CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Parlamento 08 Giu 2010

Ddl Alfano: limiti e sanzioni. Così il nuovo testo I punti principali del disegno di legge con gli emendamenti del relatore In aula oggi alle 15. Bersani: "Nessuna modifica sostanziale". Fini: "Il testo ora difende la legalità"

Dal limite dei 75 giorni alle sanzioni per gli editori, ecco come il ddl sulle intercettazioni arriva al suo rush finale  in Senato con gli emendamenti presentati dal relatore Centaro

Dal limite dei 75 giorni alle sanzioni per gli editori, ecco come il ddl sulle intercettazioni arriva al suo rush finale  in Senato con gli emendamenti presentati dal relatore Centaro

.- LIMITI: Intercettazioni possibili solo per i reati puniti con piu' di cinque anni (tra questi c'e' anche la corruzione). I telefoni possono essere messi sotto controllo per 75 giorni al
massimo. Se c'e' necessita', vengono  concessi altri tre giorni prorogabili di volta in volta con provvedimento del gip. Per i reati piu' gravi (mafia, terrorismo, omicidio ecc.) le
intercettazioni sono possibili per 40 giorni, piu' altri venti prorogabili.
- DIVIETI E SANZIONI:  Gli atti delle  indagini in corso possono essere pubblicati non tra virgolette ma con un riassunto. Gli editori che li pubblicano in modo testuale rischiano fino a 300mila euro di multa. Le intercettazioni sono off limits per la stampa fino a conclusione delle indagini: per gli editori che sgarrano ci sono 300 mila euro di multa, che salgono a  450mila euro se si tratta di intercettazioni di persone estranee ai fatti. Colpiti anche i giornalisti: fino a 30 giorni di carcere o una sanzione fino a 10000 euro se  pubblicano intercettazioni durante le indagini o atti coperti da segreto. 
- CIMICI: niente  piu'  microfoni piazzati in casa o in auto per registrare le conversazioni degli indagati. Le 'cimici'' saranno consentite al massimo per tre giorni, prorogabili di altri tre.
- PM CIARLIERI: Se il responsabile dell'inchiesta passa alla stampa atti coperti dal segreto d'ufficio e semplicemente va in tv a parlare dell'inchiesta puo' essere sostituito dal capo del suo ufficio.
- PEDOFILIA: scompare la norma che eliminava l'obbligo di arresto per i reati di pedofilia di  ''lieve entita' '' 
- NOMA TRANSITORIA: Le nuove  regole si applicano ai processi in corso. Quindi, anche se erano gia' state autorizzate intercettazioni con le vecchie regole, dovra' essere applicato il tetto dei 75 giorni.
-  RIPRESE: Sulle riprese tv per i processi decide il presidente della corte d'appello, che puo' autorizzarle anche se non c'e' il consenso delle parti.
- IENE, STRISCIA, REPORT: le registrazione carpite di nascosto sono permesse ai  giornalisti professionisti e pubblicisti.
- CLER Se nelle intercettazioni finisce un sacerdote bisogna avvertire la discesi; se l'intercettato e' un vescovo il pm deve avvertire la segreteria di Stato vaticana. (ANSA)

INTERCETTAZIONI: BERLUSCONI CON INTESA FINIANI 'BLINDA' DDL, 'TUTTI VINCOLATI'
FINOCCHIARO, VOGLIONO METTERE LA FIDUCIA
FINI, TESTO ORA DIFENDE LEGALITA'

