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Usigrai 05 Giu 2009

Rai e lottizzazione: lettera aperta dell'Usigrai a Silvio Berlusconi

"C’era una volta la lottizzazione. Tutti, a parole, lottizzatori compresi, se ne lamentavano. C’e’ ancora. C’erano una volta, in Rai, consigli di amministrazione numerosi come una corale polifonica (tra accordi e disaccordi). Ora sono più ristretti, ma la musica non cambia". Comincia così la lettera aperta che l'Usigrai ha inviato al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

"C’era una volta la lottizzazione. Tutti, a parole, lottizzatori compresi, se ne lamentavano. C’e’ ancora. C’erano una volta, in Rai, consigli di amministrazione numerosi come una corale polifonica (tra accordi e disaccordi). Ora sono più ristretti, ma la musica non cambia". Comincia così la lettera aperta che l'Usigrai ha inviato al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi

"Quando si parla di Rai, tutti dicono che si tratta della più grande azienda culturale del Paese. Così si ripete a destra, a sinistra, al centro e relativi salotti. Ma quando si passa alle nomine per dirigerla nei suoi vari settori, dall’informazione ai varietà, la logica rimane quella “criticatissima” di sempre: la “non buona”, vecchia, malata e contagiosa lottizzazione. Sull’argomento, a destra, a sinistra e al centro, nessuno può vantare particolari virtu’ di purezza. Ma, negli ultimi anni, c’e’ un’anomalia in piu’. Sabato e domenica prossimi si voterà per l’Europa. In Europa, il caso televisivo italiano e’ piu’ unico che raro. Che il “patron” di tre reti televisive (oltreche’ di giornali e settimanali) sia anche il Presidente del Consiglio dei Ministri appare, a Parigi come a Madrid, a Londra come a Berlino, un “made in Italy” non esportabile. Ma che questa stessa persona, insieme ai suoi collaboratori, come sembra da cronache e indiscrezioni, decida anche i massimi (e minimi) dirigenti dell’azienda concorrente sembra un fatto piu’ strabiliante che curioso. A Parigi come a Madrid, a Londra come a Berlino e pure a Washington. Caro Presidente, proprio in virtù di questa anomalia, proprio Lei prenda impegno, in queste ultime ore di campagna elettorale, ad astenersi dall’alimentare l’ennesima lottizzazione in Italia, in Viale Mazzini 14, 00195 Roma. Il rischio e’ che, da una parte o dall’altra (e l’appello non e’ rivolto solo a Lei ed e’ un richiamo alla coerenza anche per noi giornalisti) si passi troppo facilmente da un voto ad una cascata di nomine in Rai. Vorremmo si potesse dire, invece: c’era una volta la lottizzazione, ora c’e’ un’azienda più libera, più efficiente, più europea che gode di buona salute per il lavoro dei suoi dipendenti, il coraggio delle proprie inchieste, l’autonomia, l’originalità’ e la bellezza delle proprie trasmissioni, il consenso degli utenti: la RAI, radiotelevisione italiana. Una grande e importante azienda culturale italiana, un’azienda ricca di storia e aperta con ottimismo e certezze al futuro, nelle regole dell’Europa. Questo si’ vorremmo poter dire e sentir dire". Carlo Verna (Segretario Usigrai) Daniele Cerrato e Claudio Valeri (vice segretari Usigrai)

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