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Osservatorio sui media 20 Lug 2005

Usa, il caso Rove e le “amnesie” dei grandi giornali

Sul sito dell’organizzazione no-profit MediaMatters for America ci si interroga su come i media statunitensi hanno coperto la vicenda che ha visto coinvolto il consigliere di Bush, il potente Karl Rove, in relazione alle indiscrezioni che hanno condotto all’identificazione dell’ agente della CIA, Valerie Plame

Sul sito dell’organizzazione no-profit MediaMatters for America ci si interroga su come i media statunitensi hanno coperto la vicenda che ha visto coinvolto il consigliere di Bush, il potente Karl Rove, in relazione alle indiscrezioni che hanno condotto all’identificazione dell’ agente della CIA, Valerie Plame

(Astro9colonne) - Roma, 20 lug – Sul sito dell’organizzazione no-profit MediaMatters for America ci si interroga su come i media statunitensi hanno coperto la vicenda che ha visto coinvolto il consigliere di Bush, il potente Karl Rove, in relazione alle indiscrezioni che hanno condotto all’identificazione dell’ agente della CIA, Valerie Plame, e hanno portato in carcere una cronista del New York Times. Dall’analisi risulta che i giornali si sono concentrati sulla questione se Rove avesse commesso un crimine, mentre hanno ampiamente ignorato una diversa possibilità che oggi appare molto verosimile: e cioé che Rove abbia violato il giuramento di riservatezza per avere accesso ad informazioni classificate. Il testo del Classified Information Nondisclosure Agreement (Standard Form 312) e le istruzioni collegate, indicano infatti, secondo MediaMatters, che sia l’apparente conferma dell’identità della Plame fatta al giornalista Robert D. Novak sia l’informazione fornita al corrispondente del Time, Matthew Cooper, costituirebbero una violazione del giuramento. Nella sua analisi, Media Matters non risparmia i giornali di ispirazione democratica, accusati anche essi di aver rappresentato la questione come una battaglia politica, trascurando di menzionare le regole amministrative. Cita, inoltre, alcuni importanti quotidiani come Washington Post, Wall Street Journal, Los Angeles Times e USA Today che non hanno riportato il memorandum di Henry Waxman, deputato eletto nelle file dei Democratici, il quale dimostrava la violazione nel caso Rove del Nondisclosure Agreement. La questione non è di poco conto tenuto presente che un dipendente del Governo che vìola il giuramento sarebbe soggetto a un insieme di sanzioni, da quelle amministrative a quelle penali.

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