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Fnsi 07 Lug 2010

Oggi 9 luglio è la giornata del silenzio Sciopero dei giornalisti contro le norme del “ddl intercettazioni”

“I giornalisti italiani sono chiamati ad una forma di protesta straordinaria che si esprimerà in un “rumoroso” silenzio dell’informazione nella giornata di venerdì 9 luglio, contro le norme del “ddl intercettazioni” che limitano pesantemente il diritto dei cittadini a sapere come procedono le inchieste giudiziarie, infliggendo gravi interruzioni al libero circuito delle notizie.Quanti lavorano nel settore della carta stampata si asterranno dalle prestazioni nella giornata di giovedì 8 luglio, per impedire l’uscita dei giornali nella giornata di venerdì. Tutti gli altri, giornalisti dell’emittenza nazionale e locale, pubblica e privata, delle agenzie di stampa, del web, dei new media e degli uffici stampa non lavoreranno nella giornata di venerdì. Free lance, collaboratori e corrispondenti si asterranno dal lavoro secondo le modalità previste per la testata presso la quale prestano la loro opera. I giornalisti dei periodici, infine, si asterranno dal lavoro venerdì 9, ma assicurando, già da ora, la pubblicazione sui numeri in lavorazione delle proprie testate di comunicati sulle motivazioni della giornata del silenzio.

“I giornalisti italiani sono chiamati ad una forma di protesta straordinaria che si esprimerà in un “rumoroso” silenzio dell’informazione nella giornata di venerdì 9 luglio, contro le norme del “ddl intercettazioni” che limitano pesantemente il diritto dei cittadini a sapere come procedono le inchieste giudiziarie, infliggendo gravi interruzioni al libero circuito delle notizie.
Quanti lavorano nel settore della carta stampata si asterranno dalle prestazioni nella giornata di giovedì 8 luglio, per impedire l’uscita dei giornali nella giornata di venerdì. Tutti gli altri, giornalisti dell’emittenza nazionale e locale, pubblica e privata, delle agenzie di stampa, del web, dei new media e degli uffici stampa non lavoreranno nella giornata di venerdì. Free lance, collaboratori e corrispondenti si asterranno dal lavoro secondo le modalità previste per la testata presso la quale prestano la loro opera. I giornalisti dei periodici, infine, si asterranno dal lavoro venerdì 9, ma assicurando, già da ora, la pubblicazione sui numeri in lavorazione delle proprie testate di comunicati sulle motivazioni della giornata del silenzio.

Lo sciopero è una protesta straordinaria e insieme la testimonianza di una professione, quella giornalistica, che vuole essere libera per offrire ai cittadini informazione leale e la più completa possibile. Una protesta che si trasforma in un “silenzio” di un giorno per evidenziare i tanti silenzi quotidiani che il “ddl intercettazioni” imporrebbe se passasse con le norme all’esame della Camera, imposte sin qui dal Governo e dalla maggioranza parlamentare.

Molte notizie e informazioni di interesse pubblico sarebbero negate giorno dopo giorno fino a cambiare la percezione della realtà, poiché oscurata, “cancellata” per le norme di una legge sbagliata e illiberale che ne vieterebbe qualsiasi conoscenza.

Giornalisti, ma anche gli editori  e migliaia di cittadini, da mesi denunciano le mostruosità giuridiche del “ddl intercettazioni”. Sono state anche avanzate proposte serie per rendere ancora più severa e responsabile l’informazione nel rispetto della verità dei fatti e dei diritti delle persone: udienza filtro per stralciare dagli atti conoscibili le parti relative a persone estranee e soprattutto alla dignità dei loro beni più cari protetti dalla privacy; giurì per la lealtà dell’informazione che si pronunci in tempi brevi su eventuali errori o abusi in materia di riservatezza delle persone; tempi limitati del segreto giudiziario; accessibilità alle fonti dell’informazione contro ogni dossieraggio pilotato.

