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Alcuni momenti dell'assemblea
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Associazioni 05 Mag 2017

Editoria, il segretario Lorusso a Bari: «Il governo avvii il tavolo sull'occupazione»

In Puglia per l'assemblea annuale dell'Assostampa, il segretario generale della Fnsi ha indicato i prossimi impegni: «L'esecutivo non pensi di lasciar fuori dal confronto i temi dell'occupazione». E agli editori ha ribadito: «Bisogna tornare a parlare di investimenti, o la categoria si mobiliterà ».

«Ci aspettiamo che la disponibilità espressa dal governo si concretizzi a brevissimo nell'apertura di un tavolo di trattativa, perché altrimenti la categoria dei giornalisti darà il via a forme di mobilitazione pubblica. I decreti attuativi della riforma dell'editoria registrano come siano stati presi in considerazione molti temi posti dagli editori ma risulta altresì totalmente assente il tema per noi principale, ovvero la tutela dell'occupazione e dei diritti, di chi già svolge la professione giornalistica ma anche di chi dovrà arrivarci».

Il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso ha espresso oggi a Bari le sue preoccupazioni sullo stato della trattativa in corso con l'esecutivo in materia di riforma del settore, in considerazione della situazione di crisi del comparto e del diffondersi del precariato nella professione giornalistica.

In Puglia per l'assemblea annuale degli iscritti all'Assostampa, a cui ha partecipato anche il direttore Giancarlo Tartaglia, Lorusso ha aggiunto: «Credo che da qui a breve arriveranno in Consiglio dei ministri i decreti attuativi della legge di riforma dell’editoria relativi agli ammortizzatori sociali. I primi provvedimenti, quello sulla riforma dell'Ordine e sulla ridefinizione dei contributi diretti alle imprese editrici, sono stati approvati oggi. Faremo poi un bilancio complessivo».

La Fnsi ha già fatto presente al governo, e ripetuto al ministro Lotti, che non si può pensare di lasciar fuori dal tavolo il tema dell'occupazione. «Nei decreti non se ne parla ma è la grande emergenza della categoria. Ci sono dei piani di ristrutturazione aziendale in tante realtà che devono essere chiusi. Però il tema dei diritti, delle tutele di migliaia di giornalisti che sono già nel sistema dell'editoria senza vedersi riconoscere né tutele né diritti né garanzie non può essere derubricato dal confronto», ha spiegato il segretario generale.

«Attendiamo anche nel nostro settore un riequilibro normativo. Non si può pensare che il lavoro dipendente venga di fatto mascherato con contratti atipici, a cominciare dai contratti di co.co.co. I co.co.co. sono i voucher della professione giornalistica», ha proseguito. «Di questo deve farsi carico il governo. Dopo il confronto ci devono essere gli impegni concreti. La precarizzazione violenta è anche figlia della legislazione che, dalla metà degli anni Novanta in poi, si è andata sempre più affermando in Italia con la progressiva introduzione nel nostro ordinamento di numerose figure di lavoro atipico. Nonostante l'approvazione del jobs act che ha eliminato il principale pretesto addotto da tutte le imprese per non assumere, ossia la tutela ex art.18, oggi è chiaramente più conveniente per un'impresa attingere da una delle 46 forme di lavoro atipico ancora esistenti piuttosto che stipulare contratti di lavoro dipendente».

E, rivolgendosi agli editori, Lorusso ha concluso dicendo: «Devono capire che il futuro del settore dell'informazione in Italia non può essere fatto solo di tagli, che possono servire in determinati casi per rimettere in carreggiata alcune situazioni aziendali, ma limitarsi ai tagli non ci fa andare da nessuna parte. Bisogna tornare a parlare di investimenti, di prodotto, di qualità. E la qualità si raggiunge solo se alla base vi è lavoro regolare e non lavoro senza diritti. Se il modello a cui aspira qualcuno è quello del lavoro senza diritti, dovrà mettere anche nel conto la mobilitazione di un'intera categoria che ha pagato un prezzo altissimo in termini di posti di lavoro tagliati e perduti con la crisi».

@fnsisocial

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