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Fnsi 07 Gen 2004

Rai, caso Deaglio, Cattaneo replica a Lucia Annunziata: "Nessuna censura, ma si rispetti il mio ruolo. Non sono stato avvocato di Prodi, non lo sono di Berlusconi". Natale (Usigrai): "La risposta di Cattaneo conferma che il direttore generale è faz

Rai, caso Deaglio, Cattaneo replica a Lucia Annunziata: "Nessuna censura, ma si rispetti il mio ruolo. Non sono stato avvocato di Prodi, non lo sono di Berlusconi". Natale (Usigrai): "La risposta di Cattaneo conferma che il direttore generale è fazioso ed ha pregiudizi contro una parte dell'azienda"

Rai, caso Deaglio, Cattaneo replica a Lucia Annunziata: "Nessuna censura, ma si rispetti il mio ruolo. Non sono stato avvocato di Prodi, non lo sono di Berlusconi". Natale (Usigrai): "La risposta di Cattaneo conferma che il direttore generale è fazioso ed ha pregiudizi contro una parte dell'azienda"

La decisione di intervenire sulla trasmissione "L'Elmo di Scipio" non ha alcuna "volontà censoria". Lo precisa in una lunga lettera aperta indirizzata al presidente della Rai, Lucia Annunziata, il direttore generale di viale Mazzini, Flavio Cattaneo, spiegando dettagliatamente le proprie ragioni. Cattaneo osserva che "ognuno ha il suo carattere, il suo modo di comportarsi, ma non si deve mai offendere o trascendere in giudizi sommari. Io non l'ho mai fatto nei suoi confronti, rispetto il suo ruolo e le chiedo umilmente di rispettare il mio". La lettera del dg difende, tra l'altro, l'esigenza di avere "un'informazione equilibrata" e in questo contesto il controllo dei programmi diventa "dovere". Diversamente - sottolinea Cattaneo - un presidente "che attacca i propri programmi non fa un servizio alla propria azienda" che non è "un soggetto politico" e che "ha le sue regole e le sue procedure interne". Ecco il testo della lettera aperta inviata dal direttore generale della Rai Flavio Cattaneo al presidente Lucia Annunziata: "Cara Presidente, è per me inusuale parlare al presidente di un'Azienda tramite agenzie, ma lei mi ha insegnato che questo è il metodo e perciò mi adatterò. Mi preme farle notare alcuni rilievi alle sue affermazioni da lei rilasciate ieri sera tardi e alle quali per impegni lavorativi per l'Azienda non ho potuto rispondere personalmente: 1) Quanto da lei detto sulla mia unilateralità di comportamenti, devo ricordarle che nel caso della trasmissione "Excalibur" sul caso Sme ho fatto fare una trasmissione riparatrice che ha non solo riequilibrato ma addirittura risarcito la parte che non aveva potuto difendersi ed anche in quel caso fu un'intervista e il soggetto intervistato dal dottor Socci era il Dottor Silvio Berlusconi, Presidente del Consiglio. 2) Per quanto attiene al controllo sui programmi questo non e' solo un mio potere ma e' un mio dovere in quanto ritengo che in base alle leggi e alle direttive della Commissione Parlamentare di Vigilanza, un Servizio Pubblico non puo' e non deve permettere di essere usato come arma politica e ho sempre rifiutato e negato a quanti volevano, per controbilanciare, usare Raiuno e Raidue per questi fini. 3) Nessuno nega la possibilità di critica anche aspra ma allo stesso modo nessuno deve negare la possibilità di difesa, questo avviene io un paese civile tra l'altro e' davvero strano che un programma che parlava di libertà non riconosca questo elementare presupposto. 4) Non sono stato allora l'avvocato di Prodi e non sono oggi l'avvocato di Berlusconi e spero non lo sia anche lei. In questa azienda ci sono delle regole, la legge assegna dei compiti precisi ai vertici e fino a quando ricopriro' questo ruolo l'equilibrio e la mia coscienza saranno il mio faro senza esasperazioni e atteggiamenti da capopopolo. Ognuno ha il suo carattere, il suo modo di comportarsi, ma non si deve mai offendere o trascendere in giudizi sommari. Io non l'ho mai fatto nei suoi confronti, rispetto il suo ruolo e le chiedo umilmente di rispettare il mio. 5) Un'altra cosa riguarda i programmi; ho ancora nitido il ricordo dello scorso giugno a Cannes quando in occasione della presentazione dei palinsesti agli inserzionisti, e con una situazione critica per l'Azienda nella raccolta pubblicitaria, lei ebbe a dire pubblicamente (vedi Ansa) che non condivideva i programmi da noi presentati perché di bassa qualità. Il consenso del pubblico ha poi dato il suo verdetto e a me questo basta. E mi ricordo che a dicembre me ne ha dato atto pubblicamente davanti a tutta la dirigenza. 