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L'auto a bordo della quale viaggiava il giornalista Pavel Sheremet (Foto: Supinsky/Afp via Efj)
Internazionale 21 Lug 2016

Omicidio di Pavel Sheremet, la Fnsi: «Basta impunità  per chi uccide i giornalisti»

Pavel Sheremet era un noto e apprezzato giornalista specializzato nelle relazioni tra Russia e Ucraina. È saltato in aria ieri mattina a Kiev mentre era alla guida dell'auto del suo datore di lavoro, Alyona Pritula, cofondatore e redattore capo di Ukrainskaya Pravda. «Ci auguriamo che le autorità  ucraine facciano presto luce sull'accaduto e assicurino i responsabili di questo efferato delitto alla giustizia», è il commento del segretario Lorusso e del presidente Giulietti.

Pavel Sheremet era un noto e apprezzato giornalista specializzato nelle relazioni tra Russia e Ucraina. È saltato in aria ieri mattina a Kiev mentre era alla guida dell’auto del suo datore di lavoro, Alyona Pritula, cofondatore e redattore capo di Ukrainskaya Pravda.

«Siamo vicini alla famiglia, agli amici e ai colleghi di Pavel Sheremet, a cui esprimiamo il cordoglio dei giornalisti italiani», è il commento del segretario generale e del presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti.

«Ci auguriamo – proseguono i vertici della Fnsi – che le autorità ucraine facciano presto luce sull’accaduto e assicurino i responsabili di questo efferato delitto alla giustizia. È intollerabile che un giornalista “colpevole” solo di aver svolto il proprio lavoro con onestà e passione diventi il bersaglio di assassini senza scrupoli. Basta impunità per chi uccide i giornalisti».

Anche la Federazione internazionale (Ifj) e la Federazione europea dei giornalisti (Efj) hanno condannato con fermezza l’omicidio.

«Si tratta – ha detto il presidente della Ifj, Philippe Leruth – di un crimine spregevole. Le autorità agiscano rapidamente e in modo efficace per portare gli assassini alla giustizia. Faremo tutto il possibile per garantire che questo assassinio senza senso non rimanga impunito».

E il presidente della Efj, Mogens Blicher Bjerregård ha aggiunto: «Pavel Sheremet era un giornalista premiato e un paladino della libertà dei media. Il suo assassinio ci ricorda che la sicurezza dei giornalisti in Ucraina è ancora una delle nostre maggiori preoccupazioni. Invitiamo le autorità ucraine a garantire la libertà di espressione e di stampa nel Paese».

Nato a Minsk, in Bielorussia, nel 1971. Dopo aver lavorato per diversi anni alla tv russa, nel 2014 si era trasferito a Kiev, iniziando a lavorare per Ukrainskaya Pravda. È morto mentre si stava recando al lavoro. Il 17 settembre 2000 anche Georgy Gongadze, fondatore insieme a Pritula del quotidiano presso cui lavorava Sheremet, fu ucciso in circostanze che restano ancora oggi da chiarire. I suoi assassini sono tuttora impuniti.

@fnsisocial

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