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Osservatorio sui media 12 Set 2005

Lsdi:Tunisia, dopo il sindacato dei giornalisti giro di vite anche sulla Lega diritti dell’uomo

Un documento di una quarantina di associazioni, diffuso da Ifex, ritiene ‘’inconcepibile’’ che si tenga a Tunisi la seconda fase del Wsis – Un appello ai governi

Un documento di una quarantina di associazioni, diffuso da Ifex, ritiene ‘’inconcepibile’’ che si tenga a Tunisi la seconda fase del Wsis – Un appello ai governi

Su www.lsdi.it TUNISIA: dopo il sindacato dei giornalisti giro di vite anche sulla Lega diritti dell’uomo Un documento di una quarantina di associazioni, diffuso da Ifex, ritiene ‘’inconcepibile’’ che si tenga a Tunisi la seconda fase del Wsis – Un appello ai governi TUNISI – E’ inconcepibile che la seconda fase del Summit internazionale sulla Società dell’ informazione si tenga a Tunisi (Wsis, 15-18 novembre 2005), visto il bilancio così deplorevole in materia di libertà di quel paese e con una Lega dei diritti dell’ uomo – pilastro della società civile tunisina - completamente paralizzata. Lo afferma un documento approvato da una quarantina di associazioni di vari paesi del mondo (fra cui dieci quelle tunisine) impegnate sul fronte dei diritti dell’ uomo e delle libertà civili. Dopo l’ interdizione del congresso costitutivo del sindacato dei giornalisti tunisini (SJT) il 7 settembre, il 9 le autorità hanno deciso di impedire anche il sesto congresso della Lega tunisina dei diritti dell’ uomo (LTDH). Nel documento, le Ong denunciano ‘’il progressivo degrado del clima generale delle libertà in Tunisia a due mesi dal Summit’’ Il documento lancia anche un appello ai governi che si riuniranno a Tunisi nel novembre prossimo a sottolineare la gravità della situazione e a fare pressioni affinché Il governo tunisino rispetti i suoi doveri e impegni internazionali. (http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=103) - - - - - - TELESUR INNERVOSISCE GLI USA Ha dato subito fastidio la tv con lo sguardo del sud **Ver con ‘’ojos proprios’’ a América Latina. Guardare con i propri occhi l' America latina. E’ questo l' obbiettivo di Telesur (l' emittente satellitare latinoamericana con sede a Caracas nata come servizio pubblico multinazionale(è stata fondata da Venezuela, Argentina, Uruguay e Cuba) per bilanciare l' egemonia mediatica Usa sull' America del sud. Qualcuno l' ha definita ''la Cnn del sud'', o ''la Al Jazeera latinoamericana''. E sin dall' inizio delle trasmissioni, il 24 luglio scorso (anniversario della nascita di Simon Bolivar), cresce progressivamente il nervosismo che sta accompagnando i primi passi di questo progetto. In particolare, vari settori della destra Usa - con in testa gli ambienti dell' emigrazione anticastrista a Miami (come al solito molto potenti) -, ma non solo, si stanno mobilitando perché quel punto di vista - los ''ojos proprios'' appunto - comincia probabilmente a dare fastidio. (http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=102) - - - - - - - - - - - - - - PRIMO PIANO SU AL JAZEERA Un libro di Donatella Della Ratta sulla controversa prima rete all news araba Nel novembre 1996 nello stato del Qatar si accendono i riflettori della prima rete all news araba, Al Jazeera: slogan del neonato network, ”L’opinione e l’opinione contraria”. L’esperimento in brevissimo tempo ha ricadute straordinarie sul mondo arabo dell’informazione, ed è capace di generare una spinta decisiva verso la creazione di un mercato televisivo regionale delle news. Il libro di Donatella Della Ratta, giornalista e studiosa del mondo dell’informazione arabo, evidenzia fra l’ altro come le reazioni contrastanti del network su scala globale producano confusione e disorientamento nella valutazione. Chi in passato ha studiato la rete l’ha valutata secondo standard politici, religiosi o ideologici, ma nell’altalena del dibattito tra i (http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=101) - - - - - - - - - - - - - CINA / DISPOSTI A TUTTO I GIGANTI USA DELL' IT, ANCHE A FAR CONDANNARE GIORNALISTI DISSIDENTI I giganti americani nel campo delle tecnologie informatiche sembrano disposti a tutto pur di riuscire a penetrare nel mercato cinese: per farlo dimostrano una tale acquiescenza nei confronti delle autorità cinesi da arrivare fino a rivelare informazioni utilizzate nella repressione contro la cyberdissidenza E' il caso di Yahoo che, come ha denunciato Rsf, avrebbe fornito agli inquirenti cinesi una serie di dati sul traffico di e-mail del giornalista Shi Tao, sulla cui base, nell' aprile scorso, egli venne condannato a dieci anni di reclusione. Ma con Yahoo - che recentemente ha raggiunto un importante accordo con il portale cinese Alibaba - anche Cisco avrebbe collaborato attivamente con l' apparato di polizia e i servizi d' informazione della Repubblica popolare. (http://www.lsdi.it/versp.php?ID_art=100)

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