Nessuna risposta di merito. Lo sciopero, con la giornata del silenzio, è espressione di indignazione, di partecipazione, di richiamo responsabile a principi e valori che debbono valere in ogni stagione. Lo sciopero è un momento della protesta e dell’azione incessante che proseguirà, fino al ricorso della Corte europea di Strasburgo per i diritti dell’uomo, qualora la legge fosse approvata così com’è. Lo sciopero è anche segnalazione di un allarme  per una ferita che si aggiungerebbe ad un sistema informativo che patisce già situazioni di oggettiva difficoltà e precarietà non solo per la crisi economica, ma anche per una politica di soli tagli che rischiano di allargare bavagli oggi altrimenti invisibili. L’informazione è un bene pubblico, non è un privilegio dei giornalisti, né una proprietà dei padroni dei giornali e delle televisioni, né una disponibilità dei Governi. E  per i giornalisti non è uno sciopero tradizionale contro le aziende, ma un atto di partecipazione e di sacrifico della risorsa professionale per la difesa di un bene prezioso, dei cittadini, proclamato con un silenzio che vuol parlare a tutti”.
LE MODALITA’ DELLO SCIOPERO


La Federazione Nazionale
della Stampa Italiana comunica:

 

I giornalisti italiani hanno proclamato per il 9 luglio, la giornata del silenzio dell’informazione una giornata di silenzio per protestare contro il disegno di legge Alfano che limita pesantemente la libertà di stampa e prevede pesanti sanzioni contro editori e giornalisti che danno conto di fatti di cronaca giudiziaria ed indagini investigative.
I giornalisti italiani si asterranno dal lavoro con le seguenti modalità:

 

i giornalisti dei quotidiani, dei service e delle strutture sinergiche nazionali e locali  si asterranno dal lavoro nella giornata di giovedì 8 luglio per impedire l’uscita dei quotidiani nella giornata di venerdì 9 luglio;

i giornalisti delle agenzie di stampa, si asterranno dal lavoro dalle ore 07.00 di venerdì 9 luglio alle ore 07.00 di sabato 10 luglio;

i giornalisti delle testate web e dei siti on-line, ancorché collegate a testate stampate, quotidiane o periodiche, si asterranno dal lavoro dalle ore 06.00 di venerdì 9 luglio alle ore 06.00 di sabato 10 luglio. I comitati ed i fiduciari di redazione delle stesse testate e degli stessi siti sono chiamati verificare, con le rispettive direzioni, la possibilità di oscurare nella stessa giornata la parte informativa della testata o del sito sostituendola con comunicati, immagini illustrative ed informazioni sulle iniziative sindacali per il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini all’informazione;

i giornalisti free-lance, i collaboratori ed i corrispondenti si asterranno dal lavoro secondo le modalità previste per i giornalisti della testata per la quale prestano la loro opera;

i giornalisti degli uffici stampa si asterranno dal lavoro per l’intera giornata di venerdì 9 luglio;

i giornalisti dell’emittenza radiotelevisiva pubblica e privata analogica e digitale, nazionale e locale, dei giornali telematici, dei siti web, dei portali internet e dei canali tematici satellitari legati o no a network terrestri si asterranno dal lavoro a partire dalle ore 06.00 di venerdì 9 luglio alle ore 06.00 di sabato 10 luglio.

Nel corso della manifestazione del silenzio, nelle emittenti radiotelevisive, saranno assicurati soltanto i notiziari in forma ridotta previsti da eventuali accordi aziendali. Pertanto, si prevede che non vada in onda nessuna trasmissione o rubrica giornalistica, né andranno in onda trasmissioni registrate in giornate precedenti, che abbiano come conduttori o protagonisti giornalisti, né avvenimenti sportivi con la cronaca di giornalisti. In ogni caso sarà assicurata la presenza dei comitati di redazione in tutte le redazioni al fine di predisporre notiziari straordinari in presenza di eventi di particolare gravità e interesse per l’utenza;

i giornalisti dei periodici parteciperanno alla giornata del silenzio con astensione dalle prestazioni e sospensione dell’aggiornamento degli eventuali siti web della loro testata il giorno 9 luglio p.v. I comitati e fiduciari di redazione delle testate periodiche sono altresì chiamati a richiedere la pubblicazione sul primo numero utile della loro testata di comunicati sulle motivazioni della giornata del silenzio e a sollecitare le rispettive direzioni perché siano fatti conoscere ai lettori i motivi della protesta.

