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Osservatorio sui media 02 Apr 2006

Aiccre, Fnsi e Ordine: l'Europa come orizzonte comune

Le vie del giornalismo non saranno infinite, ma molteplici sì. Capita, per esempio, che un professionista freelance, Roberto Di Giovan Paolo, diventi segretario generale dell’Aiccre (acronimo che sta per Associazione Italiana dei Comuni delle Comunità Montane e delle Regioni italiane d’Europa), anche in virtù della sua battaglia a difesa dell’autonomia professionale e della libertà di stampa nel nostro Paese.

Le vie del giornalismo non saranno infinite, ma molteplici sì. Capita, per esempio, che un professionista freelance, Roberto Di Giovan Paolo, diventi segretario generale dell’Aiccre (acronimo che sta per Associazione Italiana dei Comuni delle Comunità Montane e delle Regioni italiane d’Europa), anche in virtù della sua battaglia a difesa dell’autonomia professionale e della libertà di stampa nel nostro Paese.

E’ cosa nota da tempo che gli Enti Locali, variamente intesi, per governare il territorio, abbiano adottato anche una strategia di informazione/comunicazione. Ne è riprova, sul versante legislativo, la battaglia vinta dalla categoria giornalistica con la Legge 7 giugno 2000 n. 150 che stabilisce la necessità di applicare il Cnlg negli uffici stampa della Pubblica Amministrazione. Ecco un primo punto di contatto fra L’Aiccre e la Fnsi (ma anche l’Ordine e gli altri istituti della categoria): innescare un circuito virtuoso che, attraverso i canali dell’Associazione di cui Di Giovan Paolo è segretario, ottenga tre risultati: 1. Diffondere fra gli assessorati competenti la conoscenza della legge, il suo campo di applicazione, i riferimenti normativi della categoria, nonché la necessità, nella moderna comunicazione di massa, di assumere professionisti in grado di garantire un alto livello qualitativo. L’impatto positivo sui posti di lavoro è del tutto evidente. 2. Organizzare e gestire corsi di formazione che, partendo dalle esigenze degli Enti Locali, facciano crescere profili professionali moderni e autonomi, garanzia di un corretto rapporto fra cittadini e istituzioni. 3. Coinvolgere gli Enti Locali nel dibattito sul futuro della Comunicazione e dell’informazione nel nostro Paese. Per esempio una più capillare informazione sullo scontro in atto con gli editori per il contratto. Se è vero che la tecnologia digitale ampia le potenzialità della comunicazione, è altrettanto vero che soltanto un rapporto il più possibile diretto col cittadino/utente garantisce il controllo democratico e la libertà dei giornalisti. Ma circoscrivere le possibilità di interazione fra gli organismi della categoria giornalistica e l’Aiccre al territorio italiano, sarebbe sbagliato e riduttivo. L’Aiccre è membro italiano del Ccre (Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa). Abbraccia, quindi, l’orizzonte della costruzione di una cultura, di un’economia e di un’organizzazione politica continentale che, partendo dalle autonomie locali, punta a realizzare il sogno europeista di Altiero Spinelli (non mi addentrerò in questa sede, per ovvi motivi di spazio, nelle complesse alchimie di quale forma istituzionale questo debba assumere). Ne consegue che, visto l’orizzonte che la globalizzazione impone, l’altro terreno comune sul quale costruire un confronto e aree di interscambio e di lavoro fra Fnsi, Ordine e Aiccre, ciascuno nella propria autonomia, è quello della crescita di una cultura europeista nella quale, va da sé, il ruolo dell’informazione è fondamentale. Anche in questo caso si possono ipotizzare tre obiettivi: 1. Un più puntuale e ampio spettro di circolazione delle iniziative degli Enti Locali in Europa, con particolare attenzione agli aspetti dell’informazione e della comunicazione. 2. Un percorso formativo per tutti quei colleghi, specie freelance, che, occupandosi di questioni europee, hanno spesso difficoltà ad attingere a materiali, a trovare canali di approfondimento, ad entrare in contatto con le istituzioni che gestiscono sul territorio le decisioni prese in sede comunitaria. 3. La possibilità, anche con il coinvolgimento delle strutture europee di categoria (penso all’European Federation of Journalists) allarghi la battaglia per la libertà di informazione, la crescita professionale e il miglioramento del rapporto fra cittadini e istituzioni, elementi senza i quali la costruzione europea rischia di incontrare ostacoli insormontabili come dimostrano le tormentate vicende della Costituzione. Queste non sono che prime note, suggerimenti, ipotesi per sfruttare una sinergia che, oltre ad avere un senso nella concreta articolazione dei poteri e dei saperi moderni, è suscettibile di ulteriori e positivi sviluppi. Non partiamo da zero: non soltanto perché Roberto Di Giovan Paolo è parte integrante degli istituti di categoria (presiede fra l’altro il Comitato dell’Associazione Stampa Romana per i rapporti con le Istituzioni), ma anche perché un primo appuntamento è già fissato: il 28 aprile, infatti, è stato convocato un Consiglio Nazionale dell’Aiccre proprio nella sede della Fnsi, al quale sono stati invitati gli organi dirigenti del nostro sindacato. Il prossimo passo potrebbe essere la convocazione congiunta dei Consigli nazionali di Fnsi e Aiccre con all’ordine del giorno rapporti fra le due Federazioni e iniziative comuni, ovviamente con una scaletta di priorità concrete. Paolo Butturini Consigliere Nazionale della Fnsi

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