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Freelance 29 Mag 2006

Oggi sciopero dei collaboratori della Nazione contro "I tagli ai compensi" Il Cdr si schiera al loro fianco. Il documento del gruppo che ha dato vita alla protesta

I collaboratori della Nazione hanno proclamato un giorno di sciopero per oggi, 29 maggio, contro i tagli ai compensi già notoriamente miseri. Pubblichiamo il documento del Cdr del quotidiano toscano che si schiera con i Cococo e il documento del gruppo di collaboratori che ha dato vita alla protesta.

I collaboratori della Nazione hanno proclamato un giorno di sciopero per oggi, 29 maggio, contro i tagli ai compensi già notoriamente miseri. Pubblichiamo il documento del Cdr del quotidiano toscano che si schiera con i Cococo e il documento del gruppo di collaboratori che ha dato vita alla protesta.

Ai capiservizio de «La Nazione» e pc al direttore Francescco Carrassi al direttore di sede Luigi Giacumbo al direttore del personale Giuseppe Zavatta Cari colleghi, lunedi 29 maggio i collaboratori hanno annunciato l'astensione dal lavoro dopo i tagli alle loro retribuzioni messi in atto dall'azienda. Tagli vergognosi perchè i compensi sono fermi da anni e perchè essi sono totalmente ingiustificati: i bilanci della Poligrafici editoriale continuano, anche nella trimestrale scorsa, a essere in utile. La verità è che si vuole, come al solito, far pagare ai giornalisti, e in questa occasione alla parte più debole di loro, i disastri editoriali a cui questo gruppo è abbonato, l'ultimo dei quali è il Qs. Si ha notizia che l'Azienda ha chiesto ai capi delle cronache locali di comunicare i nomi di chi aderirà alla protesta ai quali per rappresaglia rescinderebbe il contratto. Ancora una volta la Poligrafci editoriale calpesta i più elementari diritti sindacali nonostante le sconfitte subite nelle aule dei tribunali. Il Cdr è certo che nessun caposervizio si presterà a queste delazioni e che invece provvederà a chiedere una sostanziosa riduzione di pagine per lunedì, visto che i collaboratori non manderanno pezzi. Il Cdr è altresì in procinto di attivare convenzioni con qualificati studi legali per quanti di loro volessero intraprendere azioni contro l'Azienda e allo scopo metterà a disposizione dal proprio fondo una congrua somma. I membri del Comitato di redazione saranno inoltre ovviamente sempre disponibili a testimoniare, forti dell'esperienza e del credito che si sono conquistati davanti alla magistratura del lavoro, e a dare qualsiasi altro supporto a chi sceglierà questa strada. Si invitano infine i colleghi delle redazioni a diffondere il più possibile questa lettera presso i collaboratori. Un saluto affettuoso Sandro Bennucci Michele Manzotti Pino Miglino Luca Filippi Siamo un nutrito gruppo di collaboratori che prestano la loro opera presso le redazioni toscane, liguri e umbre del quotidiano "La Nazione" e vogliamo denunciare pubblicamente quanto sta avvenendo all'interno di quella che viene definita "una testata storica del giornalismo italiano". Circa due mesi fa il management aziendale, in maniera assolutamente unilaterale, ha deciso di cambiare il contratto di collaborazione comunicando ai Co.co.co, con una lettera inviata per posta prioritaria (e si badi bene, non con raccomandata con ricevuta di ritorno), la riduzione dei compensi (già miseri: chi guadagnava 7,75 euro è stato portato a 6, chi ne guadagnava 10 è andato a 9; sono state inoltre applicate tre fasce da 2,5, 6 e 7 euro a seconda della lunghezza del testo) e il tetto di 50 pezzi mensili. Per gli articoli o le notizie eccedenti il tetto sopra indicato, viene riconosciuto un compenso lordo di 2 euro. Le variazioni delle condizioni economiche sono entrate in vigore il 20 aprile scorso, senza che nessun collaboratore abbia firmato il nuovo contratto. Della serie "o così, o così": chi non accetta tali condizioni può recedere dal contratto, buttando via anni e anni di lavoro prestato nelle singole redazioni. Non solo. Numerosi collaboratori, molti dei quali rischiano anche querele e non sono tutelati,lavorano anche di domenica (soprattutto chi segue lo sport). Non dimentichiamo, poi, che siamo di fatto l'unica categoria di lavoratori che invece di vedere aumentare i propri compensi li vede, in maniera non contrattuale, diminuire dall'azienda. Anche dopo venti o trenta anni di collaborazione. Gli incontri fra azienda e sindacati non hanno portato a nessun risultato, pertanto abbiamo deciso di unire le nostre forze e denunciare pubblicamente il gravissimo sopruso. Come primo segnale abbiamo deciso di attuare uno sciopero in programma il giorno 29 maggio e, contestualmente, stiamo ideando altre forme di protesta non solo per difendere i diritti calpestati e chiedere che ci venga restituito ciò che ci è stato tolto, ma anche per chiedere con forza che vengano rispettati i compensi fissati dal tariffario emanato dall'Ordine dei Giornalisti, ben lontani da quelli che vengono attualmente applicati. Chiediamo, infine, di poter avere un nostro rappresentante all'interno del Cdr dell'azienda. Pertanto siamo determinati a portare le nostre rivendicazioni in tutte le sedi opportune. Cordiali saluti. I Co.co.co. de "La Nazione"

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