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Sindacale 29 Mar 2006

Indirizzo di saluto al Presidente della Corte Costituzionale Annibale Marini del Presidente dell’Unci Guido Columba

Indirizzo di saluto al Presidente della Corte Costituzionale Annibale Marini letto dal Presidente dell’Unci Guido Columba in occasione della udienza a vincitori e organizzatori del Premio Cronista 2005 – Piero Passetti

Indirizzo di saluto al Presidente della Corte Costituzionale Annibale Marini letto dal Presidente dell’Unci Guido Columba in occasione della udienza a vincitori e organizzatori del Premio Cronista 2005 – Piero Passetti

Signor Presidente, La ringrazio a nome dei colleghi presenti, e di tutti i cronisti italiani, per averci voluto ricevere sottolineando così la costante attenzione della Corte ai temi e ai problemi dell’informazione. Da 30 anni il Premio Cronista costituisce l’unico riconoscimento ai giornalisti impegnati nella prima linea dell’informazione colta dal vivo e in presa diretta con i fatti quotidiani. Da diversi lustri la Corte Costituzionale è accanto all’Unione Nazionale Cronisti in questa opera di riconoscimento ed esaltazione dei valori professionali e dei sacrifici dei cronisti specie nella multiforme realtà della periferia del Paese. I vincitori del Premio Cronista con il loro lavoro hanno esaltato i valori propri di un’informazione libera e di qualità, presupposti basilari del diritto di cronaca e del dovere di fornire notizie autentiche che rendono materia viva il dettato dell’art. 21 della Carta Costituzionale poiché forniscono ai cittadini le conoscenze necessarie a formarsi una libera e cosciente opinione sui fatti che accadono attorno a loro. L’occasione di questo incontro, peraltro, assume una particolare rilevanza per la coincidenza del trentennale del Premio con uno degli eventi più significativi per la storia della democrazia e della Repubblica italiana, il Cinquantenario della Consulta che viene ricordato in questi giorni aprendo ai cittadini e, in particolare ai ragazzi, le porte di questo prestigioso palazzo che nel 1849 ospitò i Triumviri della Repubblica Romana, Mazzini, Saffi e Armellini. In mezzo secolo la Consulta ha irrobustito la sua voce e la sua autorevolezza. Nello stesso periodo il mondo dell’informazione ha conosciuto la mutazione genetica più radicale dall’epoca di Gutemberg. Vi sono state molte cose positive, ma molte anche negative per la tenuta della nostra professione. Per i giornalisti, per i cronisti in particolare, i ferri del mestiere restano i fatti, la professionalità, la qualità dell’opera dell’ingegno, l’autonomia di giudizio, il diritto di critica. Per garantire la nostra autonomia dobbiamo lottare contro le cattive leggi sull’editoria e sul diritto d’autore; le malintese normative di sapore censorio sulla privacy e sulla par condicio; gli intrecci di interessi tra editori e lobby politiche ed economiche; le fonti di informazione troppo spesso inaffidabili e tendenziose. A ciò si aggiunge la deregulation contrattuale, le ristrutturazioni selvagge delle redazioni; il dilagare di un precariato senza futuro; la mercificazione della notizia. Fenomeni tutti al centro della lotta per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro condotta dalla Federazione Nazionale della Stampa contro le pretese degli editori di azzerare l’autonomia dei giornalisti e che ci ha visto nei giorni scorsi, per la prima volta, ricorrere allo sciopero in un periodo così delicato come la campagna elettorale. Noi non abbiamo ricette in tasca, anche perché spetta ad altri intervenire. Vogliamo, tuttavia continuare a scommettere sulla nostra professione, sostenendo le ragioni di una coraggiosa riforma dell’Ordine, e delle anacronistiche normative di quadro: - rilancio dei valori di un’autonomia alla CSM, dell’etica e della credibilità professionali in sintonia con gli indirizzi europei di libera informazione e di giornalismo senza frontiere - priorità deontologica delle garanzie di autodisciplina nel segno della trasparenza del lavoro professionale e del rispetto dei cittadini, frenando l’ìnvadenza della Authority - ridefinizione degli albi ordinistici in sintonia con il crescente fenomeno della libera professione - Osservatorio-Organismo di garanzia- Gran Giurì sulla correttezza, la neutralità e l’imparzialità delle fonti ufficiali di informazione anche alla luce della legge sugli uffici stampa - codificazione dell’obbligo di rettifica contro le querele facili - tutela del segreto professionale tutelato dalla legge sull’Ordine e dal Consiglio d’Europa, superando le contraddizioni e le riserve del Codice di procedura penale - divieto di perquisizioni, sequestri, fermi di polizia, intercettazioni telefoniche nei confronti dei cronisti, in particolare se finalizzati all’individuazione delle fonti di informazione - esclusione della corresponsabilità dei giornalisti nelle violazioni del segreto di indagine, di ufficio, ecc. provocate da terzi, specie se ignoti - riconoscimento del prevalente interesse del diritto di informazione al fine della completezza e comprensione della notizia rispetto al diritto del singolo quando non si ledano i dati sensibili della privacy - garanzie per il diritto del giornalista all’accesso agli atti delle pubbliche amministrazioni. Mi permetta, adesso, Signor Presidente, di presentarLe i vincitori del Premio Cronista 2005– Piero Passetti che si è svolto a Viareggio grazie al sostegno, tra gli altri, della Provincia di Lucca e del Comune di Viareggio, qui rappresentato dall’assessore al Turismo Franco Pulzone: il premio per l’informazione stampata è andato a Chiara Carenini, dell’Agenzia Ansa, per i servizi sul processo agli ufficiali delle SS responsabili dell’eccidio di Sant’Angelo di Stazzema; vincitore della sezione informazione radio teletrasmessa è Alessandro Gaeta, del Tg 1, per l’inchiesta sulla ‘ndrangheta condotta nel sottosuolo di Platì. Sono esempi di professionalità, attaccamento al mestiere e impegno sociale che hanno contraddistinto anche i colleghi ai quali la giuria ha assegnato i riconoscimenti speciali. La cronaca di Roma della Repubblica, qui rappresentata dal capocronista Giuseppe Cerasa e da Paolo Boccacci; Anna Maria Chiariello del Tg 5, Roberto Fiorentini de Il Giorno, Maria Anna Fiocchi di Telecity-7 Gold, al quale è andata la targa da Lei gentilmente offerta, Giorgio Sturlese Tosi di Panorama, Antonella Stocco del Messaggero, Jurij Bogogna e Lorenza Ghidini di Radio Popolare, Giampiero Rossi de l’Unità, Federico Monechi della Rai toscana, Sigfrido Ranucci di Rainews 24. Signor Presidente, nella fiducia che l’attività della Corte continui a mantenere viva con i suoi pronunciamenti l’attenzione e la vigilanza sugli irrinunciabili capisaldi a sostegno del diritto di cronaca e del dovere di informazione, mi consenta a nome dei colleghi premiati e della Giunta esecutiva dell’UNCI, di porgerLe i più cordiali auguri di successo per la sua alta missione al servizio del Paese e dello Stato repubblicano.

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