CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Osservatorio sui media 07 Mar 2011

Ultime Notizie da Ossigeno per l’Informazione

7 marzo - Pubblichiamo le notizie che ci sono pervenute da O2 Ossigeno per l’Informazione - Osservatorio Fnsi-Ordine dei Giornalisti sui cronisti sotto scorta e le notizie oscurate con la violenza

7 marzo - Pubblichiamo le notizie che ci sono pervenute da O2 Ossigeno per l’Informazione - Osservatorio Fnsi-Ordine dei Giornalisti sui cronisti sotto scorta e le notizie oscurate con la violenza

MINACCE O STALKING? 500 GIORNI DI MISTERO A BENEVENTO

BENEVENTO, 7 Marzo 2011 – In alcune zone interne della Campania, non si respira “aria e camorra”. Ma anche in queste aree più tranquille può accadere ai giornalisti di essere sottoposti a intimidazioni, minacce ed insulti telefonici. Può accadere a chi fa con scrupolo e rigore il proprio lavoro. Ne sa qualcosa Danila De Lucia, una giornalista di 49 anni che a Benevento dirige lo storico settimanale “Messaggio d’Oggi”: da ottobre del 2009 è sottoposta ad una grave forma di stalking da parte di un anonimo che si definisce un  “lettore scontento".

Il servizio di BiLLY NUZZOLILLO

Benevento - 500 GIORNI DI INSULTI SUL FILO DEL TELEFONO
Stalking o minacce?  La vicenda di Danila De Lucia, direttore di “Messaggio d’Oggi”
Billy Nuzzolillo per Ossigeno

