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Fnsi 11 Ott 2002

Comunicato Cgil-Cisl-Uil e Usigrai

Comunicato Cgil-Cisl-Uil e Usigrai

Comunicato Cgil-Cisl-Uil e Usigrai

10 ottobre 2002 La Rai sta pagando, all’inizio della nuova stagione radiotelevisiva, le conseguenze degli errori di fondo compiuti dal nuovo vertice. I sette mesi trascorsi dall’insediamento sono stati utilizzati per una serie ininterrotta di nomine (attingendo peraltro in modo esorbitante all’esterno) ma non per definire il piano editoriale che deve indirizzare l’azione di reti e testate. Così resta ancora confuso il progetto in base al quale importanti settori dell’azienda sono chiamati a fronteggiare la concorrenza. E gli ascolti, specie in prima serata, testimoniano una difficoltà che non è compensata da un incremento della qualità dell’offerta. Egualmente vago è il piano industriale: manca una definizione delle aree nelle quali la Rai ritiene necessario investire e mancano le scelte sugli organici, fin qui compressi in maniera indiscriminata fino a mettere a rischio in alcuni comparti la stessa capacità produttiva. Su questi temi vitali i lavoratori aspettano risposte, mentre devono assistere con troppa frequenza a conflitti paralizzanti all’interno del Consiglio di Amministrazione e nel rapporto fra il CdA e il Direttore Generale. L’effetto interno più pesante è il rallentamento dei processi decisionali, con danni per tutte le strutture Rai. Ma questi contrasti indeboliscono il servizio pubblico anche sul versante esterno: le troppe voci con le quali il vertice Rai si presenta non giovano a rendere credibili ed incisive le sue richieste, proprio mentre il sistema politico sta adottando – con il contratto di servizio e la nuova legge sulla comunicazione - decisioni fondamentali per l’azienda. Resta a forte rischio l’autonomia economica della Rai e la possibilità di fare scelte di lungo periodo: altissima rimane infatti l’incertezza sulla quota di incremento del canone, mentre è stata già respinta la richiesta di definirne gli aumenti per un triennio. Per contro, il ddl Gasparri carica sul servizio pubblico nuovi compiti non finanziati (per esempio l’introduzione del digitale) e rende ancora più vincolante la subordinazione alla politica. Tutti i dipendenti Rai sono interessati ad imprimere una svolta all’azione del vertice aziendale. Cgil-Cisl-Uil ed Usigrai chiedono perciò un incontro urgente al Presidente ed al Direttore Generale. Le risposte che i sindacati otterranno saranno immediatamente portate a conoscenza dei lavoratori.

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