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Fnsi 03 Gen 2004

Sono 36 i giornalisti uccisi nel 2003 mentre svolgevano il proprio lavoro. I dati diffusi dal Committee to Protect Journalists di New York

Sono 36 i giornalisti uccisi nel 2003 mentre svolgevano il proprio lavoro. I dati diffusi dal Committee to Protect Journalists di New York

Sono 36 i giornalisti uccisi nel 2003 mentre svolgevano il proprio lavoro. I dati diffusi dal Committee to Protect Journalists di New York

Sono 36, secondo i dati diffusi dal Committee to Protect Journalists di New York, i giornalisti uccisi a causa del loro lavoro nell'anno 2003: è una drammatica accelerazione, rispetto ai 19 giornalisti uccisi nel 2002, attribuibile solo in parte alla guerra in Iraq. Trentasei uccisi è il numero annunciato oggi dal Comitato per la Protezione dei Giornalisti, secondo i quali poco più di un terzo delle vittime (tredici giornalisti) è costituito da inviati di guerra caduti in Iraq, mentre altri sei giornalisti, deceduti per incidenti stradali o per malattia mentre lavoravano come inviati alla guerra d'Iraq, non sono stati inseriti nel totale degli uccisi. Si tratta del bilancio di sangue più pesante dei giornalisti uccisi in un solo conflitto, dopo i 24 giornalisti uccisi nel 1995 nell'Algeria insanguinata dalla guerra civile. In altre zone del mondo, nell'anno scorso due giornalisti sono stati uccisi dal fuoco dei militari israeliani in Cisgiordanie e nella striscia di Gaza. Secondo il Comitato, quasi tutti i giornalisti uccisi fuori dall'Iraq non sono stati colpiti per errore: sono stati centrati da pallottole deliberatamente dirette contro di loro, da chi aveva deciso di punirli per i servizi giornalistici di cui erano stati autori, o a scopo intimidatorio per dissuadere dal diffondere informazione su quel conflitto. ''Il conflitto in Iraq ha posto molti pericoli per i giornalisti, ma inviati di guerra di grande esperienza ci hanno riferito che anche nel dopoguerra l'Iraq si e' dimostrato l'incarico piu' pericoloso a cui siano mai stati assegnati'', ha detto Ann Cooper, la direttrice del Cpj. Oltre all'Iraq, gli altri luoghi pericolosi per i giornalisti sono risultati i territori palestinesi, le Filippine, la Colombia e la Russia.

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