BENEVENTO, 7 Marzo 2011 – In alcune zone interne della Campania, non si respira “aria e camorra”, come n alcuni quartieri di Napoli e in certi comuni del Casertano. Ma anche in queste aree più tranquille può accadere ai giornalisti di essere sottoposti a intimidazioni, minacce ed insulti telefonici. Può accadere a chi fa con scrupolo e rigore il suo lavoro. Ne sa qualcosa Danila De Lucia, una giornalista di 49 anni che a Benevento dirige lo storico settimanale “Messaggio d’Oggi”: da ottobre del 2009 è sottoposta ad una grave forma di stalking da parte di un anonimo che si definisce un  “lettore scontento” e che le ha rivolto  insulti e minacce per telefono chiamandola presso la redazione e sul portatile, e facendole recapitare due buste contenenti carta igienica con residui di escrementi. Un messaggio simbolico chiarissimo per rafforzare il giudizio espresso con veemenza in quasi tutte le telefonate: “Siete un giornale di merda!”
Danila De Lucia è figlia d’arte. Il settimanale “Messaggio d’Oggi” fu fondato dal padre, Giuseppe, nel 1961. Inizialmente Danila non aveva dato peso alla vicenda quando aveva trovato nella cassetta postale della redazione una copia del suo giornale strappata in quattro pezzi e un foglio con sopra incollato un suo editoriale con la scritta “comunicazione mancata” e vari improperi. Non era la prima volta che un lettore manifestava in forma anonima la propria disapprovazione per un articolo mal digerito. Danila aveva presentato una formale denuncia e non ci aveva più pensato. Ma ha dovuto ricredersi.
“E’ passato un po’ di tempo senza che si facesse vivo. Ma poi, nel pieno della campagna elettorale per le Regionali, l’ignoto scriba si è ripresentato. Stavolta si trattava – racconta Danila De Lucia – del ritaglio di una pubblicità elettorale su cui erano scritti improperi contro di me e anche contro chi il personaggio politico raffigurato. In questa occasione l’anonimo  diceva che era contento “perché il Pd vincerà le elezioni”. La calligrafia era sempre la stessa, lo “stile” identico. Quindi ho presentato una nuova denuncia. Poi, il 18 aprile 2010, mentre mi trovavo al chiostro di San Francesco per il Festival del Libro, fui raggiunta da una chiamata al cellulare. Una voce difficilmente confondibile scaricò una valanga di insulti, contro di me e contro “Messaggio”. Certi epiteti offensivi quando sono rivolti ad una donna assumono un significato particolarmente volgare e minaccioso. Per la prima volta mi sentii davvero minacciata. E, da allora, le telefonate non sono mai finite…”.
Dopo la seconda denuncia in questura, furono avviate le indagini, che finora non hanno portato a nulla. “In modo incessante, il misterioso telefonista – spiega la giornalista - continua a comporre il mio numero di cellulare, e anche quello della mia redazione. Chiama tutti i giorni, compresa la domenica, comprese le festività. Chiama al mattino, al pomeriggio. Una, dieci, trenta volte al dì. Sono sempre offese, ingiurie, villanie, invettive, parolacce e qualche velata minaccia. Mai però mi ha detto perché non gli va bene ciò che scrivo. Mai una frase compiuta, definita con un senso logico in relazione ai contenuti del giornale”.
Inizialmente Danila non ha voluto rendere pubblico ciò che le accadeva. Temeva che qualcuno potesse dire che era solo in cerca di pubblicità. Poi un giornalista, che aveva ascoltato una delle prime telefonate d’insulti, segnalò l’episodio attraverso l’agenzia Ansa, senza però rivelare l’identità della giornalista. Era passato un anno. Danila aveva presentato altre denunce e non cambiava nulla A quel punto  il direttore di “Messaggio d’Oggi” decise di rendere pubblico il caso pubblicando un editoriale intitolato “L’ignoto scriba e il mestiere di giornalista”.
Arrivarono numerosissimi attestati di solidarietà.  “I più toccanti – ricorda la giornalista – erano dei rappresentanti delle istituzioni e di alcuni abbonati. Alcuni lettori sono venuti appositamente in redazione a manifestarmi la loro vicinanza umana. E’ una cosa che non dimenticherò mai”.
Invece l’atteggiamento di indifferenza di qualche collega l’ha ferita: “Ricordo che uscendo dalla questura, dove avevo presentato l’ennesima denuncia, incontrai un collega che mi disse: ‘Per caso hai litigato con qualche condomino?’ Io, nel mio editoriale, avevo già spiegato con chiarezza che gli insulti erano collegati alla mia attività professionale”.
L’unico quotidiano locale ha completamente ignorato la notizia dello stalking. e i successivi messaggi di solidarietà. Ha pubblicato solo quello del coordinamento provinciale del Pdl che, evidentemente, non poteva essere oscurato, essendo il direttore ed editore del quotidiano anche consigliere regionale del Pdl…
Intanto il “lettore scontento” continua indisturbato la sua morbosa forma di persecuzione. Non c’è modo di scoprirlo. “In questi mesi – racconta la giornalista – ho scoperto che ci sono ancora delle cabine telefoniche pubbliche da dove si può telefonare senza essere identificati. E’ persino possibile registrare un messaggio telefonico che sarà mandato in un secondo momento. Quando è in arrivo uno di questi messaggi, il telefono squilla ad intervalli regolari, fino a quando non si risponde e il messaggio viene finalmente recapitato”.
“Non ho paura”, dice Danila De Lucia. Ma appare psicologicamente provata da questa terribile esperienza: “Sono molto colpita dal fatto che questo signore continua imperterrito a prendermi di mira da quasi 500 giorni. Persino un maniaco dopo tanto tempo dovrebbe essersi stancato. Poiché quella sgradevole voce continua a vomitare insulti, mi sono convinta che ci sia qualcuno dietro a tirare le fila. Magari un personaggio politico a cui il nostro giornale non riserva molta attenzione. L’ho spiegato anche al magistrato che inizialmente si è interessato al caso. Il suo approccio, francamente, non mi è piaciuto”.
Adesso il direttore di “Messaggio d’Oggi” ha smesso sporgere più denunce: “A che servono? Ormai la mia vicenda è nota agli inquirenti. Mi hanno consigliato di rivolgermi ad un investigatore privato, ma io non credo che lo farò. Nonostante tutto, credo ancora nelle istituzioni pubbliche, che hanno a disposizione gli strumenti necessari per individuare il mio persecutore. Vorrei tanto guardarlo negli occhi e chiedergli: perché  tanto accanimento contro di me?”.

VICENZA: DUE GIORNALISTI INDAGATI, OSCURATO DOCUMENTO SUL WEB

Due giornalisti di Vicenza sono indagati dalla Procura vicentina per rivelazione di documentazione segreta ai sensi degli articoli 621 e 110 del codice penale. Il sostituto procuratore Sandro Severi ha inoltre ordinato, con un decreto urgente (ancora non valutato dal gip), la rimozione immediata di un documento pubblicato dal sito web del loro giornale, VicenzaPiù. I giornalisti ritengono di avere subito un atto di vera e propria censura. Sono Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù e di VicenzaPiù.com, e il suo collaboratore Marco Milioni, firmatario dell'articolo in questione.  Il documento…

OSSIGENO, 7 MAR 2011 - Due giornalisti di Vicenza sono indagati dalla Procura vicentina per rivelazione di documentazione segreta ai sensi degli articoli 621 e 110 del codice penale. Il sostituto procuratore Sandro Severi ha inoltre ordinato l'immediata, un decreto urgente (ancora non valutato dal gip), la rimozione di un documento pubblicato dal sito web del loro giornale, VicenzaPiù. I giornalisti ritengono di avere subito un atto di vera e propria censura. Sono Giovanni Coviello, direttore di VicenzaPiù e di VicenzaPiù.com, e il suo collaboratore Marco Milioni, firmatario dell'articolo in questione

   Il documento oscurato dalla magistratura è il testo di una lettera inviata nel 2009 dal senatore della Lega Nord Alberto Filippi al presidente di “Assindustria Vicenza” Roberto Zuccato, nella quale Filippi esprime giudizi critici sull'operato dell'allora direttore del Giornale di Vicenza, Giulio Antonacci. L'iniziativa giudiziaria è nata da una denuncia del senatore Filippi, secondo il quale il testo della lettera sarebbe stato "rubato" dal suo computer.

