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Governo 22 Ott 2009

Ddl Alfano, il ministro della Giustizia: "Spero che il disegno di legge si sblocchi al più presto al Senato" Il presidente della Fnsi Natale: "Purtroppo il ddl riprende il cammino"

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano si augura che il ddl sulle intercettazioni si sblocchi al piu' presto al Senato. ''Noi abbiamo approvato un testo alla Camera ed e' un'approvazione che e' stata travagliata e laboriosa" ha sottolineato il ministro a Venezia, a margine del congresso del notariato

Il ministro della Giustizia Angelino Alfano si augura che il ddl sulle intercettazioni si sblocchi al piu' presto al Senato. ''Noi abbiamo approvato un testo alla Camera ed e' un'approvazione che e' stata travagliata e laboriosa" ha sottolineato il ministro a Venezia, a margine del congresso del notariato

"Ha avuto un buon esisto - ha proseguito il ministro Alfano - dopo uno scrutinio segreto e dopo tanti altri scrutini segreti che si sono svolti nel corso del dibattito''.
''Pende al senato gia' da alcuni mesi - ha concluso - e speriamo che qui si dia un'accelerazione per l'approvazione di questo disegno di legge''. (ANSA) 

Il disegno di legge sulle intercettazioni riprendera' il suo cammino al Senato ''purtroppo'': ad utilizzare questo termine e' il presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Roberto Natale, nel giorno in cui il ministro della Giustizia ha auspicato che il progetto riprenda il suo iter a Palazzo Madama quanto prima.
Natale e' intervenuto alla presentazione a Milano del libro del giornalista dell'Ansa Alberto Spampinato 'C'erano bei cani molto seri', che racconta la storia del fratello Giovanni, giornalista ucciso dalla mafia nel 1972, e ha parlato delle forme di censura e di autocensura.
''Ieri come oggi - ha detto Natale - abbiamo il fortissimo sospetto che chi innalza la nobile bandiera della riservatezza, e oggi succede a proposito del ddl sulle intercettazioni che nelle prossime settimane purtroppo riprendera' il suo cammino al Senato, abbiamo il fortissimo sospetto che lo faccia non per proteggere i diritti della sfera personale ma per evitare che cronisti scrupolosi possano indagare su vicende di assoluto rilievo pubblico, di assoluta rilevanza generale''. (ANSA)

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