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Parlamento 10 Giu 2009

Ddl Alfano, Bongiorno (Pdl): "Testo ampiamente discusso con l'opposizione" Serra (Pd): "Il Governo lega le mani a chi indaga; le leggi vigenti, se applicate, garantiscono già la privacy"

"Questa fiducia e' stata posta su un testo ampiamente discusso con l'opposizione. E' vero che io non amo le questioni di fiducia, ma il provvedimento lo condivido tutto. E poi stiamo discutendo di intercettazioni da giugno 2008 e dall'opposizione abbiamo preso moltissimi suggerimenti. Per cui non e' questa la fiducia che mi scandalizza". Lo dice Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera e relatrice del ddl sulle intercettazioni, in un'intervista al 'Corriere della Sera'

"Questa fiducia e' stata posta su un testo ampiamente discusso con l'opposizione. E' vero che io non amo le questioni di fiducia, ma il provvedimento lo condivido tutto. E poi stiamo discutendo di intercettazioni da giugno 2008 e dall'opposizione abbiamo preso moltissimi suggerimenti. Per cui non e' questa la fiducia che mi scandalizza". Lo dice Giulia Bongiorno, presidente della Commissione Giustizia della Camera e relatrice del ddl sulle intercettazioni, in un'intervista al 'Corriere della Sera'

"Il testo finale -spiega- e' molto differente dalla versione iniziale in cui c'era effettivamente una forte limitazione del diritto di cronaca. E io stessa all'interno della maggioranza mi sono battuta recependo le istanze di editori e giornalisti". (Adnkronos) ''La fiducia sulle intercettazioni rappresenta l'ennesimo grave vulnus inferto dal governo a giustizia e sicurezza''. Questo il commento del senatore del Pd Achille Serra all'intenzione del ministro Alfano di porre la fiducia sul maxiemendamento al ddl sulle intercettazioni in discussione alla Camera. ''Le intercettazioni - spiega infatti l'ex Prefetto di Roma - costituiscono uno strumento di indagine fondamentale e indispensabile per le Forze dell'Ordine. Limitare il loro uso solo ai casi in cui ricorrono evidenti indizi di colpevolezza significa, di fatto, legare le mani a chi svolge le indagini. In numerosi casi, e' bene ricordarlo, si e' arrivati a sgominare pericolose reti criminali, mettendo sotto controllo il telefono di banali ladri d'appartamento, collaterali a realta' malavitose di ben altro spessore''. ''Il governo - prosegue Serra - con la scusa di garantire la privacy, mira a mantenere privilegi che con la lotta alla criminalita' non hanno niente a che fare. La privacy potrebbe essere garantita con le leggi vigenti punendo in maniera rigorosa i responsabili delle trasgressioni, siano essi magistrati, cancellieri o giornalisti''. (ANSA)

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