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Il giornalista Michele Albanese al Congresso Fnsi di Chianciano
Diffamazione 21 Mag 2019

Ennesima querela temeraria contro un giornalista, la solidarietà  del sindacato a Carmine Gazzanni

Il cronista «si limitò a riportare quanto già  scritto da vari quotidiani locali e su alcuni libri-inchiesta, sottolineando come Gentile sia un politico di peso in territorio calabrese. Per questo l'ex sottosegretario l'ha querelato», spiega Michele Albanese, responsabile dei progetti di legalità  della Fnsi.

La Federazione nazionale della Stampa italiana esprime pieno sostegno e solidarietà al giornalista Carmine Gazzanni, vittima dell'ennesima querela temeraria, questa volta da parte dell'ex sottosegretario Antonio Gentile. «Il giornalista – spiega Michele Albanese, responsabile dei progetti di legalità della Fnsi – nel lontano 2013, si limitò a riportare quanto già scritto da vari quotidiani a livello locale e su alcuni libri-inchiesta, sottolineando come Gentile sia un politico di peso in territorio calabrese. L'allora sottosegretario ha querelato Gazzanni, che al tempo scriveva su un giornale online molisano, Infilitrato.it, ritenendo che da quell'articolo la sua carriera politica sia stata compromessa».

«Una tesi alquanto paradossale – prosegue Albanese –, considerando che il giornalista ha ripreso, come detto, quanto già noto in territorio calabrese; senza dimenticare che risulta difficile pensare che un giornale molisano possa avere un peso di tale rilievo nel panorama nazionale. L'ennesima querela cui assistiamo mostra l'ostinazione con la quale si vuole colpire il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini ad essere informati sui parlamentari che li rappresentano».

«È comprensibile – aggiunge Albanese – la volontà di Gentile di tutelare la propria immagine, ma non si capisce, nell'articolo di Gazzanni, quale sia la ragione della diffamazione quando, nella peggiore delle ipotesi, sarebbe bastata una smentita o, più semplicemente, una rettifica. Che, tuttavia, Gentile avrebbe dovuto inviare anche per le decine e decine di articoli che, nel tempo, sono stati pubblicati e che raccontano esattamente quanto poi riportato da Infiltrato.it. Si spera adesso che la questione possa essere risolta nel più breve tempo possibile, altrimenti assisteremo all'ennesimo attacco alla stampa libera e al suo ruolo di 'cane da guardia' della democrazia».

@fnsisocial

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