 

CGIL-SLC: NO AI TAGLI, NO AI BAVAGLI!

Il settore dell’editoria è attraversato in modo particolarmente pesante dagli effetti della crisi: a monte, la produzione cartaria destinata all’editoria è penalizzata dai costi energetici e dai costi delle materie prime e, a valle, l’intero settore editoriale è colpito dal crollo del mercato pubblicitario e dalla minore capacità di spesa delle persone.

In questo quadro non c’è stata una azione del governo tesa a contenere gli effetti della crisi per proteggere e tutelare un settore costituzionalmente garantito. Al contrario, il governo, negli ultimi due anni, ha prodotto una serie di norme - espropriando regolarmente il Parlamento - che hanno rappresentato un vero e proprio stillicidio per la carte stampata; addirittura con norme – vedi, da ultimo, l’eliminazione dei contributi postali – applicate con effetto retroattivo rispetto alla definizione dei bilanci delle imprese.

La manovra finanziaria, oltre a non introdurre nessun elemento di sostegno ai settori produttivi, ancora una volta penalizza i soliti noti, è profondamente iniqua ed è destinata a deprimere ulteriormente il potere di acquisto di stipendi e pensioni.

Le modifiche del sistema previdenziale, di fatto, introducono l’aumento di un anno per l’accesso ai trattamenti pensionistici per tutti coloro che, comunque, il lavoro continuano ad averlo; ma questa norma rischia di diventare un dramma per quelli che il lavoro lo hanno perso o lo perderanno: tra questi, anche quelli dei nostri settori industriali che, negli ultimi anni, sono stati espulsi dalle imprese per effetto della crisi e del conseguente restringimento della base occupazionale.

Come se tutto ciò non bastasse, se la Camera dovesse approvare il DdL sulle intercettazioni già approvato dal Senato, sull’intero sistema editoriale calerebbe un silenzio incompatibile con qualsiasi paese democratico. Non vi è oramai alcun dubbio che i tagli fin qui operati sulla stampa sono stati propedeutici e finalizzati al bavaglio finale. Vale la pena di ricordare che la stampa, nel nostro Paese, è forse ancora l’unico ambiente nel mondo dell’informazione, tolta qualche eccezione, nel quale il pluralismo esiste e resiste.
Va difeso il diritto della libera stampa di informare e il diritto dei cittadini di essere informati.

Per queste ragioni, SLC-CGIL, di intesa con la Confederazione, ha deciso di posticipare all’8 luglio, per i poligrafici, lo sciopero generale già indetto dalla CGIL per il 25 giugno.

 

Pertanto, per tutti i lavoratori dipendenti di aziende editrici e stampatrici di giornali quotidiani ed agenzie di stampa, lo sciopero è indetto per tutti i turni e per l’intero turno del giorno 8 luglio 2010.

SEGRETERIA NAZIONALE SLC-CGIL

DDL ALFANO, SIDDI: "LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI È CONFERMATO: IL 9 LUGLIO SARÀ LA GIORNATA DEL SILENZIO. NON CI SONO NOVITÀ CHE PORTINO ALLA SOSPENSIONE"
Roma, 6 luglio - ''Non c'è nessuna novità che possa indurre ad oggi ad una sospensione dello sciopero o meglio della Giornata del silenzio del 9 luglio''. Lo ha detto il Segretario generale della Fnsi Franco Siddi.
"La battaglia sul disegno di legge sulle intercettazioni è molto aspra. Sarà dura, ma dobbiamo essere fiduciosi - ha detto il Presidente della Fnsi Roberto Natale - se questo ddl passerà faremo ricorso alla Corte europea"
''Un giorno di silenzio - spiega ancora - per dimostrare e denunciare la gravita' della situazione che si determina con il dl. Un silenzio che diventera' assoluto su molte innumerevoli notizie quando e se il dl sara' approvato''.
Siddi aggiunge poi: ''se il premier introduce novita' sostanziali nel dl, oppure se coloro che in queste ore, e anche in qualche giornale da posizione autorevole ventilano proposte alternative, dovessero organizzare cio' che finora non si e' riuscito a fare e cioe' una forte iniziativa che evidenzi i pericoli e i problemi del decreto legge, allora potremmo tenerne conto''.
''Ma ad oggi - prosegue - non ci sono novita'. Lo sciopero non e' un atto spontaneistico e i comitati di redazione si sono espressi''. (ANSA)

