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Osservatorio sui media 21 Gen 2012

Il Futuro è digitale ma il giornalismo non cambia Nasce Globalist.it con notizie certificate

''Il futuro e' digitale ma il giornalismo non cambia'': e' questo il principio su cui si basa Globalist.it l'unica syndication italiana di giornalisti, in stile Huffington Post. Tante le firme che collaborano - da Ennio Remondino a Giuliana Sgrena a Giovanna Botteri, le vignette sono di Vauro - e che hanno messo a disposizione i propri siti e blog e dunque anche la propria autorevolezza al servizio del web, dove uno dei temi piu' dibattuti e' proprio la certificazione delle notizie. ''A Globalist l'informazione e' Docg, denominazione di origine controllata e garantita'', spiega Gianni Cipriani che insieme al fratello Antonio e' promotore della syndication.

''Il futuro e' digitale ma il giornalismo non cambia'': e' questo il principio su cui si basa Globalist.it l'unica syndication italiana di giornalisti, in stile Huffington Post. Tante le firme che collaborano - da Ennio Remondino a Giuliana Sgrena a Giovanna Botteri, le vignette sono di Vauro - e che hanno messo a disposizione i propri siti e blog e dunque anche la propria autorevolezza al servizio del web, dove uno dei temi piu' dibattuti e' proprio la certificazione delle notizie. ''A Globalist l'informazione e' Docg, denominazione di origine controllata e garantita'', spiega Gianni Cipriani che insieme al fratello Antonio e' promotore della syndication.

 Gianni e' stato a lungo inviato de l'Unita', esperto di terrorismo e servizi segreti e anche consulente della commissione stragi. E' stato condirettore dei giornali del gruppo ePolis insieme al fratello Antonio, che a sua volta e' stato caporedattore de l'Unita' ma anche direttore de l'Ora di Palermo. Su Globalist ci sono notizie di politica, esteri, media e cultura con aggiornamenti e inchieste. Il team - che annovera tra gli altri Riccardo Cristiano, vaticanista di Radio Rai, Alberto Crespi, critico cinematografico e Pino Bruno, giornalista Rai e blogger esperto di media digitali - nei suoi pochi mesi di vita ha messo a segno diversi scoop. Dalla presenza al Qaeda in Libia ai servizi segreti che hanno dato armi ai ribelli anti-Gheddafi. Il sito registra 30-35 mila contatti quotidiani. ''La formula funziona perche' siamo tante teste pensanti, non esiste un direttore ma un grande direttorio. La nostra sede e' su Skype, lavoriamo e ci scambiamo informazioni sulla rete, sugli smartphone, sugli iPad. Il nostro e' un modello Ryanair rispetto al modello Alitalia delle testate tradizionali'', cosi' Gianni Cipriani spiega il lavoro a Globalist. ''Il nostro sito - aggiunge - non e' un'isola dall'orizzonte finito come lo sono tanti siti d'informazione di testate giornalistiche, anche ben fatti. Ma e' un ponte tra tante isole che sono su Internet. E' l'insieme che fa una nazione''. Globalist.it e' una start-up nata con un investimento inferiore ai 100 mila euro, al momento non ha ricavi, ma e' nelle mire di una grossa concessionaria pubblicitaria. ''Chi scrive - spiega Cipriani - partecipera' al ricavo derivante dalla pubblicita' e potrebbe anche scattare una formula di abbonamento per sostenitori''. ''Gruppi di giornalisti che hanno voglia di fare non mancano e noi stiamo facendo una piccola colonizzazione'', sottolinea Cipriani che aggiunge: ''In Italia c'e' tanto buon giornalismo anche sul web ma e' vincolato dalla riproposizione di schemi tradizionali, compresi i tempi di pubblicazione, oramai superati su Internet. Il web da' la possibilita' di liberare piu' energie e non vuole 'giacca e cravatta'. Se si continua a lavorare per comunicati ufficiali non si va da nessuna parte''. (ANSA) - ROMA, 21 GEN -

  (di Titti Santamato)      

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