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Il questore di Perugia, Francesco Messina (Foto: questure.poliziadistato.it)
Associazioni 06 Ott 2017

Perugia, il questore allontana un giornalista dalla conferenza stampa. Ordine e sindacato: «Violato il diritto di cronaca»

Il presidente dell'Odg Umbria Roberto Conticelli e la presidente dell'Asu Marta Cicci auspicano che «la vicenda trovi immediata soluzione con un gesto del dottor Messina che sia di rispettoso chiarimento nei confronti del collega e in direzione del più ampio e inalienabile diritto di informare i cittadini».

L'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria e l'Associazione Stampa Umbra valutano con estrema preoccupazione quanto accaduto nella mattinata di giovedì 5 ottobre nell'ambito di una vicenda che ha riguardato da un lato il questore di Perugia, dottor Francesco Messina, e dall'altro un giornalista invitato a una conferenza stampa all'interno dei locali della Questura.

«Al momento di avviare l'incontro – spiegano i rappresentanti dei giornalisti umbri – lo stesso questore, per motivi non meglio chiariti e che comunque non modificano i contorni della vicenda, ha invitato il giornalista ad allontanarsi, palesando quindi, con parole e con gesti, la propria intenzione di non averlo tra i cronisti presenti nella sala utilizzata per la conferenza stampa».

Pure a fronte del successivo annullamento della conferenza e dell'emanazione di un comunicato che ha comunque informato i cronisti nel merito di un'operazione di Polizia, «stupisce – proseguono Ordine e Assostampa – l'evidente violazione da parte di un funzionario dello Stato, tenuto per ruolo e osservanza professionale al rispetto della legge, di una norma costituzionale di assoluto rilievo, quell'articolo 21 che ai primi due commi recita: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure"».

Il presidente dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria Roberto Conticelli e la presidente dell'Associazione Stampa Umbra, Marta Cicci, auspicano che «la vicenda trovi immediata soluzione con un gesto da parte del questore che sia di rispettoso chiarimento nei confronti del collega coinvolto e in direzione del più ampio e inalienabile diritto di cronaca in capo ai cronisti e all'opinione pubblica».

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