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Rai 20 Feb 2006

Convegno promosso da Fnsi e Usigrai sulle prospettive per il servizio pubblico Serventi Longhi: “Calderoli? L'intervista andava gestita diversamente”

''L'intervista a Calderoli poteva e doveva essere gestita diversamente''. E' l'opinione del segretario della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi.

''L'intervista a Calderoli poteva e doveva essere gestita diversamente''. E' l'opinione del segretario della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi.

Chiediamo grande responsabilità al servizio pubblico - ha detto Serventi a margine di un'assemblea organizzata da Fnsi e Usigrai con il presidente della tv pubblica Claudio Petruccioli - e a chi a sua volta ha la responsabilità di dirigere le testate e curare i programmi di informazione e di intrattenimento. Ogni parola e ogni atto hanno conseguenze talvolta tragiche: è perciò indispensabile, pur difendendo l'autonomia dell'informazione, mettere particolare cura nell'evitare frasi, dichiarazioni, atteggiamenti e comportamenti che non hanno nulla a che vedere con l'informazione - ha concluso il segretario Fnsi - e che rischiano di determinare reazioni come quella che abbiamo visto, tra l'altro, a Bengasi''. (ANSA) ROBERTO NATALE, INACCETTABILE CAMBIO RAI2 SOLO PER RAGIONI PARTITO "Non si può accettare il cambio del direttore a Raidue solo in ragione di riequilibri all'interno di un partito". Lo ha detto Roberto Natale, segretario dell'Usigrai, durante il convegno promosso con la Fnsi per un confronto sulle prospettive del servizio radiotelevisivo pubblico partendo da una serie di riflessioni fatte a fine 2005 dal presidente Rai Claudio Petruccioli. A proposito di Rai più in generale, il segretario dell'Usigrai ha sostenuto che sono "molti i punti condivisibili" a proposito delle considerazioni del presidente, come pure "è opportuno affrontare una discussione che da troppo tempo è elusa, sollecitando un confronto con chi e da chi in Rai lavora". Natale ha parlato di disponibilità del sindacato a discutere degli ascolti, - "il servizio pubblico dev'essere competitivo sul piano degli ascolti" - ed anche di "certe forme dell'offerta di informazione, andando oltre i talk-show che sembrano essere diventati l'ultima frontiera del giornalismo, riportando invece l'informazione dentro le testate". Inoltre va superata "un'idea riduttiva che si ha della televisione, e serve un rapporto meno sospettoso tra cultura e tv". Il segretario dell'Usigrai ha auspicato inoltre un confronto a breve sulla situazione a Radiorai ed ha parlato anche di esigenza di "discussione pubblica" sul nuovo contratto di servizio della Rai. Queste ed altre situazioni "sono da risolvere prima del voto, perché farlo dopo darebbe una strana immagine della Rai dipendente dall'esito delle urne". Infine Natale ha ribadito la contrarietà del sindacato Rai a dibattiti tra leader politici moderati da giornalisti di fiducia: "E' un insulto vedere confronti televisivi così viziati. Non è certo colpa della Rai - ha aggiunto rivolgendosi a Petruccioli - perché c'è un regolamento della Vigilanza da applicare, ma non è accettabile che i giornalisti possano essere considerati fan dell'uno o dell'altro politico e in funzione di ciò essere chiamati ad interloquire e a moderare confronti televisivi". (AGI) RADIORAI: COORDINAMENTO LAVORATORI, AZIENDA OPERI PER RILANCIO Un progressivo calo di ascolti, l'insufficienza dei finanziamenti, la precarietà del segnale, il ritardo tencologico. Sono alcuni dei "gravi problemi" denunciati da RadiochefaRai, coordinamento di una parte dei lavoratori di RadioRai, in un documento programmatico con il quale si sollecita l'azienda a porre rimedi. Il documento, fatto circolare questa mattina durante il convegno promosso da Fnsi e Usigrai sulle prospettive per il servizio pubblico, sottolinea che l'azienda "in parte condivide i gravi problemi" denunciati e però mostra anche "annosa disattenzione" in quanto è "concentrata sul mezzo televisivo". Viene inoltre denunciata "la dipendenza Rai dalla politica e la mancata regolamentazione dell'etere", che a detta del coordinamento in questione sono "causa di un progressivo indebolimento della radio pubblica, della sua presenza e della sua autorevolezza", specie in un momento in cui RadioRai vive "una difficile fase". Nel documento si rileva che "a questi problemi non vengono date risposte coerenti. La Legge Gasparri rischia anzi di peggiorare la situazione, formulando una privatizzazione della Rai senza criteri né garanzie precise, nell'ambito della quale è verosimile immaginare un destino ancora più precario per la radio". E dunque - sostiene il coordinamento - non di un "generico" piano di privatizzazione ha bisogno RadioRai, ma di una "nuova attenzione e di un piano di rilancio del servizio pubblico da studiare con rigore e serietà". Si chiede quindi che tra gli impegni di istituzioni e politica verso la Rai ci sia anche quello di una esplicita dichiarazione nel contratto di servizio pubblico dell'importanza del settore radiofonico, inteso come "elemento fondamentale e non marginale" dello stesso servizio pubblico, sia in quantità di canali e di ore di trasmissione e sia di quota riservata del canone. Si chiedono "più risorse e un assetto" che all'interno della Rai "consenta a RadioRai più autonomia decisionale per i propri processi produttivi". Ma più in generale, per la radiofonia si rivendica "una ferma volontà politica per favorire lo sviluppo della tecnologia digitale, anche con incentivi economici, e con il coinvolgimento dei settori produttivi". E proprio sul piano tecnologico, ecco la richiesta urgente di "una seria politica di rafforzamento del segnale e dell'avvio delle trasmissioni in digitale". Il coordinamento RadiochefaRai sollecita quindi l'azienda a "studiare, organizzare e gestire, con fondi e competenze adeguate, il settore delle tecnologie, per quanto riguarda il potenziamento degli impianti, l'adeguamento delle strutture alle esigenze di ordine ambientale, la ricerca e la sperimentazione sulle altre possibilità di trasmissione". (AGI)

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