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Manifestanti chiedono la liberazione di Deniz Yucel (Foto: politico.eu)
Internazionale 10 Mar 2017

#Freethemall, rilanciamo anche in Italia la campagna per liberare i giornalisti turchi

Free them all, liberi tutti. È partita dalla Germania la campagna che chiede la liberazione dei giornalisti in carcere in Turchia. 191, secondo fonti della 'resistenza' turca citate da Roberto Reale in un intervento, pubblicato sul sito di Articolo21, in cui chiede ai media italiani di rilanciare la mobilitazione.

Free them all, liberi tutti. È partita dalla Germania la campagna che chiede la liberazione di tutti i giornalisti in carcere in Turchia. 191, secondo fonti della "resistenza" turca citate da Roberto Reale in un intervento pubblicato sul sito Articolo21 in cui chiede ai media italiani di rilanciare la mobilitazione. 142, secondo le stime della Federazione europea dei giornalisti.
«Non lasciate soli i giornalisti e le giornaliste della Turchia», aveva chiesto appena qualche giorno fa la collega Ceyda Karan, ospite in Fnsi per l'incontro organizzato alla vigila della Giornata internazionale della donna dalla Commissione pari opportunità del sindacato dei giornalisti italiani.

La stampa italiana ha parlato nelle scorse settimane di Deniz Yucel, il corrispondente tedesco di Die Welt in Turchia fatto arrestare da Erdogan con le accuse di propaganda terroristica e di associazione terroristica. I giornali in Germania sono scesi in campo a sua difesa. Il Consiglio d'Europa ha ammonito la Turchia per le ripetute violazioni contro i diritti dei giornalisti.
Il quotidiano Taz ha fatto di più: ha pubblicato i volti dei giornalisti finiti in cella ad Ankara e raccontato la storia di Ozkan Mayda, cronista sportivo in carcere da 228 giorni senza che sia stata formulata alcuna accusa nei suoi confronti.

«La campagna #Freethemall va rilanciata ovunque possibile, perché la verità è che c'è un durissimo scontro globale in atto. La libertà e i diritti vanno difesi con forza», scrive Roberto Reale. Qui il link al suo articolo pubblicato da Articolo21.org.

@fnsisocial

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