rapporti con i dipendenti giornalisti, dalla sostituzione forzata della contrattazione collettiva con quella individuale (che si trasforma così in ricatto) al rifiuto di spazi e tempi di confronto in Assemblea, in virtù di stralci di regole che su altri fronti sono invece del tutto disattese. Non esitiamo a definire tutto ciò come una palese violazione dei diritti sindacali dei lavoratori.
Il Cdr Mondadori Scienza

@fnsisocial

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