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Da sinistra: Giuseppe Soluri, Nicola Gratteri, Carlo Parisi e Michele Albanese (Foto Giornalistitalia.it)
Associazioni 25 Ago 2018

Calabria, sindacato e Odg incontrano il procuratore Gratteri: «Insieme contro la 'ndrangheta»

A Catanzaro la prima tappa della ricognizione sul ruolo e lo stato di salute dell'informazione in regione promossa dal Sindacato Giornalisti della Calabria e dalla Federazione nazionale della Stampa italiana in collaborazione con l'Ordine regionale.

«Se ognuno di noi farà bene il suo lavoro, riusciremo a liberare la Calabria dalla 'ndrangheta. So bene che il cammino sarà difficile e duro, ma sono ottimista». Si è conclusa con questa dichiarazione del procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, la prima tappa della ricognizione sul ruolo e lo stato di salute dell'informazione in una terra devastata dalla criminalità promossa dal Sindacato Giornalisti della Calabria e dalla Federazione nazionale della Stampa italiana in collaborazione con l'Ordine regionale.

Ad incontrare Gratteri, nel suo ufficio del Palazzo di Giustizia catanzarese, il segretario generale aggiunto della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, il delegato alla legalità del sindacato, Michele Albanese e il presidente dell'Odg calabrese, Giuseppe Soluri.

«La scelta di cominciare da Nicola Gratteri – fa notare Parisi – è stata un atto dovuto nei confronti di un magistrato da sempre vicino ai giornalisti e alle difficoltà che li attanagliano a queste latitudini. Non a caso Gratteri è socio onorario del Sindacato Giornalisti della Calabria e il 1° maggio di quest'anno è stato protagonista, a Reggio Calabria, della Festa del lavoro organizzata, per la prima volta nella sua storia, dalla Federazione nazionale della stampa italiana».

Un confronto, quello iniziato con il magistrato simbolo della lotta alla 'ndrangheta, da 30 anni costretto a vivere sotto scorta, che proseguirà nei prossimi giorni con il Procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e con i Prefetti delle cinque province calabresi «con l'obiettivo – annunciano dalle colonne di Giornalistitalia.it Albanese, Parisi e Soluri – di mettere sul tavolo impegno e sforzi comuni per realizzare percorsi di tutela della legalità e della corretta informazione».

Fra i temi al centro dell'incontro di Catanzaro, il contrasto alla mafia in Calabria e ai centri di potere che si relazionano tra loro e supportano i 'santuari' della criminalità organizzata nelle attività di riciclaggio e nella gestione dei flussi economici pubblici ed il ruolo delle categorie professionali nel combattere ogni forma di illegalità.

«La Calabria – ha rimarcato Gratteri – ha bisogno di una rivoluzione sociale e culturale che parta dall'impegno dei suoi cittadini». È necessario che ognuno faccia la sua parte, nel rispetto dell'autonomia professionale, per raggiungere l'obiettivo comune: combattere la 'ndrangheta. E 'lottare contro la corruzione e contro quei sancta sanctorum che pensano di poter stare al di sopra della legge e delle regole, violando sistematicamente le buone pratiche indispensabili ad assicurare ai cittadini i lori diritti inalienabili', si legge ancora su Giornalistitalia.

«Ce la possiamo fare a liberare la Calabria». Con questa visione coraggiosa del procuratore della Repubblica di Catanzaro proseguirà, dunque, il giro ricognitivo degli organismi di categoria dei giornalisti in una terra che, pur piagata, non si arrende. In quest'ottica, e nel solco tracciato da Nicola Gratteri, sindacato e Ordine dei giornalisti si sono impegnati ad assicurare il massimo sforzo nel contrasto alla criminalità ed ai suoi soprusi, promuovendo all'interno della categoria dei giornalisti quella chiarezza e quella trasparenza necessarie non solo alla qualità e alla credibilità dell'informazione, ma al benessere della collettività e alla tutela della legalità.

'Individuare possibili "falle" nel sistema dell'informazione calabrese, in nome e difesa della legalità, è uno degli impegni più importanti a cui Fnsi e Odg punteranno, fianco a fianco con magistrati e prefetti', conclude il resoconto pubblicato da Giornalistitalia.

@fnsisocial

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