“La notizia del dissequestro delle pagine del giornale on line “Tuttoggi.info”, decisa poco fa dal Giudice del riesame, è un fatto rilevante e, a nostro parere, di giustizia che riattribuisce alla stampa la sua funzione primaria di informare senza divieti, né censure, sui fatti di pubblico interesse. In attesa di conoscere le motivazioni dell’atto che annulla gli effetti della decisione del Gip di Spoleto, rimane tuttavia valida l’istanza presentata dalla Fnsi al Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, perché siano riviste le norme che consentono anche interpretazioni diverse – cioè il sequestro, anche preventivo, di giornali o pagine di esso – per evitare che il Giudice di merito di un processo sia influenzato da notizie di stampa. Siamo ad un confine molto pericoloso che mette in discussione – com’era accaduto con il provvedimento del Gip – la possibilità dell’informazione di dare conto alle inchieste giudiziarie persino dopo che gli atti di conclusione di indagine erano pubblici.
L’immediata reazione al provvedimento del sequestro da parte dell’Associazione Stampa umbra, dell’Ordine dei giornalisti dell’Umbria e dell’Associazione Articolo21 (organismi che vivamente ringraziamo) aveva segnalato un allarme che la Federazione della Stampa ha ripreso ponendo l’esigenza di una modifica urgente della norme. Il nostro Paese è troppo in ritardo nell’adeguamento delle leggi a garanzia della libertà di stampa e del diritto di cronaca come beni pubblici fondamentali per la conoscenza, la libertà e la tutela dei diritti di tutti i cittadini nel rispetto delle istituzioni e dei valori costituzionali. Non va dimenticato che anche la giurisprudenza europea chiede da tempo l’allineamento del nostro Paese alla civiltà giuridica delle democrazie avanzate e dei principi fondamentali della convenzione dei diritti dell’uomo”. Roma, 10 gennaio 2014
Sulla vicenda del sequestro preventivo, mediante oscuramento di alcuni articoli, del sito Tuttoggi.info, da parte del gip di Spoleto, il Segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ha inviato al ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, la seguente lettera:
“Sono spinto a scriverLe questa lettera per una vicenda che pone problematiche sensibili sul rapporto giustizia-informazione. Si tratta della decisione di oscurare preventivamente un’inchiesta del giornale on line “Tuttoggi.info” decisa dal Gip di Spoleto.La ratio delle norme in vigore, per il caso sottoposto a intervento giudiziario, ci pare possa essere quella della contravvenzione, che non presupporrebbe il sequestro.
Non possiamo dire che si tratti di un atto fuori legge ma che la Legge, evidentemente, consente interpretazioni così ampie e suscettibili di scelte molto delicate al punto da apparire come atti di censura preventiva quando si arriva al sequestro di un giornale.
Nel caso specifico di “Tuttoggi.info” il sequestro preventivo deciso dal Gip, a conclusione dell’indagine della Procura di Spoleto, ci appare assolutamente spropositato. Sono stati infatti oscurati (tecnicamente “sequestrati”) tre articoli con notizie relative ad atti processuali ormai pubblici di un’inchiesta della magistratura relativa alla Banca Popolare di Spoleto, nel corso della quale sono state rinviate a giudizio trentaquattro persone.
L’ipotesi che questa pubblicazione potesse influenzare il giudice dell’indagine preliminare, in quanto informato prima dalla stampa, introduce un principio per niente condivisibile, perché mina la libertà dell’informazione e la stessa sua funzione di essere uno degli strumenti fondamentali della pubblicità dei processi, nel rispetto dell’interesse pubblico a conoscere e sapere. Trattandosi di una testata giornalistica, in quanto registrata e quindi soggetta a tutte le norme di legge che regolano la carta stampata, il sequestro appare assolutamente abnorme.
Abbiamo l’impressione che, quando la contestazione sulla liceità di pubblicazione di atti giudiziari riguarda un giornale web, sia sottopesata la funzione del giornale stesso come organo di stampa. Qualche altro episodio di oscuramento di pagine web c’era, infatti, già stato da parte di altri Tribunali.
C’è un forte rischio per il giornalismo di inchiesta e che si possa diffondere l’idea che la censura sia introducibile nel nostro Paese ancorché non sia formalmente prevista dal nostro Ordinamento, come non lo è nei sistemi democratici.
Se tutto ciò accade anche a causa della indeterminatezza e vetustà delle leggi sulla stampa in Italia, è evidente quanto sia necessaria una riforma avanzata della legislazione perché sia in linea con i canoni delle moderne democrazie e con la giurisprudenza consolidata delle Corti europee.
Per questo richiamiamo la Sua attenzione, Ministro, e vogliamo perciò auspicare un’attenta valutazione da parte del Suo Ministero e la promozione di iniziative di chiarimento, se necessario, anche di carattere legislativo”. Roma, 10 gennaio 2014
GRAVE PREOCCUPAZIONE DI ASSOSTAMPA E ORDINE UMBRIA
IL GIP DI SPOLETO OSCURA ARTICOLI SUL SITO TUTTOGGI.INFO
L'Ordine dei giornalisti dell'Umbria, d'intesa con il Consiglio nazionale, e l'Associazione stampa umbra esprimono "grave preoccupazione" per il sequestro preventivo, mediante oscuramento, disposto dal gip di Spoleto, di alcuni articoli (contenenti brani di intercettazioni di vari indagati) della testata online Tuttoggi.info, relativi all'indagine sulla Banca Popolare di Spoleto, verificatosi a ridosso delle feste natalizie.
In una nota dell'Odg si spiega che il codice di procedura penale pone un divieto di pubblicazione solo per gli atti coperti da segreto (istruttorio), ossia quelli che pm e polizia giudiziaria compiono nel corso delle indagini preliminari.
Segreto che cessa nel momento in cui l'indagato acquisisce il diritto di conoscere quegli atti.
In questo caso - sostiene ancora l'Ordine dei giornalisti - gli indagati "hanno avuto da tempo comunicazione ufficiale delle indagini nei loro confronti" essendoci stata la chiusura formale delle indagini preliminari. "C'è la notizia - prosegue la nota - e il dovere di renderla pubblica, di informare i cittadini della realtà dei fatti. Ma pur riconoscendo che non c'erano più le condizioni per il secretamento degli atti, nel provvedimento di sequestro si afferma in pratica una singolare preoccupazione: quella che il giudice potrebbe essere influenzato dalla conoscenza delle carte al di fuori del processo. Un principio che se diventasse norma vedrebbe costretta all'oscuramento, per chissà quanto tempo, gran parte della cronaca giudiziaria del nostro Paese". (PERUGIA, 7 GENNAIO - ANSA)