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Fnsi 19 Nov 2003

Rai, il Cda chiede di fermare "Raiot" Usigrai: "La decisione di sospendere il programma della Guzzanti è un atto di censura preventiva" Natale invita il consigliere Veneziani a confrontarsi con il sindacato Servent

Rai, il Cda chiededi fermare "Raiot"Usigrai: "La decisionedi sospendereil programmadella Guzzantiè un attodi censura preventiva"Natale invitail consigliere Veneziania confrontarsicon il sindacatoServenti Longhi:"La censura è una pratica estranea alla democrazia"

Rai, il Cda chiede
di fermare "Raiot"
Usigrai: "La decisione
di sospendere
il programma
della Guzzanti
è un atto
di censura preventiva"
Natale invita
il consigliere Veneziani
a confrontarsi
con il sindacato
Serventi Longhi:
"La censura è una pratica estranea alla democrazia"

Il Cda della Rai ha chiesto al Direttore generale di sospendere la messa in onda del programma di Sabrina Guzzanti "Raiot" fino a quando non siano state valutate le implicazioni legali. La trasmissione, a quanto si apprende, continuera' ad essere registrata, ma, per ora, non sara' trasmessa. La decisione del Cda e' stata adottata all'unanimita'. Il Cda, nella raccomandazione rivolta al direttore generale di sospendere la messa in onda di "Raiot", invita comunque, secondo quanto si apprende, a proseguire la registrazione delle altre 5 puntate previste per valutare la possibilita' di eventuali conseguenze legali sia civili che penali. Nel fare questa richiestail Cda ha accolto alcune preoccupazioni contenute in alcuni pareri legali. (AGI) La decisione di sospendere la messa in onda del programma di Sabina Guzzanti è grave e non può essere motivata in modo ipocrita con i suggerimenti dell’Ufficio Legale. È chiarissimo che a far problema sono i contenuti della trasmissione. Nella Rai di oggi è insopportabile una critica radicale, ma non suscita alcuno scandalo l’opposto eccesso di zelo, di servilismo, di compiacimento nei confronti del potere. Si sospende la Guzzanti e si sforbicia Luttazzi, ma nessuno ha da ridire se al cantore di corte Apicella viene assicurata la prima serata del sabato. La sfiducia a Ruffini sarebbe stata un ulteriore abuso, ma anche così il provvedimento del CdA rappresenta un avvertimento chiarissimo e l’avvio di una inaccettabile censura preventiva: state allineati ovunque, nell’intrattenimento o nell’informazione. E poiché il consigliere Veneziani si preoccupa dell’onorabilità dei giornalisti Rai e dell’azione del sindacato, gli ricordiamo che non abbiamo aspettato “Raiot” per denunciare il clima pesantissimo, di censura e di autocensura, che c’è in varie testate Rai. Marcello Veneziani avrà sentito parlare di un “libro bianco” che l’Usigrai aggiorna periodicamente, che ha suscitato la curiosità di quotidiani e settimanali italiani ed esteri, ma non la sua. Avrà sentito parlare delle missioni in Italia disposte dalle organizzazioni internazionali dei giornalisti, preoccupate per una situazione che continua a far scivolare l’Italia nelle graduatorie mondiali della libertà di informazione. Perché il consigliere Veneziani non affronta questi temi in un confronto pubblico con il sindacato? Noi non ci rassegnamo all’idea che la ripresa del servizio pubblico debba avvenire a scapito della autonomia e della pluralità dell’offerta. Anche se alcuni consiglieri di amministrazione e il Direttore Generale stanno facendo di tutto per convincerci che c’è più libertà altrove. L’Esecutivo Usigrai Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Ho espresso oggi, nell’incontro con i capi gruppo delle opposizioni al Senato, la preoccupazione per il gravissimo stato della situazione del servizio pubblico radiotelevisivo. La stessa vicenda di Raiot dimostra i rischi che correrebbe la Rai se la Gasparri fosse approvata: un Consiglio di Amministrazione controllato direttamente dal Governo e un Presidente nominato dal Ministro dell’economia potrebbero intervenire tutti i giorni con operazioni di controllo e di censura dei prodotti giornalistici e culturali. Quanto alla delibera di oggi su Raiot, non posso che esprimere la massima fiducia per Paolo Ruffini, direttore di Rai 3, un collega che stimo da anni. Sono certo che Ruffini disporrà la trasmissione del programma di Sabina Guzzanti senza accettare alcuna censura preventiva oppure interventi esterni. La delibera del Cda della Rai attribuisce la responsabilità al direttore di rete e non deve essere interpretata come un blocco del programma. Il Sindacato dei giornalisti ribadisce con la massima fermezza che la censura dell’informazione, della satira e della cultura è una pratica estranea alla democrazia e al pluralismo. Se invece una parte del Consiglio di Amministrazione della Rai dovesse imporre al Presidente e ai direttori di rete e di testata un controllo preventivo e globale sulla produzione ci troveremmo di fronte ad una gravissima limitazione del diritto di critica e di cronaca”.

@fnsisocial

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