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Sindacale 29 Giu 2011

Il Consiglio regionale del Veneto si schiera dalla parte dei freelance

Un tavolo regionale con i gruppi editoriali del Veneto e l'avvio di un confronto costruttivo tra organismi sindacali, aziende e istituzioni per superare la grave situazione di precarietà che riguarda la maggior parte degli operatori dell'informazione: sono le due proposte che i capogruppo di palazzo Ferro-Fini, su proposta di Gustavo Franchetto (capogruppo IdV), hanno presentato e inserito all'ordine del giorno del Consiglio per affrontare il problema della "dignità" e della "qualità" dell'informazione nei mass media del Veneto.

Un tavolo regionale con i gruppi editoriali del Veneto e l'avvio di un confronto costruttivo tra organismi sindacali, aziende e istituzioni per superare la grave situazione di precarietà che riguarda la maggior parte degli operatori dell'informazione: sono le due proposte che i capogruppo di palazzo Ferro-Fini, su proposta di Gustavo Franchetto (capogruppo IdV), hanno presentato e inserito all'ordine del giorno del Consiglio per affrontare il problema della "dignità" e della "qualità" dell'informazione nei mass media del Veneto.

 La maggior parte dei giornalisti che operano nei quotidiani, nei periodici, nelle emittenti e nelle redazioni web del Veneto, è stato ricordato dai consiglieri, sono infatti collaboratori, con contratti atipici senza alcuna garanzia di continuità, formazione, sicurezza e reddito. "Il 70% dei giornalisti in attività in Veneto - rileva Franchetto nella mozione - sono collaboratori o freelance con un reddito medio annuo inferiore ai 10 mila euro lordi. La professione giornalistica viene svolta sempre più al di fuori delle redazioni, da lavoratori atipici pagati tra i 7 e i 9 mila euro l'anno, mentre il reddito medio di un redattore ordinario si aggira sui 60 mila euro annui". Nel documento 'trasversale' Franchetto e colleghi denunciano il rischio che "questa corsa al ribasso depauperi la dignità del lavoro giornalistico e la qualità dell'informazione, indotta ad essere sempre meno precisa e rigorosa, sempre meno libera e indipendente, perché priva delle garanzie di preparazione specifica e di rispetto delle regole deontologiche di correttezza e rigore". I consiglieri sollecitano un impegno diretto della Giunta veneta perché convochi editori e parti sociali per risolvere il problema degli accessi alla professione e della stabilizzazione degli operatori dell'informazione. (ANSA)

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