INTERCETTAZIONI: NATALE (FNSI) CONFERMA SCIOPERO 9 LUGLIO
ROMA, 6 LUGLIO - Il presidente della Fnsi Roberto Natale ha confermato lo sciopero dei giornalisti, in programma il prossimo 9 luglio per protestare contro il Ddl Alfano sulle intercettazioni.
Ospite a Pescara dell'assemblea dei giornalisti abruzzesi,in occasione della presentazione del nuovo statuto regionale,Natale, dopo alcuni articoli di stampa di questa mattina che mettevano in dubbio la protesta di venerdi' prossimo, ha dichiarato: "Confermiamo la giornata di sciopero o giornata del silenzio per venerdi' prossimo. Non e' vero come dice Marco Travaglio - ha puntualizzato Natale - che questo sciopero e' un
riflesso condizionato del nostro sindacato tanto e' vero che l'ultima astensione dal lavoro ci fu tre anni fa (30 giugno 2007) quando il Presidente del Consiglio era Romano Prodi e il ministro Clemente Mastella. Non e' vero che facciamo come dice qualcuno solo scioperi. Anzi. Questa volta prima di arrivare a tale decisione siamo infatti ricorsi a manifestazioni, assemblee e appelli di ogni tipo. Abbiamo fatto crescere intorno alla nostra categoria la simpatia dell'opinione pubblica e dimostrato di non essere corporativi, spiegando con i fatti le negativita' di questo disegno di legge''
Riferendosi ancora a Travaglio che sul ''Fatto Quotidiano'' aveva proposto l'uscita in edicola per il 9 luglio dei giornali gratis, ha spiegat ''Non credo sarebbe possibile perche' se per i grandi gruppi editoriali non ci sarebbero conseguenze economiche, per i piccoli giornali sarebbe l'esatto contrario. Dare la deroga al ''Fatto Quotidiano'', significherebbe poi fare la stessa cosa anche per gli altri organi di stampa''.
Tornando allo sciopero, Natale ha poi aggiunto che ''Dopo l'approvazione del Ddl in Senato il 4 giugno scorso, molti proposero lo sciopero immediato che invece non fu preso in
considerazione proprio perche' non tutti avrebbero potuto aderire (per esempio per la Rai). Oggi invece siamo piu' uniti, anche se alcuni giornali saranno comunque in edicola, e convinti che questo e' lo strumento ultimo che ci rimane per far sentire la nostra voce. L'unita' di questo sciopero - ha concluso il presidente della Fnsi Roberto Natale - e' evidenziata anche dal fatto che anche le agenzie di stampa sciopereranno lo stesso giorno in cui i giornali non saranno in edicola e che per la prima volta aderiranno a questa protesta anche i siti internet e numerosi blog''.
''La battaglia sul disegno di legge sulle intercettazioni - ha aggiunto Natale - e' molto aspra. Sara' dura, ma dobbiamo essere fiduciosi perche' dopo l'Italia c'e' l'Europa'. Se questo pessimo testo verra' approvato faremo ricorso alla Corte Europea. Il professor Mastroianni sta gia' lavorando sotto questo punto di vista. Io resto fiducioso perche' posso dire che oggi e' cresciuto ed e' cambiato il rapporto fra i giornalisti e l'opinione pubblica''.
''Avvertiamo simpatia attorno a noi - ha sottolineato - perche' in queste ultime settimane abbiamo parlato dei problemi che ci sarebbero con questa legge sulle intercettazioni, ma lo abbiamo fatto senza guardare alla nostra categoria e alle eventuali conseguenze che ci sarebbero solo per i giornalisti, ma parlando dei problemi e delle conseguenze che riguarderebbero tutti i cittadini italiani''. (ANSA)

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