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Associazioni 18 Nov 2009

Associazione stampa sarda: "Dopo anni di precariato e disoccupazione non resta che il ricorso al giudice del lavoro. Un caso emblematico in Sardegna"

"Dal precariato alla disoccupazione e al ricorso alle vie legali per far valere i propri diritti davanti alla magistratura del lavoro". E quanto si legge in un comunicato dell'Associazione della Stampa sarda: "Come evidenziato negli Stati generali dell’informazione tenuti ad Alghero il 13 e il 14 novembre scorsi, tanti giornalisti sardi lasciati senza certezze da aziende editoriali per le quali hanno a lungo prestato servizio sono costretti a rivolgersi all’autorità giudiziaria chiedendo una regolarizzazione sulla base dell’attività svolta in passato".

"Dal precariato alla disoccupazione e al ricorso alle vie legali per far valere i propri diritti davanti alla magistratura del lavoro". E quanto si legge in un comunicato dell'Associazione della Stampa sarda: "Come evidenziato negli Stati generali dell’informazione tenuti ad Alghero il 13 e il 14 novembre scorsi, tanti giornalisti sardi lasciati senza certezze da aziende editoriali per le quali hanno a lungo prestato servizio sono costretti a rivolgersi all’autorità giudiziaria chiedendo una regolarizzazione sulla base dell’attività svolta in passato".

 "Fra gli altri casi spicca la storia professionale di Antonio Salvatore Sassu, che in una decina d’anni ha fatto 17 sostituzioni di colleghi assenti alla Nuova Sardegna e in altri quotidiani locali del Gruppo Espresso, senza mai essere assunto in maniera definitiva nonostante i pensionamenti e il turn over _ si legge ancora nella nota dell'Assostampa sarda _. Alla scadenza delle indennità di disoccupazione e in attesa della definizione della causa intentata davanti al giudice del lavoro di Sassari, Sassu, così come altri giornalisti, deve adesso affrontare nuove difficoltà. Oltre ad esprimere solidarietà e ad avviare procedure di ulteriore sostegno, l’Associazione della stampa ricorda che nulla sarà lasciato d’intentato per definire queste e altre vertenze sul piano strettamente sindacale. Invita pertanto tutte le aziende coinvolte in casi simili a una costruttiva e fattiva ripresa del dialogo e del confronto".

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