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L'ultimo numero della 'Vita Cattolica' (Foto: diocesidicremona.it)
Associazioni 07 Mag 2019

Cremona: in arrivo un nuovo giornale diocesano, ma gli ex dipendenti rimangono a casa

Tre giornalisti che lavoravano a 'Vita Cattolica' restano in cassa integrazione a zero ore nonostante abbiano titolo e professionalità  per lavorare all'interno del nuovo mensile 'Riflessi Magazine'. Alg e Fnsi chiedono un incontro con la proprietà  per chiarire la situazione.

«Fa piacere venire a conoscenza che un nuovo giornale vedrà la luce tra pochi giorni. 'Riflessi Magazine', il nuovo prodotto online della Curia di Cremona sarà infatti disponibile ai lettori dal prossimo 10 maggio. Una redazione creata ad hoc per un nuovo mezzo di informazione che, di fatto, sostituisce la storica 'Vita Cattolica', settimanale cartaceo chiuso dalla Curia a fine 2017, dopo 101 anni di intensa attività locale, per problemi economici della NEC, Nuova Editoriale Cremonese, casa editrice in liquidazione che fa capo alla galassia editoriale della diocesi cremonese». È quanto si legge in una nota congiunta di Associazione Lombarda dei Giornalisti e Federazione nazionale della Stampa italiana.

«Ricordiamo alla proprietà – proseguono Alg e Fnsi – che ci sono ancora tre colleghi giornalisti (quelli che lavoravano a 'Vita Cattolica', assunti con contratto giornalistico Fieg /Fnsi), in cassa integrazione a zero ore fino a dicembre 2019 e che, sebbene non siano dipendenti di TRC, società che edita il nuovo magazine digitale, avrebbero comunque titolo e professionalità per lavorare all'interno del nuovo mensile diocesano. Ricordiamo altresì che in sede di trattativa sindacale i rappresentanti della Curia avevano offerto ai tre colleghi un contratto a termine di 24 mesi nella emittente radiofonica TRC con novazione contrattuale (ovviamente peggiorativa per i colleghi) che si sono visti, obtorto collo, costretti ad accettare la messa in cassa con un percorso di uscita dal ciclo produttivo del sistema editoriale diocesano».

Alla luce dei nuovi eventi «e del battage pubblicitario che sta riscuotendo l'uscita del nuovo giornale, a dimostrazione che un magazine cattolico era quanto mai utile ed essenziale per i lettori cremonesi», Associazione Lombarda dei Giornalisti e Federazione Nazionale della Stampa Italiana chiedono un incontro con la proprietà per chiarire la situazione. «Fa specie pensare che, proprio in una Chiesa dove il Papa bolla come peccato mortale lo sfruttamento del lavoro e lo stesso vescovo Antonio Napolioni ha dichiarato, il primo maggio, che il lavoro deve essere 'espressione della dignità dei figli di Dio', possano accadere simili fatti», conclude il sindacato.

@fnsisocial

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