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Monica Andolfatto, segretaria del sindacato giornalisti del Veneto
Associazioni 26 Set 2016

Contratto e riforma Inpgi, i giornalisti veneti: «Mai come ora servono buona occupazione e un patto generazionale»

Il Sindacato giornalisti Veneto condivide la linea intrapresa dalla Fnsi nella trattativa in corso per il rinnovo del contratto di lavoro. E, al termine di una riunione del direttivo a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dell'Ungp della regione, si schiera a sostegno del contributo di solidarietà  sulle pensioni: «Mai come in questo momento serve un patto generazionale».

Il direttivo del Sindacato Giornalisti Veneto, riunitosi oggi 26 settembre a Mestre, condivide la linea intrapresa dalla Fnsi nella trattativa in corso per il rinnovo del contratto di lavoro. «Il rilancio della buona occupazione, l’inclusione nel perimetro contrattuale dei colleghi cococo “strutturali”, l’estensione delle tutele, il mantenimento dei livelli retributivi devono restare punti fermi della piattaforma Fnsi nel confronto fra le parti», spiega il sindacato veneto in una nota.

E al riguardo il direttivo dichiara «la piena disponibilità a sostenere le eventuali iniziative di lotta e mobilitazione che saranno necessarie nella conduzione della vertenza, che fin dalle premesse, appare quanto mai dura e articolata».

Alla riunione del direttivo dell’Associazione regionale di stampa erano presenti anche i rappresentanti dell’Unione giornalisti pensionati del Veneto. All’ordine del giorno l’analisi della bozza di riforma dell’Inpgi tesa a riequilibrare i conti dell’istituto e garantire la sostenibilità delle pensioni.

«Prendendo atto della gravità della situazione», prosegue la nota, i rappresentanti dei giornalisti pensionati del Veneto riconoscono «lo sforzo compiuto dal Cda per tentare di dare un futuro all’ente di previdenza mantenendo il vincolo di solidarietà che va a tutelare anche i colleghi che perdono il lavoro» e sostengono all’unanimità la scelta di chiedere un contributo di solidarietà per tre anni ai colleghi pensionati, calcolato in misura graduale rispetto al reddito previdenziale Inpgi percepito.

«Mai come in questo momento – spiegano – serve un patto generazionale che contribuisca a distribuire il costo di tale manovra, che, va ricordato, va a incidere in maniera pesante e strutturale sulle pensioni dei giovani, di chi ora è al lavoro e di chi verrà assunto».

@fnsisocial

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