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Il quartier generale della DR a Copenaghen (Foto: wikimedia.org)
Internazionale 20 Set 2018

Danimarca, servizio pubblico sotto attacco: a rischio 400 posti di lavoro e sei canali radio e tv

È la conseguenza di un pacchetto di riforme sull'informazione avallate dalla coalizione di destra ora al governo che include il taglio delle risorse economiche del 20% nei prossimi 5 anni. L'allarme della Efj e del Sindacato danese dei giornalisti.

La DR, il servizio pubblico danese, taglierà dai 375 ai 400 posti di lavoro e verranno chiusi ben sei canali: tre televisivi (su sei totali) e tre radiofonici (su quattro nazionali e molte radio regionali). È la conseguenza di un pacchetto di riforme sull'informazione avallate dalla coalizione di destra ora al governo che include il taglio delle risorse economiche della televisione pubblica danese del 20% nei prossimi 5 anni.

Sia la Federazione europea dei giornalisti (Efj) che il Sindacato danese dei giornalisti (Dj) hanno fermamente condannato la misura che molti definiscono una 'vendetta' del governo danese contro la libertà di stampa. Un ruolo primario nel promuovere questi tagli l'ha avuto il Df, il Partito del Popolo Danese, partito populista di destra che da sempre scredita l'informazione pubblica e che sostiene l'attuale coalizione monocolore di governo di centro-destra.

«Questo è un giorno tristissimo per il servizio pubblico danese, ma non solo. I servizi pubblici – ha dichiarato Mogens Blicher Bjerregard, presidente della Federazione europea dei giornalisti (Efj) – sono sotto attacco in molti Paesi europei. I tagli e le chiusure previste in Danimarca sono un pericolo per la democrazia. Considerando il contesto globale, con le piattaforme online che si stanno velocemente diffondendo e fortificando in tutto il territorio europeo, nell'informazione c'è ancor più bisogno di pluralismo e questo comprende un servizio pubblico solido e forte».

Lars Werge, presidente della Federazione danese dei giornalisti (Dj) ha aggiunto: «Innanzitutto la prima preoccupazione è per i nostri colleghi della DR, ma siamo preoccupati anche perché mai come ora la politica sta cercando di mettere mano per definire che tipo di giornalismo e di notizie dovrebbe fornire il servizio pubblico danese. Questo accade perché vogliono un'informazione pubblica più debole aspettandosi un rafforzamento dei media privati. Ma non c'è garanzia su questo».

Per le Federazioni europea e danese dei giornalisti l'altra preoccupazione è l'eliminazione del canone per radio e tv, che era la principale fonte di finanziamento per i media pubblici danesi. Questo inevitabilmente renderà il servizio pubblico fortemente dipendente dal budget statale, mentre il canone, come riconosciuto dagli studi dell'Ebu, rappresenta il mezzo migliore, tra tutti, per garantire l'indipendenza editoriale di ogni servizio pubblico e quindi il pluralismo e la libertà di stampa.

@fnsisocial

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