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Governo 10 Dic 2009

Fnsi: "Vanno ripristinati i contributi e fissati tempi certi per nuove regole che disciplinino l'erogazione dei fondi pubblici all’editoria"

La notizia che il Ministero dell’Economia si appresterebbe a trovare le modalità per salvare dai tagli dei contributi pubblici i giornali storici può sanare alcune ingiustizie che si delineano con il cambio di regime e il blocco del contributo soggettivo dal 2010 introdotto dal maxi emendamento alla Finanziaria votato dalla Commissione Bilancio della Camera.

La notizia che il Ministero dell’Economia si appresterebbe a trovare le modalità per salvare dai tagli dei contributi pubblici i giornali storici può sanare alcune ingiustizie che si delineano con il cambio di regime e il blocco del contributo soggettivo dal 2010 introdotto dal maxi emendamento alla Finanziaria votato dalla Commissione Bilancio della Camera.

 Nello stesso tempo però – sempre che il provvedimento tampone venga effettivamente adottato – si aprirebbe la strada ad altre incertezze e possibili ingiustizie: chi e con quale criterio decide l’elenco dei giornali buoni e dei cattivi? Ripristinare i contributi previsti da obblighi di legge e fissare tempi certi e nuove regole trasparenti e di garanzia è la via maestra. Un rimedio temporale al danno che procurerebbe la Finanziaria, cosi come si prospetta, può essere individuato, infatti, solo in una norma che differisca almeno di un anno un nuovo regime per i finanziamenti in sostegno dell’editoria e del pluralismo; comunque fino all’approvazione di una nuova legge e di un nuovo regolamento. La Giunta della Federazione Nazionale della Stampa, riunita oggi a Roma, ha riconfermato la propria preoccupazione per la cancellazione dei contributi ai giornali in cooperativa e di idee e ha ribadito l’esigenza di affrontare in maniera sistematica, chiara e trasparente la necessaria riforma. Verifiche importanti vanno fatte affinché i contributi siano effettivamente destinati ai giornali di idee e delle autentiche cooperative di giornalisti, disboscando l’area delle realtà con alle spalle imprenditori politicamente influenti, che per la loro attività editoriale ricorrono a formule di cooperative miste o mascherate. Ma questo percorso va fatto attraverso regole organiche e misure precise che assumano come parametro, su tutti, la reale consistenza e regolarità dell’occupazione giornalistica professionale, il concreto impegno di rischio industriale assunto, la manifesta circolazione delle testate. Davanti al disastro che si sta provocando, il tampone funziona come un cerotto ma non è mai la soluzione. Stati generali, nuova legge per l’editoria, ma persino un nuovo regolamento sulla legge esistente - cui tanto ha lavorato lo stesso Dipartimento dell’Editoria e il Sottosegretario delegato Bonaiuti, pur tra osservazioni e riserve – sono elementi di costruzione di un quadro di regole indispensabili. Se non la Finanziaria, il “mille proroghe” crei, pertanto, le condizioni per salvaguardare i diritti, le condizioni essenziali per il pluralismo dell’informazione e per avviare con tappe e metodi trasparenti il processo di riforma a garanzia del lavoro professionale, della circolazione di tutte le voci plurali e dello sviluppo del sistema dell’informazione. La Fnsi è disponibile a lavorare insieme con le altri parti sociali per un serio progetto riformatore, che tenga conto del necessario equilibrio tra gli interessi delle espressioni culturali e produttive del settore”.

@fnsisocial

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