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Lutto 16 Giu 2018

Gorizia, suicidio nel centro stampa. Quotidiani locali del gruppo Gedi in sciopero. Il cordoglio del sindacato

Il tragico gesto nello stabilimento dove da sei anni si stampano il Piccolo di Trieste e il Messaggero Veneto di Udine. All'astensione dal lavoro hanno aderito in segno di solidarietà  anche giornalisti e poligrafici degli altri giornali del network.

Un uomo di 49 anni, residente nella zona dell'Isontino, si è impiccato la notte scorsa nel centro stampa della zona industriale di Gorizia – dove vengono confezionati alcuni quotidiani distribuiti in Friuli Venezia Giulia – dove lavorava. I carabinieri hanno escluso responsabilità di terzi. L'uomo avrebbe lasciato un biglietto per chiedere scusa alla famiglia. Nei giorni scorsi il gruppo Gedi aveva annunciato la chiusura del centro stampa con il trasferimento dell'attività e del personale nello stabilimento di proprietà dell'editore a Padova.

Le segreterie del Friuli Venezia Giulia di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno proclamato una giornata di sciopero del centro stampa. A loro si sono uniti giornalisti e poligrafici del Messaggero Veneto, del Piccolo e degli altri quotidiani locali del gruppo Gedi.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l'Assostampa del Friuli Venezia Giulia e il Sindacato giornalisti Veneto esprimono «profondo cordoglio» per la tragica morte del collega poligrafico che si è tolto la vita nel centro stampa dove da sei anni si stampano i due giornali.

«Questo è il momento del dolore e del silenzio – scrivono in una nota – e bene hanno fatto le assemblee dei lavoratori e dei giornalisti dei due quotidiani a proclamare immediatamente e semplicemente lo sciopero. Ma non possiamo non ricordare che il tragico gesto giunge all'indomani dell'annuncio del gruppo Gedi di trasferire la stampa dei due giornali e le maestranze nella tipografia di Padova. Il rispetto che si deve a tutti i lavoratori, alle loro vite e alle loro famiglie non può non imporre una riflessione su politiche aziendali che, ormai ovunque, spingono le aziende a trattare il bene informazione con criteri esclusivamente ragionieristici».

Fnsi e Associazioni regionali fanno notare che «viene così fatta passare in secondo piano la qualità del prodotto, il radicamento sul territorio e, purtroppo, anche la dignità del lavoro, sempre più ridotto a merce, e delle persone, ormai pedine da spostare senza criterio sullo scacchiere dei risparmi, degli accorpamenti e dei tagli indiscriminati. Il rispetto per le persone, prim'ancora che dei lavoratori, deve tornare a essere nell'Italia del 2018 una precondizione di relazioni industriali e sindacali spesso degradate, nel rispetto dei sacrosanti principi costituzionali».

L'assemblea dei redattori del Piccolo e del Messaggero Veneto ha proclamato per la giornata di oggi, 16 giugno, uno sciopero di tutti i giornalisti delle due testate in segno di lutto e di solidarietà ai colleghi e alla famiglia del lavoratore che si è tolto la vita. «La notizia – spiegano i Cdr delle due testate – colpisce profondamente le nostre redazioni, che in questo periodo sono alle prese con una serie di novità, a livello lavorativo, organizzativo e grafico, intraprese da Gedi News Network, il nuovo gruppo editoriale di cui sono ora parte integrante le due testate, che stampano le loro edizioni proprio nel centro stampa di Gorizia. Lo stesso centro, a regime da circa sei anni, dopo la dismissione delle rotative di Trieste e Udine e il loro conseguente accorpamento nell'Isontino finirà di essere operativo il prossimo mese».

Proprio cinque giorni fa, il gruppo ha comunicato ai sindacati di poligrafici e giornalisti delle due testate, la «chiusura del centro stampa di Gorizia e il trasferimento del personale non interessato da eventuali prepensionamenti in un altro centro stampa del gruppo editoriale, che si trova a Padova, a partire da luglio».

Le redazioni del Piccolo e del Messaggero Veneto, «nell'esprimere il profondo cordoglio e la massima vicinanza alla famiglia del collega poligrafico, aderiscono alla proposta dei sindacati di categoria dei poligrafici di partecipare a eventuali iniziative di sostegno economico alla famiglia stessa nelle forme che saranno concordate in un secondo momento», conclude la nota dei Cdr.

Allo sciopero hanno aderito anche giornalisti e poligrafici degli altri quotidiani del gruppo editoriale Gedi News Network. La Nuova Venezia, il Mattino di Padova, la Tribuna di Treviso, Corriere delle Alpi, Gazzetta di Mantova, Nuova Gazzetta di Modena, La Nuova Ferrara, Gazzetta di Reggio, Il Tirreno, la Provincia pavese domenica non saranno in edicola e i siti web non saranno aggiornati fino alle 11.00 di domani. La Stampa non sarà disponibile in edicola e in versione iPad, mentre il sito sarà regolarmente aggiornato. E l'assemblea di redazione del Secolo XIX, «visto il grave evento luttuoso che ha colpito il Gruppo Gedi nella notte, ha proclamato un giorno di sciopero in segno di vicinanza alla famiglia e ai colleghi grafici e tipografi». Allo sciopero si sono uniti anche i giornalisti di Repubblica.

Alla famiglia e ai colleghi del lavoratore scomparso le condoglianze e la vicinanza commossa del sindacato unitario dei giornalisti italiani. Anche l'editore, «profondamente colpito e fortemente addolorato per quanto accaduto», esprime «le più sentite condoglianze alla famiglia, alla quale – si legge in una nota – assicurerà aiuto e vicinanza».

PER APPROFONDIRE
Riportiamo di seguito il comunicato del Coordinamento dei Cdr dei quotidiani locali Gedi.

Il Coordinamento dei Cdr dei quotidiani ex Finegil esprime il proprio cordoglio alla famiglia di Roberto, capo reparto del centro stampa di Gorizia, tragicamente scomparso sul luogo di lavoro.
Un lutto che arriva a pochi giorni dalla comunicazione dell'imminente chiusura del centro stampa con il conseguente trasferimento di parte degli addetti alla tipografia di Padova e in una fase di profondi cambiamenti editoriali.
Il coordinamento ha scelto unitariamente di fermarsi, proclamando un giorno di astensione dal lavoro in segno di lutto e rendendosi fin da subito disponibile a qualsiasi azione di solidarietà a favore della famiglia del collega.

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