   Coviello e Milione hanno spiegato che il testo della lettera è stato loro consegnato nel corso di una conferenza stampa , il 21 febbraio 2011, insieme ad un ampio dossier, dall'ex consigliere comunale vicentina Franca Equizi, che denunciato i poco chiari contorni di una maxi-lottizzazione prevista nel comune di Montebello Vicentino sui terreni della famiglia del senatore Filippi.    Della vicenda si sono occupati vari giornali locali.

  Oltre a riferire le dichiarazioni della Equizi, i giornalisti di VicenzaPiù hanno pubblicato on line un dossier di 62 pagine, fornito dalla stessa Equizi insieme alla copia di un esposto-denuncia das lei presentato alla Procura della Repubblica di Venezia.

   La lettera, compresa nel dossier, è stata pubblicata per il suo contenuto di pubblico interesse.

  I pm sono di diverso avviso. Considerano il testo della lettera "non connesso in alcun modo'' con la vicenda della lottizzazione, di "carattere privato" e che perciò "non possa essere ritenuto di alcuna rilevanza sotto il profilo del pubblico interesse e pertanto non possa darsi alla sua rivelazione l'esimente di una giusta causa".

  In materia di informazione, obbiettano i giornalisti, non è compito dei magistrati stabilire se qualcosa sia o non sia di pubblico interesse. (OSSIGENO)


VICENZA: LA SOLIDARIETA’ DI OSSIGENO - "Ossigeno per l'informazione manifesta piena solidarietà ai giornalisti indagati ed esprime perplessità circa la validità dei presupposti formali e sostanziali che hanno indotto l'Autorità giudiziaria ad impedire la pubblicazione di documenti legittimamente acquisiti dalla testata VicenzaPiù. Ossigeno si riserva di valutare le azioni idonee a salvaguardare anche in questa vicenda il pieno esercizio della libertà di stampa".

VICENZA: Il caso Cis-Filippi tocca la libertà di stampa. Articolo di Giovanni Coviello

Siamo stati obbligati per "decreto" giudiziario (nato dai passi del senatore Alberto Filippi) a non rendere più disponibile ai cittadini/lettori una parte del documento pubblicato in pdf così come era stato consegnato il giorno 21 febbraio in conferenza stampa da Franca Equizi, che il giorno 17 lo aveva addirittura allegato a un esposto alla Procura della Repubblica di Venezia sul caso Cis-Filippi.

Per esattezza abbiamo "dovuto" rimuovere 2 delle 62 pagine che lo componevano (...) riguardavano una missiva del senatore Alberto Filippi al presidente di Confindustria Vicenza, di cui non ci è stata contestata la veridicità, ma solo la pubblicabilità nel contesto in cui era inserita (fermo restando, ovviamente anche per noi, il diritto di Filippi di perseguire e far perseguire chi gli avesse carpito i documenti per poi diffonderli a valanga). (...) In tale lettera, datata 9 marzo 2009, ….

Leggi tutto su http://www.vicenzapiu.com/leggi/il-caso-cisfilippi-diventa-anche-un-caso-liberta-di-stampa-ordinata-a-noi-la-rimozione-di-una-lettera-di-filippi

EBOOK GIORNALISTI MINACCIATI: INTERVISTA A GR PARLAMENTO AUDIO

Alessandro Forlani, curatore di "Pagine in Frequenza", rubrica libri di RAI GR Parlamento ha intervistato Alberto Spampinato a proposito dell'eBook "Storie che non devono essere raccontate", Edizioni Simplicissimus Book Farm. Il libro elettronico raccoglie gli interventi di 12  giornalisti e studiosi all'omonimo convegno sui giornalisti minacciati in Italia che si è svolto a Urbino lo scorso novembre. Nell'intervista si fa il punto sull'attività e sui progetti dell'osservatorio Ossigeno per l'Informazione, a cui va il ricavato della vendita dell’eBook acquistabile al prezzo di 1,99 euro sul sito http://store.simplicissimus.it/idol/result/?q=Storie+che+non+devono+essere+raccontate

 GLI ULTIMI PADRINI - La rubrica propone anche un'intervista ad Alessandra Dino, autrice del saggio "Gli ultimi padrini, indagine sul governo di Cosa Nostra", Laterza 2011. Alessandra Dino è docente di Sociologia giuridica, della devianza e del mutamento sociale presso l'Università di Palermo.

ASCOLTA IN MP3 "Gli ultimi padrini" su

http://www.radio.rai.it/grparlamento/podcast/lista.cfm?id=1853

@fnsisocial

Articoli correlati