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Governo 24 Lug 2005

Cnel, Siddi: "Grave l'esclusione della componente giornalistica"

Suscita stupore la scelta del governo di escludere dal Cnel la componente dei giornalisti'': e' il giudizio del presidente della Federazione nazionale della stampa italiana sulla nuova composizione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro definita ieri dal Consiglio dei ministri.

Suscita stupore la scelta del governo di escludere dal Cnel la componente dei giornalisti'': e' il giudizio del presidente della Federazione nazionale della stampa italiana sulla nuova composizione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro definita ieri dal Consiglio dei ministri.

''Suscita stupore la scelta del governo di escludere dal Cnel la componente dei giornalisti'': e' il giudizio del presidente della Federazione nazionale della stampa italiana sulla nuova composizione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro definita ieri dal Consiglio dei ministri. ''Evidentemente - commenta Siddi in una nota - la ricerca della composizione dei necessari equilibri ha indotto ad una sottovalutazione sociale e culturale di una categoria del lavoro titolare di una delicata funzione pubblica, quella dell'informazione, costituzionalmente protetta. Si tratta di un deficit d'attenzione non privo di significato e riflessi, che ora occorrera' valutare in tutti i suoi aspetti''. ''L'organizzazione professionale dei giornalisti - continua Siddi - e' socialmente rappresentata da quasi un secolo (97 anni) da una Federazione nazionale della stampa che ha siglato il primo contratto collettivo nazionale della storia negoziale dei contratti di lavoro in Italia e, per gli aspetti deontologici, dall'Ordine che ne cura l'Albo. L'esclusione della rappresentanza dei giornalisti, certamente portatrice delle caratteristiche previste dall'articolo 99 della Costituzione (fonte originaria del Cnel) e' illogica. Assume, inoltre, il valore di un'assenza di considerazione (vogliamo poter credere non si tratti di un fastidio) e, comunque, di un impedimento a portare un diretto contributo in un organismo che ha iniziativa legislativa e partecipa, con pareri e indicazioni al Parlamento, alla legislazione economica e sociale''. La Fnsi, fa notare ancora il presidente, ''non concorre a lottizzazioni e, per questo, non ha chiesto, in passato ne' ora, posti ne' strapuntini, ma non rinuncia a rilevare insensibilita' e omissioni gravi in un'epoca in cui non c'e' sviluppo senza crescita delle garanzie del sistema della libera informazione. Su questi termini il suo intervento e la sua azione sociale e sindacale pubblica saranno piu' che mai di rigore, in coerenza con il principi della tutela professionale per la liberta' di stampa e il pieno diritto dei cittadini all'informazione''. (ANSA)

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