Sara' una legge che non rispecchia al 100% il programma elettorale, ma entro "domani o dopo" il Senato la votera'. Non ha dubbi Silvio Berlusconi sull'intesa piena raggiunta
all'interno dell'ufficio di presidenza del Pdl e all'assemblea della Federalberghi si concede l'ammissione di essersi astenuto su un testo che, evidentemente, non lo soddisfa. D'altronde, dice, le lobby di "giornalisti e pm" hanno impedito che si potesse adempiere al
"contratto" con gli elettori sul tema della privacy e contro l'abuso di intercettazioni.   Il Cavaliere appare fiducioso dell'intesa anche con i finiani e con lo stesso presidente della Camera. Ma anche nella capacita'  persuasiva di un ipotetico voto di fiducia che per tutto il giorno aleggia a palazzo Madama, malgrado le smentite di maniera, ma che Anna
Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, considera plausibile, alla luce di un clima surriscaldato di cui lo stesso premier sarebbe responsabile. Il testo modificato con gli ultimi emendamenti del relatore Roberto Centaro sara' "vincolante per i nostri senatori e
deputati" precisa il premier e a conferma del clima instauratosi arriva dal sottosegretario finiano al Welfare Pasquale Viespoli, secondo cui "non e' in discussione il voto sul un provvedimento qualificante dell'azione di governo".   Poco dopo, arriva una dichiarazione della terza carica dello Stat ''Va ad onore di Berlusconi -dice Gianfranco Fini- essersi
astenuto sul ddl intercettazioni perche' a suo avviso non manterrebbe in toto gli impegni presi con gli elettori in materia di tutela della privacy. Comunque sono certo che Berlusconi concordi con me sul fatto che la nuova formulazione del ddl fa si che esso di certo non contrasti con altri impegni presi con gli elettori: quelli in materia di lotta alla criminalita' e di difesa della legalita'''.
D'altronde, le novita' relativa alla possibilita' di rinnovare di tre giorni, reiterabili, le intercettaziioni qualora lo rendessero necessario gli sviluppi delle indagini, e alla non
applicabilita' della normativa ai procedimenti in corso, vanno incontro ai rilievi espressi dai finiani e lo sottolinea "GenerazioneItalia" che fa capo a Italo Bocchino. E cosi', dopo
l'ufficio di presidenza, gli emendamenti, che confermano pero' le multe per gli editori, vengono trasmessi al Senato, dove alle 16.30 deve riunirsi l'aula. E' l'occasione per un nuovo rinvio in commissione, assicurato dal presidente del Senato Renato Schifani, per
"approfondire l'esame" e consentire alle opposizioni di presentare subemendamenti.   A questo punto l'appuntamento e' per le 15 di domani. Le opposizioni sono sul piede di guerra. Idv e Pd, dopo aver abbandonato nel pomeriggio una commissione Giustizia in teoria chiamata a pronunciarsi su emendamenti gia' superati, annunciano battaglia. Anna
Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, non la pensa come il presidente della Camera: "Fini si dice abbastanza soddisfatto? Io, invece, non mi accontento. Noi non ci accontentiamo. Capisco che un pezzo della maggioranza ha esigenze di mantenimento del proprio ruolo,ma noi facciamo l'opposizione e non ci accontentiamo. Questa legge non
va bene, continua a non andar bene".   La conferma del giudizio negativo del Pd arriva quindi dal segretario. Per Pierluigi Bersani, che ancora non ha potuto esaminare il testo definitivo del ddl, "non tira una grande aria di modifiche sostanziali", senza contare la procedura "irrituale" seguita dalla maggioranza nell'intera vicenda. Durissimo il giudizio del leader Idv Antonio Di Pietro che evoca la Resistenza come ai tempi del fascismo, mentre il presidente dei senatori Felice Belisario esorta a "fermare il piano eversivo di Berlusconi".
Per l'Udc, il leader Pier Ferdinando Casini lamenta la "blindatura del testo. Ricorda che l'assemblea di Montecitorio deve avere un ruolo politico, che "non siamo a Montecitorio per timbrare" e "non mi piace questo modo di affrontare questioni cosi' importanti, cosi' come -sottolinea- non ci piace questa legge sulle intercettazioni sulla quale voteremo contro". Il Pdl fa quadrato e il portavoce Daniele Capezzone prende di mira il Pd e il suo segretario che "sembrano risucchiati su una linea 'dipietrizzata': minacciano manifestazioni sulla manovra, inseguono gli eccessi dell'Idv sulle intercettazioni, rinunciano ad un profilo 'di governo' che -conclude Capezzone- dovrebbe sempre essere richiesto ad una forza di opposizione responsabile''.   Ma se il Cavaliere deve rassegnarsi ad una legge che anche in questo caso rischia di essere stata pensata come "cavallo" ma di uscire come "dromedario" (secondo la metafora usata in mattinata sul fronte della fatica di governare per un premier che "non ha poteri"), anche un finiano come Fabio Granata mostra una residua perplessita' sulla parte relativa alle multe per gli editori. "Sono un aspetto negativo, pensiamo di migliorarlo", dice il vice presidente della commissione Antimafia.   Immediata la risposta di Roberto Centaro, veterano ormai delle modifiche e dei problemi che comportan "Dispiace -dice il relatore del ddl- che sulla normativa contenuta nel disegno di legge sulle intercettazioni continuino ad intervenire numerosi esponenti politici,anche del centrodestra, che non sanno assolutamente di cosa stanno parlando'' e mette in guardia dall'"improvvisazione" e dai "giudizi affrettati" di chi e si forma giudizi affrettati in base a notizie di stampa spesso errate. O di chi ritiene -conclude Centaro- di poter dettare l'agenda politica alla propria maggioranza". (Adnkronos)

@fnsisocial

Articoli correlati