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Una delle manifestazioni 'NoBavaglio' organizzate dalla Fnsi
Minacce 07 Dic 2017

Minacce neofasciste, lunedì 11 dicembre presidio sotto le redazioni di Repubblica e L'Espresso

Anche Fnsi, Usigrai e Ordine dei giornalisti alle 15.30 al sit-in promosso da Rete NoBavaglio e Articolo21. La Federazione nazionale della Stampa, intanto, ha già  chiesto al Viminale una riunione ad hoc del Coordinamento per la sicurezza dei giornalisti.

Con i colleghi vittime del blitz di Forza Nuova e contro ogni tentativo da parte delle formazioni neonaziste e neofasciste di intimidire i giornalisti. Lunedì 11 dicembre, alle 15.30, anche Federazione nazionale della stampa italiana, Ordine nazionale dei Giornalisti e Usigrai saranno sotto la redazione di Repubblica e L'Espresso per partecipare al presidio organizzato da Rete NoBavaglio e associazione Articolo21. Tutti insieme per esprimere vicinanza ai giornalisti presi di mira per via del loro lavoro e per fermare le "testate" contro la libertà di informazione e contro la Costituzione.

Già questa mattina, intanto, la Fnsi - che nella giornata di ieri si è recata nelle redazioni di Repubblica ed Espresso insieme con Ordine dei Giornalisti del Lazio e Usigrai - ha chiesto al Viminale di convocare per la prossima settimana una riunione del Centro di coordinamento per le attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente di informazioni sulle minacce ai giornalisti per focalizzare l'attenzione sulle intimidazioni provenienti da gruppi neonazisti e neofascisti.

«La riunione – spiega il sindacato – servirà a focalizzare l'attenzione sulle intimidazioni ai cronisti provenienti da gruppi neonazisti e neofascisti, in particolare dopo il blitz di militanti di Forza Nuova, a volto coperto, davanti alle redazioni di Repubblica ed Espresso».

La Federazione della Stampa invita inoltre tutti i giornalisti italiani a riprendere le inchieste e gli argomenti trattati negli articoli che hanno scatenato la reazione dei militanti di Forza Nuova. «Accendere i riflettori su temi di interesse generale su cui i nuovi fascismi vorrebbero imporre la censura, ricorrendo ad atti di intimidazione e violenza, è il modo più efficace per contrastare questo fenomeno», conclude la Fnsi.

@fnsisocial

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