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Vertenze 16 Apr 2013

Siddi: "Nonostante scandali si persevera contro il vaticanista"

''Con indignazione e sconcerto denunciamo che, nonostante le recenti cronache giudiziarie, che non hanno risparmiato l'attuale dirigenza di Elea, quest'ultima si ostina nell'intento di epurare a tutti i costi un vaticanista noto per il suo valore professionale, rigore morale e servizio ecclesiale''.

''Con indignazione e sconcerto denunciamo che, nonostante le recenti cronache giudiziarie, che non hanno risparmiato l'attuale dirigenza di Elea, quest'ultima si ostina nell'intento di epurare a tutti i costi un vaticanista noto per il suo valore professionale, rigore morale e servizio ecclesiale''.

E' quanto scrive il segretario generale della Federazione della Stampa (Fnsi), Franco Siddi, al cardinale Giuseppe Versaldi, presidente della Prefettura degli Affari economici della Santa Sede e ''commissario'' pontificio per la Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione (Cfic), cui fanno capo l'Idi e l'Elea, contestando il licenziamento del giornalista Piero Schiavazzi, ''provvedimento che ne farebbe l'unico licenziato tra piu' di 1.500 dipendenti del gruppo Cfic: proprio lui che con i suoi eventi sul magistero sociale del Santo Padre e con le sue coraggiose denunce pubbliche ha dato voce alla cultura del lavoro e della legalita'''. Siddi ricorda che ''la stessa Commissione Conciliativa del Ministero del Lavoro e, fatto assolutamente inusuale, lo stesso rappresentante delle organizzazioni datoriali, si sono dissociati 'in coscienza' da un provvedimento che non risponde a nessuna logica economica, ma appare solo ritorsivo, dal momento che sull'intera azienda il prossimo 30 aprile grava peraltro una istanza di fallimento''. Chiedendo un incontro urgente al card. Versaldi, Siddi fa appello al delegato papale per la Cfic ''di far ritirare un provvedimento che ripugna alla coscienza di tutti noi e che la FNSI in ogni caso non puo' tollerare, rinviando a dopo il 30 aprile qualunque decisione che riguardi Schiavazzi, per non privarlo delle garanzie previste per i lavoratori in caso di fallimento''. (ANSA 16 APRILE 2013).

 

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