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Governo 23 Lug 2010

Il Presidente della Repubblica alla Cerimonia del Ventaglio: “Apprezzabile impegno parlamentare sulle intercettazioni, vanno bilanciati valori e diritti costituzionali” Il segretario della Fnsi, Franco Siddi: “Ineludibili parole sul valo

''Occorre definire il miglior bilanciamento possibile tra i valori e diritti, tutti ugualmente riconosciuti in Costituzione. Questo è stato lo sforzo compiuto e ancora in atto a proposito della legge in materia di intercettazioni e non si può che apprezzarlo dandone merito alla dialettica parlamentare''. È il riconoscimento che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fa durante la cerimonia del Ventaglio all'iter sul ddl intercettazioni.

''Occorre definire il miglior bilanciamento possibile tra i valori e diritti, tutti ugualmente riconosciuti in Costituzione. Questo è stato lo sforzo compiuto e ancora in atto a proposito della legge in materia di intercettazioni e non si può che apprezzarlo dandone merito alla dialettica parlamentare''. È il riconoscimento che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, fa durante la cerimonia del Ventaglio all'iter sul ddl intercettazioni.

''Non deve dunque stupire - ha affermato Napolitano - che la definizione di una nuova legge in materia di intercettazioni, da lungo attesa, abbia richiesto un tempo non breve e un percorso faticoso, potremmo dire 'per approssimazioni successive' ''. Tra i valori che il ddl deve bilanciare, Napolitano richiama il valore della sicurezza ''da garantire con l'imperio della legge, colpendone ogni violazione attraverso la ricerca con i mezzi indispensabili degli indizi di reato''; il valore della libertà di stampa ''e ancora - aggiunge il Presidente della Repubblica - il valore della libertà di comunicazione tra le persone, il diritto al rispetto della riservatezza e della dignità delle persone''. (ANSA)

INTERCETTAZIONI: NAPOLITANO, DA ME NESSUNA INTERFERENZA

''Il ruolo del presidente della Repubblica è risultato chiaro. Non vedo come si possa equivocare. Nessuna interferenza nella dialettica politica e nell'attività parlamentare che rappresenta la sovranità popolare fatta salva la facoltà dell'articolo 74 da parte del presidente della Repubblica''. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ribadisce il suo ruolo nell'iter del ddl intercettazioni.
''Il mio impegno e dovere - ha affermato Napolitano - è valorizzare i poteri del Parlamento e l'invito ad ascoltare l'opinione pubblica e il paese reale''. (ANSA) La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
“La sicurezza di avere al Quirinale un ‘magistrato di persuasione’ rigoroso garante della Costituzione e dei suoi valori, che ascolta e valuta, senza interferire sulla politica degli schieramenti, tutte le espressioni della vita democratica, è stata e rimane un riferimento essenziale per chi, come il Sindacato dei giornalisti, ha voluto continuare ad investire non solo sul contrasto alle norme bavaglio all’informazione ma anche sulle proposte per cambiare una legge che, da quattro anni a questa parte (dal ddl Mastella fino al ddl Alfano), in origine puntava a comprimere la libertà dell’informazione. Le azioni di contrasto, la mobilitazione civile ampia, l’incessante richiesta di ascolto, sta producendo dei frutti. I punti di approdo oggi ancorché da verificare nella coerenza e nella tenuta complessiva del nuovo testo – sono diversi da quelli di partenza. Le magistrali osservazioni fatte oggi dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sulle responsabilità pubbliche e sociali sono un conforto e un incoraggiamento per quanti ritengono fondamentale la dialettica e la partecipazione, condizioni indispensabili per migliorare la convivenza civile.
Ascoltare la pubblica opinione, cercare di capire le ragioni delle critiche, ricercare mediazione tra interessi diversi e valori e diritti differenti eppure tutti primari, infatti, non è mai un inciampo né una perdita di tempo. E’ una fatica democratica ineludibile a cui chi ha delle responsabilità politiche o nella rappresentanza civile o del lavoro non deve mai sottrarsi. Nel caso del ddl intercettazioni, la protesta e la partecipazione non sono stati inutili. E, come si può dedurre anche dalle considerazioni del Capo dello Stato, non c’è da stupirsi se un’opera di più matura consapevolezza dei problemi e delle questioni poste, richiede tempo. Una legge non è mai di per sé buona se si fa in un mese, se è e resta, comunque, scadente. E non è cattiva se per due anni passa da un’istanza all’altra incontrando resistenze e forti opposizioni come è per il ddl sulle intercettazioni per approdare a sostanziali modifiche. Con i colpi di mano non si può fare una buona legge che intervenga su valori e diritti fondamentali, come il diritto all’informazione, la buona giustizia, il rispetto della dignità delle persone.
Le riflessioni del Presidente della Repubblica, infine, sulla crisi del lavoro, specie per i giovani, in cui rientrano – ahinoi! – ‘l’inquietudine del mondo dei giornalisti per l’incertezza e la perdita dei posti di lavoro’, devono diventare motivo di rinnovato impegno pubblico. Al Capo dello Stato, perciò, siamo grati per aver riproposto con serenità e chiarezza, all’attenzione di tutti, questioni centrali che debbono essere affrontate seriamente anche perché con la propaganda non si risolve nulla”.

@fnsisocial

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