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Osservatorio sui media 02 Ago 2005

Londra, nasce il free press economico-finanziario

Sfidando Internet e la concorrenza, la carta stampata britannica cerca nuovi lettori e si prepara al lancio di due quotidiani. Il primo sarà dedicato agli sportivi e agli scommettitori, e si chiamerà “The Sportsman”.

Sfidando Internet e la concorrenza, la carta stampata britannica cerca nuovi lettori e si prepara al lancio di due quotidiani. Il primo sarà dedicato agli sportivi e agli scommettitori, e si chiamerà “The Sportsman”.

(Astro9colonne) - Londra, 2 ago - Sfidando Internet e la concorrenza, la carta stampata britannica cerca nuovi lettori e si prepara al lancio di due quotidiani. Il primo sarà dedicato agli sportivi e agli scommettitori, e si chiamerà “The Sportsman”. Anche il secondo si rivolgerà a chi ama il rischio, perché sarà orientato all’informazione finanziaria: “The London Business Daily”, questo il nome, punta a collocarsi in un settore già ben rappresentato dal Financial Times. La vera novità relativa a questo secondo progetto editoriale è che il quotidiano sarà distribuito gratuitamente, come già avviene per più piccoli giornali di cronaca. “The Sportsman” dovrebbe fare la sua comparsa nelle edicole a partire dal prossimo autunno, con una tiratura iniziale di 40.000 copie. Per il “London Business Daily”, invece, non sono ancora stati decisi il metodo di distribuzione e l’ora a partire dalla quale il quotidiano sarà consegnato per le strade della City. I quotidiani a distribuzione gratuita sono un fenomeno in crescita e gli editori londinesi sembrano molto interessati al mercato: anche il proprietario dei tabloid Express e Star sta pensando ad un giornale pomeridiano riservato a chi viaggia in metropolitana. Ma intanto gli analisti esprimono dubbi sul giornale economico-finanziario gratuito: “Chi ha interessi nel settore della finanza ed è pertanto costantemente aggiornato grazie ad Internet e alle agenzie specializzate quali Bloomberg e Reuters, che vantaggio potrà avere da un quotidiano di questo tipo? L’informazione finanziaria è per sua natura elitaria e costosa”. Ma c’è chi non la pensa così e ricorda che un inglese su due ha i suoi risparmi investiti, direttamente o indirettamente, in Borsa.

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