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Fnsi 11 Giu 2003

Sciopero riuscito al di là di ogni previsione e contro attacchi e offese al sindacato per farlo fallire. La Fnsi ringrazia tutti i colleghi

Sciopero riuscito al di là di ogni previsione e contro attacchi e offese al sindacato per farlo fallire. La Fnsi ringrazia tutti i colleghi

Sciopero riuscito al di là di ogni previsione e contro attacchi e offese al sindacato per farlo fallire. La Fnsi ringrazia tutti i colleghi

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: "La Federazione della Stampa ringrazia le migliaia di giornalisti che ieri hanno scioperato per la libertà dell'informazione e per l'indipendenza dei media. Una partecipazione massiccia ed un successo senza precedenti negli ultimi anni. Solo alcuni quotidiani, molti meno di quelli usciti nei precedenti scioperi contrattuali, sono oggi nelle edicole in edizioni spesso incomplete e povere di contenuto. Un risultato non scontato, per molti versi difficile, raggiunto nonostante i ripetuti e talvolta offensivi attacchi al Sindacato, ai suoi gruppi dirigenti nazionale, regionali e aziendali, alle ragioni "politiche" dello sciopero. I giornalisti hanno invece compreso i motivi di una mobilitazione sui valori, e non su una rivendicazione di categoria; uno sciopero sui fondamenti della professione che difende il proprio ruolo autonomo nei confronti dei tentativi di condizionamento. Uno sciopero che rappresenta una risposta forte alle pressioni e alle intimidazioni di ogni genere nei confronti dei colleghi in molti luoghi di lavoro. Lo sciopero di ieri dei colleghi dei quotidiani, delle agenzie di stampa, dei siti web, dei freelance, degli uffici stampa - al quale seguirà mercoledì 18 giugno l'astensione dal lavoro dei giornalisti dell'emittenza radiotelevisiva pubblica e privata, nazionale e locale - deve far riflettere le istituzioni, ed in primo luogo il governo presieduto dal Silvio Berlusconi e il Parlamento che devono varare subito la legge sul conflitto di interessi, e cambiare radicalmente il ddl di riforma della comunicazione del ministro Gasparri, il disegno di legge che prevede la pena della detenzione per i reati a mezzo stampa. Occorre anche approvare rapidamente la riforma dell'ordinamento professionale dei giornalisti. Lo sciopero è anche un messaggio chiaro nei confronti degli editori che hanno cercato di limitarne gli effetti, o di farlo fallire, utilizzando impropriamente il lavoro di decine di colleghi precari freelance. Devono subito cessare gli attacchi all'indipendenza dei media, i metodi impropri di scalata agli assetti proprietari delle aziende editoriali, al ruolo ed all'autonomia della Rai, ai diritti ed al Sindacato."

@fnsisocial

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