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Fnsi 06 Gen 2004

Rai, caso Deaglio. Cattaneo mette "sotto controllo" 'L'elmo di Scipio'. Annunziata: "Il direttore generale fa l'avvocato di Berlusconi e vuole arrivare alla stessa conclusione di Raiot". Articolo 21: "C'è un piano in vista del voto". Difficile conf

Rai, caso Deaglio. Cattaneo mette "sotto controllo" 'L'elmo di Scipio'. Annunziata: "Il direttore generale fa l'avvocato di Berlusconi e vuole arrivare alla stessa conclusione di Raiot". Articolo 21: "C'è un piano in vista del voto". Difficile confronto sul ddl Gasparri da oggi alla Camera

Rai, caso Deaglio. Cattaneo mette "sotto controllo" 'L'elmo di Scipio'. Annunziata: "Il direttore generale fa l'avvocato di Berlusconi e vuole arrivare alla stessa conclusione di Raiot". Articolo 21: "C'è un piano in vista del voto". Difficile confronto sul ddl Gasparri da oggi alla Camera

Il direttore generale della Rai ''ha avviato l'iter per mettere 'sotto controllo' 'L'elmo di Scipio''', il programma di Enrico Deaglio trasmesso da Raitre e duramente criticato da esponenti di Forza Italia. E' quanto rende noto la presidente della Rai Lucia Annunziata. In una nota, Annunziata evidenzia come ''attraverso pretesti procedurali e contrattuali'' si voglia ''arrivare alla stessa conclusione di 'Raiot''', cioe' allo stop al programma, e annuncia che non si sottrarra' ''ad alcuna responsabilita' di tipo politico e legale per difendere nella programmazione della Rai l'autonomia delle testate e dei giornalisti''. "Ho appena appreso che il Direttore Generale della Rai - sottolinea Annunziata nella nota - ha avviato l'iter per mettere 'sotto controllo' 'L'Elmo di Scipio', il programma di Enrico Deaglio, in onda su Rai Tre. Si tratta di un deja'-vu, di una sequenza fotocopia che attraverso pretesti procedurali e contrattuali - analisi approfondita del contratto, visione anticipata di piu' puntate e valutazioni legali dei contenuti - non dubitiamo voglia arrivare alla stessa conclusione di 'Raiot'. E questo nonostante quella di Deaglio non sia una trasmissione di satira ma un approfondimento giornalistico tutelato dall'autonomia che a ogni giornalista deve essere riconosciuta''. ''Il Direttore Generale - dice ancora Annunziata - deve smetterla di intendere il suo ruolo come quello di avvocato difensore della reputazione del Presidente del Consiglio che non ha bisogno di difensori. In un momento cosi' delicato per l'Azienda, sarebbe piu' comprensibile e piu' dignitoso che Cattaneo si dedicasse a non vendere fumo sui contenuti del digitale terrestre e a evitare volgarita' e mediocrita' dilaganti in troppi programmi di intrattenimento della Rai''. ''Il Direttore Generale di un Servizio Pubblico - continua la presidente della Rai - non puo' giudicare i programmi con due pesi e due misure. Non ricordo un solo caso nel quale sia intervenuto nei confronti di programmi pur criticabili e criticati per eccessi filo governativi. E questo posso permettermi di dirlo perche' come Presidente non mi sono mai intromessa nei contenuti dei programmi ne' mai ho chiesto censure, nemmeno quando le critiche erano forti e unanimi. A questo punto, a difesa della dignita' della Rai - conclude - non mi sottrarro' ad alcuna responsabilita' di tipo politico e legale per difendere nella programmazione della Rai l'autonomia delle testate e dei giornalisti, anche di quelli ritenuti 'dissidenti': indipendentemente dalla parte che ne chiedera' la censura''. (ANSA). C'e' ''un piano per eliminare ogni diversita' alla vigilia delle elezioni europee'', che ''rischia di alterare il libero esercizio del voto''. Lo denuncia il portavoce di Articolo 21 e componente ds della Vigilanza Giuseppe Giulietti, dopo ''l'aggressione contro Enrico Deaglio''. Giulietti segnala che parte male il confronto parlamentare sul ddl Gasparri e chiede l'intervento ''delle autorita' istituzionali e di garanzia''. ''Questo piano -dice Giulietti- ha l'obiettivo di intimidire, in primo luogo, Raitre, il Tg3 e chiunque non intenda piegarsi ai voleri del partito del conflitto di interesse. E' del tutto evidente che quanto sta accadendo, con l'annuncio di voler liquidare quanto resta della par condicio, si propone l'obiettivo di sgretolare quel principio delle pari opportunita' nell'accesso piu' volte richiamato dal presidente Ciampi nel messaggio alle Camere. In questo contesto il dibattito sulla ex legge Gasparri che si aprira' alla Camera dei deputati, non potra' svilupparsi in un clima di positiva dialettica fino a quando la Rai di Cattaneo non ritrovera' un minimo di equilibrio e di decenza. Siamo certi -conclude Giulietti- che le autorita' istituzionali e di garanzia troveranno modo di porre fine ad una situazione che rischia di alterare lo stesso libero esercizio del voto''. (ANSA). Rinviato alle Camere dal Capo dello Stato Ciampi, il ddl Gasparri per il riassetto del sistema tv torna oggi all'attenzione della Camera, con le audizioni informali previste davanti alle commissioni Cultura e Trasporti. Oggi pomeriggio - stando al calendario pubblicato sul sito della Camera - le commissioni ascolteranno i rappresentati di Sky; di Europa 7, Home Shopping Europe, ReteA, Retecapri e Telemarket; di Anica (produttori cinematografici) e Apt (produttori televisivi); di Fistel-Cisl, Fnsi, Slc-Cgil, Uilcom-Uil e Usigrai. In mattinata, tocca invece alle Authority per la Concorrenza e il Mercato e per le Comunicazioni e a Telecom; nel pomeriggio, agli editori con Aie e Fieg e all'Ordine dei giornalisti; ai vertici Rai(presidente, direttore generale e cda) e a Mediaset. Dal 13 gennaio e' previsto l'avvio dell'esame del provvedimento da parte delle stesse commissioni. Sono otto gli articoli del disegno di legge interessati dal messaggio di Ciampi: tre formali (quelli che contengono i riferimenti al decreto 198, bocciato dalla Consulta) e cinque sostanziali, ma e' prevedibile che i due articoli su cui si concentreranno maggiormente gli sforzi del Parlamento sono il 15 (quello che contiene il Sic, il sistema integrato delle comunicazioni, e i tetti Antitrust, ma anche le disposizioni in materia di pubblicita') e il 25 (sul digitale, questione centrale anche nel decreto legge salva-reti varato dal Consiglio dei ministri il 23 dicembre). (ANSA).

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