6) Ora ci ritroviamo ad affrontare una stagione difficile perché il periodo di garanzia primaverile é molto più lungo di quello autunnale perché il competitore ha una forte programmazione dettata dalla nostra più forte competitività. Ecco in questo momento un Presidente che attacca i propri programmi o il contenuto o solo la presenza di qualche ballerina non fa un servizio alla propria azienda perché i suoi rilievi, per essere produttivi, devono seguire le procedure aziendali, cioè essere discussi nelle sedi opportune, per non sembrare posizioni di parte. E questo vale e deve valere anche per "l'Elmo di Scipio". 7) Non c'e' alcuna volontà censoria ma solo l'esigenza di una informazione equilibrata che dia a tutti le posizioni la possibilità di avere voce. 8) Vorrei anche invitarla a non confondere i Direttori di testata, tutelati art. 6 del cnlg, e i programmi di approfondimento delle reti, tra l'altro questo di Deaglio e' realizzato con il meccanismo dell'appalto esterno che rende difficile la responsabilizzazione interna se non al livello di direzione di rete. E non riesco a capire perché se intervengo su "Excalibur" sono d'accordo tutti quelli che protestano oggi solo perché pretendo di controllare il pluralismo di "L'Elmo di Scipio". 9) Non siamo un soggetto politico, ma un'Azienda che ha le sue regole e le sue procedure interne. Attraverso la Commissione Parlamentare di Vigilanza, abbiamo un rapporto diretto con il Parlamento. E il nostro compito è quello di attenzione e rispetto per le posizioni e le voci che vengono dal Parlamento, ma non di sostituirci ad esso. 10) Sembra poi che lei voglia dimenticare le posizioni del Consiglio di Amministrazione sull'avvio del digitale terrestre, sancite approvando all'unanimità nel giugno 2003 un piano che prevedeva proprio la partenza delle trasmissioni con l'inizio del nuovo anno. E io mi sono attenuto a quanto stabilito dal CdA. 11) Se ritiene che ci sia necessità di nuovi indirizzi, non deve fare altro che portare le sue proposte in Consiglio, cioe' nella sede che ha istituzionalmente il compito di dare le direttive per lo svolgimento dell'attività del Servizio Pubblico. Le posso assicurare che mi atterrò fedelmente alle indicazioni ricevute dal Consiglio al quale unicamente rispondo. Concludo ribadendo nuovamente che non e' stata mai mia intenzione chiudere il programma "L'Elmo di Scipio", e non capisco questo eccesso di allarmismo. Al massimo, soltanto se ce ne fosse bisogno, si potrebbe intervenire per garantire la possibilità di avere un maggiore e più completo pluralismo". (Apcom) ''La risposta di Flavio Cattaneo a Lucia Annunziata contiene un passaggio di assoluta gravita', che conferma come il Direttore Generale abbia pregiudizi radicati contro una parte della sua stessa azienda''. Lo sostiene il segretario Usigrai Roberto Natale, commentando la lettera del direttore generale. ''Dal testo si apprende infatti - continua Natale - che RaiTre sarebbe da 'controbilanciare', e che soltanto Cattaneo, magnanimo, ha impedito finora che RaiUno e RaiDue venissero schierate allo scopo. Questa rappresentazione delle ultime vicende Rai ha del caricaturale: basterebbe pensare alla conferenza-stampa di Berlusconi che a fine dicembre ha dilagato nel palinsesto di RaiUno. Ma svela che RaiTre e' vissuta dal Direttore Generale come un corpo estraneo. Cattaneo ricorda i successi di ascolto della Rai. Dovrebbe ricordare pero' anche che le verifiche sulla qualita' e sull'apprezzamento dell'offerta Rai promosse nell'ambito del contratto di servizio hanno recentemente dato proprio a RaiTre il primo posto. Un Direttore Generale che non fosse fazioso dovrebbe farsene vanto. Ma per Cattaneo - conclude il segretario - il massimo di qualita' della Rai sta evidentemente nell''Isola dei famosi'''. (ANSA).

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