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Osservatorio sui media 22 Dic 2014

Notizie da lsdi.it Libertà di Stampa Diritto all’Informazione

In primo piano La professione giornalistica in Italia: continua il declino del lavoro dipendente e cala il peso delle testate tradizionali

Si restringe sempre di più il campo del lavoro giornalistico dipendente, con una massiccia espulsione dalle redazioni, mentre il peso delle testate tradizionali in termini di occupazione diminuisce sensibilmente.
La ‘’bolla’’ del lavoro autonomo (o parasubordinato) continua intanto a gonfiarsi tanto che, almeno sul piano quantitativo, esso domina l’ industria giornalistica, coprendo ora quasi due terzi dei giornalisti attivi ma raccogliendo redditi fra le 5,6 e le 6,9 volte inferiori a quelli medi dei giornalisti salariati.
Sono le principali linee di fondo dell’ evoluzione del sistema dell’ informazione giornalistica in Italia che emergono dal quinto Rapporto sulla professione in Italia, realizzata sulla base dei dati (aggiornati al 31 dicembre 2013) forniti a Lsdi dagli enti professionali: Casagit, Fnsi, Inpgi, Ordine.
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Longform journalism: una bolla destinata ad esplodere?

In tre anni il mercato giornalistico Usa ha visto nascere decine di testate dedicate al giornalismo narrativo. L’ ultima è una iniziativa dell’ ex direttrice del New York Times, Jill Abramson, e di Steven Brill, che promettono compensi fino a 100.000 dollari ad articolo. Ma alcune di queste testate stanno per chiudere e altre stentano a sopravvivere.
Un’ ampia ricostruzione sulla Columbia Journalism Review analizza l’ andamento del fenomeno, osservando come molte esperienze nascano più dal desiderio dei giornalisti di un loro spazio narrativo ampio che da una effettiva domanda dei lettori, mentre un modello economico che assicuri un buon rendimento non è stato ancora individuato.
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L’ immagine del Che: una eccezione nel processo iconografico tradizionale

L’ espressione pigramente diffusa di ‘’civiltà dell’ immagine’’ potrebbe farci pensare che la nostra società si interessa molto alle immagini. Ma non è affatto così – osserva André Gunthert su L’ image sociale in un intervento dal titolo ‘’Le portrait du Che, c’est le Che’’ (‘’Il ritratto del Che, è il Che’)’.
>> Media e potere Apriamo i cassetti: Foia.it chiede alla Presidenza del Consiglio di accedere al “dossier Cottarelli”

La ''Iniziativa per l’adozione di un Freedom of Information Act in Italia'' (www.foia.it) ha inoltrato alla Presidenza del Consiglio una formale richiesta di accesso al dossier Cottarelli. Su Lsdi i modelli utilizzati, già compilati in ogni loro parte: uno per le associazioni con finalità analoghe a quelle di FOIA.it; uno per i giornalisti, in virtù del loro diritto di cronaca (già minacciato da una recente decisione del Consiglio di Stato). L’invito è a scaricare e inoltrare quante più richieste possibile alla Presidenza del Consiglio. E coinvolgere altri a fare altrettanto.
 >> Il FOIA sbarca in prima serata. Un piccolo passo per l’audience, un grande passo per l’informazione e la democrazia in Italia

Un momento importante della campagna per un FOIA in Italia, poiché, oltre alla volontà politica di un intervento serio in tal senso, a mancare finora è stata anche la giusta consapevolezza dei cittadini, raramente informati sui propri (disattesi) diritti in materia, specie da parte dei media mainstream.
Su Lsdi un estratto dell’intervento del Direttore del Fatto, Peter Gomez, sulla Iniziativa per un FOIA in Italia (www.foia.it) e sulla campagna per l’accesso al Dossier Cottarelli:
>> ”Ma che torture…” – parte seconda

Il Senato Usa ha rilasciato un rapporto della C.I.A. relativo al ricorso alle torture durante la presidenza di George W. Bush. In attesa di conoscerne in modo più puntuale il contenuto, Lsdi ripropone i memorandum del Dipartimento della giustizia Usa sui cosiddetti metodi “duri” di interrogatorio della C.I.A., resi pubblici nel 2010 da Barack Obama grazie al suo ricorso al Freedom Of Information Act (FOIA). Dai rapporti si evince chiaramente come l’Amministrazione Bush fosse a conoscenza che tali metodi, in particolare il waterboarding, fossero assimilabili alla tortura, e avesse comunque dato l’autorizzazione a procedere.
A suo tempo Lsdi aveva tradotto integralmente i memorandum, che riproponiamo
>> Rapporto sulle torture della CIA: una pubblicazione tribolata (la timeline di Pro Publica)
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Il diritto rende il web un posto migliore

Il diritto può aiutarci a sviluppare un uso più consapevole dell’ Internet; un uso più democratico. Introdurre il tema della responsabilità nell’ambiente digitale significa riequilibrare le posizioni; ridare potere ai deboli; limitare il digital divide informatico e giuridico tra le grandi piattaforme elettroniche e i loro utenti.
Questo e’ lo spirito di “Difendersi da Internet”, monografia di Deborah Bianchi, in edicola il 17 dicembre con Il Sole 24 Ore.
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