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Fnsi 03 Nov 2003

Un corrispondente dell’AFP rapito in Inguscezia. Per iniziativa di Reporter senza frontiere, dei giornalisti, ex-ostaggi, chiedono la sua liberazione

Un corrispondente dell’AFP rapito in Inguscezia. Per iniziativa di Reporter senza frontiere, dei giornalisti, ex-ostaggi, chiedono la sua liberazione

Un corrispondente dell’AFP rapito in Inguscezia. Per iniziativa di Reporter senza frontiere, dei giornalisti, ex-ostaggi, chiedono la sua liberazione

Noi, giornalisti presi in ostaggio in Libano, nelle Filippine o in Colombia, noi che abbiamo provato sulla nostra pelle il senso di abbandono e di isolamento, l’angoscia di non rivedere mai più i nostri cari, l’incertezza costante su quello che la sorte poteva riservarci, ci dichiariamo estremamente preoccupati per la sorte del nostro collega Ali Astamirov. Corrispondente dell’Agence France-Presse (AFP) per la Cecenia e l’Inguscezia, Ali è stato rapito il 4 luglio scorso da un gruppo di uomini armati nel villaggio di Altievo, a 3 km da Nazran, la principale città dell’Inguscezia, sotto gli occhi dei sui colleghi. Ali, 34 anni, ceceno e padre di due bambini, collaborava con l’AFP da un anno. Precedentemente, aveva lavorato per una radio privata di Grozny e, tra il 1998 e il 1° ottobre 1999, data di inizio delle operazioni militari, per la sezione cecena della rete televisiva russa NTV, allora indipendente. Nei mesi precedenti il suo rapimento, era stato oggetto di diverse minacce anonime ed era stato costretto a trasferire il suo domicilio per motivi di sicurezza. Fino ad oggi, gli inquirenti che seguono il suo dossier a Mosca e la Procura della Repubblica di Nazran, in Inguscezia, non hanno ottenuto nessun risultato significativo nelle indagini. La sua famiglia, che nelle tre settimane successive al rapimento credeva ostinatamente che Ali fosse ancora in vita, oggi non ha più la stessa certezza. Ma se nessuno sembra conoscere l’identità dei suoi rapitori, su una cosa non ci sono invece dubbi: oggi, è stato ridotto al silenzio uno dei pochi giornalisti che coprivano questo terribile conflitto e le sue sanguinose conseguenze. Noi, giornalisti ed ex-ostaggi, chiediamo ai rapitori di Ali Astamirov di uscire dall’ombra e di liberare immediatamente il giornalista. Noi chiediamo al presidente Putin, che nei prossimi giorni (6 novembre) sarà a Roma per partecipare al vertice Ue-Russia, di fare tutto quanto è in suo potere per ritrovare Ali e farlo liberare senza che venga messa in pericolo la sua vita. Roger Auque, giornalista, ostaggio in Libano nel 1987 Maryse Burgot, giornalista, ostaggio a Jolo (Filippine) nel 2000 Scott Dalton, giornalista, ostaggio in Colombia nel 2003 Jean-Jacques Le Garrec, giornalista, ostaggio a Jolo (Filippine) nel 2000 Jean-Paul Kauffmann, giornalista, ostaggio in Libano dal 1985 al 1988 Andreas Lorenz, giornalista, ostaggio a Jolo (Filippine) nel 2003 Roland Madura, giornalista, ostaggio a Jolo (Filippine) nel 2000 Ruth Morris, giornalista, ostaggio in Colombia nel 2003 Jean-Louis Normandin, giornalista, ostaggio in Libano dal 1986 al 1987 Philippe Rochot, giornalista, ostaggio in Libano nel 1986

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