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Cdr 26 Ott 2005

Rai, canali di pubblica inutilità Perché l'informazione sul traffico non funziona? Ve lo spiega il Cdr di CCISS-Viaggiare informati e Isoradio

Una recente indagine della Goodyear ha rivelato che 3 italiani su 4 (83%) temono gli incidenti automobilistici più degli attacchi terroristici o degli incidenti aerei. Circa quattro italiani su dieci sono stati già coinvolti in un incidente stradale. Ogni anno muoiono in Italia circa 9.000 persone sulle strade e sono migliaia coloro che subiscono invalidità permanenti.

Una recente indagine della Goodyear ha rivelato che 3 italiani su 4 (83%) temono gli incidenti automobilistici più degli attacchi terroristici o degli incidenti aerei. Circa quattro italiani su dieci sono stati già coinvolti in un incidente stradale. Ogni anno muoiono in Italia circa 9.000 persone sulle strade e sono migliaia coloro che subiscono invalidità permanenti.

Comunicato del CDR di CCISS Viaggiare Informati e Isoradio Rai: Canali di Pubblica Inutilità: Perché l’informazione sul traffico non funziona? Una recente indagine della Goodyear ha rivelato che 3 italiani su 4 (83%) temono gli incidenti automobilistici più degli attacchi terroristici o degli incidenti aerei. Circa quattro italiani su dieci sono stati già coinvolti in un incidente stradale. Ogni anno muoiono in Italia circa 9.000 persone sulle strade e sono migliaia coloro che subiscono invalidità permanenti. L’Italia è la nazione che detiene il triste primato per i decessi in strada tra tutti i paesi europei. Quasi un quinto dei morti che avvengono sulle strade europee accadono nel nostro paese. La stragrande maggioranza delle informazioni che sono diffuse dal CCISS e da Isoradio sono “dettate” da Autostrade per l’Italia. Le concessionarie autostradali guadagnano sui chilometri percorsi dai veicoli sui loro tratti. Consigliare percorsi alternativi o disincentivare l’ingresso in autostrada, per loro, significa determinare una volontaria diminuzioni dei ricavi. Si tratta di milioni di euro, in contanti!!! In mezzo, tra gli interessi delle concessionarie autostradali e i cittadini, ci troviamo noi che lavoriamo senza alcuna tutela. Siamo inquadrati come operatori dello spettacolo. L’informazione sul traffico e sulla sicurezza stradale deve essere affidata, invece, alla figura professionale che per legge deve fare informazione: il giornalista. Questo permette un radicale cambiamento organizzativo del settore, non costringendo i singoli a rincorrere individualmente ogni notizia e ad esporsi a possibili procedimenti disciplinari. Sono anni che i giornalisti del CCISS ed ISORADIO chiedono il riconoscimento dell’attività giornalistica per avere la tutela, i diritti e i doveri deontologici che la professione garantisce ed impone. La Rai si oppone con tutte le sue forze malgrado l’Ordine dei Giornalisti, cinque sentenze del tribunale del lavoro, la Federazione Nazionale della Stampa, l’Associazione della Stampa Romana e l’Usigrai pretendano l’applicazione delle leggi sull’informazione. Diminuire i morti sulle strade, offrire un’informazione più corretta e tempestiva si può ottenere immediatamente e a costo zero. Perché il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero delle Comunicazioni, la Commissione di Vigilanza non intervengono? Roma, 26 ottobre 2005

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