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Turchia, retata contro il quotidiano di opposizione Soczu
Internazionale 19 Mag 2017

Turchia, retata contro il quotidiano di opposizione Soczu: rivelò dove si trovava Erdogan durante il fallito golpe

Nuova stretta delle autorità  di Ankara nei confronti di un organo di informazione. Perquisite la redazione del giornale e le abitazioni del proprietario, Burak Albay, e di altri tre dirigenti. Dalla proclamazione dello stato di emergenza sono state arrestate circa 39 mila persone.

Quattro ordini di arresto sono stati spiccati nei confronti del proprietario e di altri tre dirigenti del quotidiano di opposizione turco 'Sozcu', presso la cui redazione di Istanbul si è presentata questa mattina la polizia. L'accusa per tutti è di aver agito per istigare la popolazione a una rivolta armata nei confronti del governo e di aver commesso reati per conto dell'organizzazione Fetullah Gulen, l'imam ritenuto la mente del colpo di stato fallito lo scorso 15 luglio, pur senza farne direttamente parte.

I locali della redazione del quotidiano e le abitazioni dei ricercati sono state perquisite: tra i destinatari dei mandati di cattura spiccano i nomi del proprietario, Burak Albay, che si troverebbe attualmente all'estero, e della responsabile dell'edizione online, Meida Olgun. Il quotidiano è accusato di aver rivelato il nome dell'hotel di Marmaris, località della costa turca, in cui risiedeva il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, la notte del tentato golpe.

A partire dalla proclamazione dello stato di emergenza in Turchia, avvenuta lo scorso 22 luglio, circa 39 mila sono le persone in stato di detenzione, mentre circa 130 mila sono quelle sospese dal proprio ufficio o posto di lavoro. (Agi – Istanbul, 19 maggio 2017)

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