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Fnsi 10 Ott 2002

Piano di crisi del Gruppo Riffeser-Monti (60 prepensionamenti) Rottura tra Fieg, Fnsi e Cdr al ministero del Lavoro

Piano di crisi del Gruppo Riffeser-Monti (60 prepensionamenti) Rottura tra Fieg, Fnsi e Cdr al ministero del Lavoro

Piano di crisi del Gruppo Riffeser-Monti (60 prepensionamenti) Rottura tra Fieg, Fnsi e Cdr al ministero del Lavoro

La Fnsi, le Associazioni Stampa di Milano, Roma, Perugia, Bologna, Genova, Venezia, Ancona e Firenze, i Cdr di Carlino, Nazione, Giorno e Qn comunicano: La Federazione nazionale della Stampa, le Associazioni di Stampa di Lombardia, Roma, Umbria, Emilia-Romagna, Liguria, Veneto, Marche e Toscana, e i Cdr de , , e , hanno dovuto constatare l’impossibilità di proseguire il confronto al Ministero del Lavoro con la Poligrafici Editoriale sul piano di crisi che riguarda le testate Nazione, Giorno, Resto del Carlino e Qn. L’Azienda ha rifiutato di ritirare il piano di crisi che prevede il taglio di 60 posti di lavoro di giornalisti, il ricorso a service esterni anche per le pagine di cronaca, in violazione alle norme contrattuali, e l’omologazione definitiva dei tre quotidiani già trasformati in giornali fotocopia. Ciò sebbene la delegazione sindacale dei giornalisti avesse ribadito la disponibilità a trattare la riorganizzazione del lavoro, per altro oggetto di ripetuti, ma infruttuosi incontri in sede aziendale negli ultimi mesi. Una disponibilità che è stata riconfermata e che, in presenza del verbale di mancato accordo firmato in sede ministeriale, è ovviamente stata subordinata all’assenza di qualunque atto unilaterale del Gruppo Riffeser-Monti sia per quanto riguarda l’occupazione giornalistica sia per gli interventi sui prodotti. Atti del genere determinerebbero una immediata reazione sia sul piano sindacale sia su quello legale. Al tavolo ministeriale, la delegazione sindacale ha accolto la proposta di azzerare tutte le posizioni e di sedersi da subito ad un nuovo tavolo di concertazione, ma l’Azienda ha posto come inaccettabile condizione un periodo di tempo di discussione limitato a 15 giorni e, comunque, di restare all’interno delle procedure finalizzate a realizzare i 60 esuberi previsti nel piano. La proposta di “congelare” il negoziato era quindi strumentale, pericolosa ed ha assunto l’aspetto di un vero e proprio ricatto dell’editore. La delegazione sindacale fa propri i documenti delle Assemblee delle testate del gruppo che hanno proclamato numerose giornate di sciopero. La vicenda del Gruppo Riffeser-Monti deve ora vedere mobilitato l’intero sindacato dei giornalisti perché i tentativi degli editori di smantellare le regole contrattuali della categoria trovano in essa un esempio pericoloso che non può essere accettato da chi ha a cuore la qualità dei giornali e l’autonomia dell’informazione. Per questi motivi, lo scontro con il Gruppo Riffeser-Monti è al centro delle principali motivazioni che hanno indotto la FNSI a proclamare una giornata di sciopero generale della categoria.

@fnsisocial

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